Cinque persone sono state indagate per la valanga in Val Senales

Proseguono le rilevazioni delle forze dell'ordine dopo la tragedia del 28 dicembre costata la vita a una donna e due bambine di sette anni. Tra le ipotesi omicidio colposo e disastro colposo.

Cinque persone sono state iscritte nel registro degli indagati per la valanga che sabato 28 dicembre, intorno all’ora di pranzo, ha investito alcuni sciatori sulla pista “Teufelsegg” in Val Senales, provocando la morte di una donna di 25 anni, di sua figlia di sette e di un’altra bambina sempre di sette anni, tutte provenienti dalla Germania. Lo rende noto il procuratore della Repubblica di Bolzano, Giancarlo Bramante.

SI INDAGA PER OMICIDIO COLOSO

Le ipotesi di reato sono omicidio colposo plurimo e disastro colposo derivante da valanga. Durante un volo di ricognizione ed un sopralluogo sulla pista, che è stata sottoposta a sequestro probatorio, sono stati rilevati, anche fotograficamente, la dimensione della valanga ed i punti di distacco. La procura ha anche incaricato un consulente di ricostruire la dinamica dell’accaduto. La magistratura, infine, ha rilasciato i nulla osta per i funerali delle vittime.

I DUE FRONTI DELL’INDAGINE

Gli indagati, a vario titolo, sono responsabili della gestione e della sicurezza del centro sciistico. L’inchiesta si muoverà su due fronti: in primo luogo va chiarito se si è trattato di un distacco spontaneo oppure se la slavina sia stata provocata da uno sciatore durante un fuoripista. Come ha confermato ai microfoni della Rai di Bolzano l’esperto valanghe della Provincia di Bolzano Lukas Rastner, che ha sorvolato la zona in elicottero, sul pendio sul bordo della slavina sono stati individuate tracce di sci. Sarà comunque quasi impossibile stabilire con esattezza a quando risalgono.

TRAGEDIA FORSE DETTATA DAGLI ACCUMULI DI NEVE

Secondo Rastner, una causa è da attribuire agli accumuli eolici in quota. La scorsa settimana è infatti caduta neve fresca che poi è stata spostata dal forte vento che soffiava nei giorni prima della tragedia. Il secondo quesito che dovrà essere chiarito dall’inchiesta riguarda invece la prevedibilità dell’incidente. La pista Teufelsegg (l’Angolo del Diavolo) spesso viene chiusa proprio per non correre rischi. In questo caso gli sciatori dalle piste sul ghiacciaio a oltre 3.000 metri devono tornare a valle in funivia e non con gli sci ai piedi. In serata a Maso Corto, in val Senales, è in programma una commemorazione per ricordare le tre vittime della slavina. La donna morta – scrive oggi il tabloid Bild – era un medico dell’esercito tedesco.

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