Governo, pronta la squadra che si occuperà delle nomine

Il team, composto dai dem Franceschini e Marcucci, i pentastellati Fraccaro e Buffagni, i renziani Boschi e Marattin, nella prima riunione avrebbe già deciso di non riconfermare Marcegaglia all'Eni. Ma il tavolo dovrà fare i conti anche con LeU. E con il convitato di pietra D'Alema.

Sei, più un convitato di pietra e il presidente del Consiglio. È questa la squadra che, se il governo Conte bis tiene al giro parlamentare della legge di Bilancio e all’esito del voto di fine gennaio in Emilia-Romagna, si occuperà di fare le nomine nelle società a partecipazione statale. Il tavolo è formato da due esponenti del Pd, il ministro Dario Franceschini e il capogruppo al Senato Andrea Marcucci; da altrettanti dei 5 stelle, peraltro tra loro distanti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Riccardo Fraccaro e il parlamentare semplice ma con delega alle questioni di potere da parte di Luigi Di Maio e Davide Casaleggio, Stefano Buffagni; e per Italia viva da Maria Elena Boschi e Luigi Marattin, fedelissimi di Matteo Renzi

D’ALEMA CONVITATO DI PIETRA

Questi sei hanno già fatto una prima riunione, che si sono giurati sarebbe rimasta segreta, nella quale hanno cercato di darsi un metodo di lavoro e hanno iniziato a ragionare su scenari e nomi. Un primo approccio, è ovvio, ma nel quale qualche situazione in negativo si è già delineata, tipo la non riconferma di Emma Marcegaglia alla presidenza dell’Eni. Ma il tavolo dei sei dovrà fare i conti anche con un’altra forza di maggioranza, la sinistra di LeU, e segnatamente con Massimo D’Alema che, in proprio e per conto del partito da lui creato con Pier Luigi Bersani, è già attivamente al lavoro sui dossier più scottanti. È lui il convitato di pietra, con cui prima o poi i sei dovranno fare i conti. Così come dovranno confrontarsi anche con Giuseppe Conte, che ha mandato segnali inequivocabili circa l’intenzione di dire la sua.

Quello di cui si occupa la rubrica Corridoi lo dice il nome. Una pillola al giorno: notizie, rumors, indiscrezioni, scontri, retroscena su fatti e personaggi del potere.

Leggi tutte le notizie di Lettera43 su Google News oppure sul nostro sito Lettera43.it

Governo, pronta la squadra che si occuperà delle nomine

Il team, composto dai dem Franceschini e Marcucci, i pentastellati Fraccaro e Buffagni, i renziani Boschi e Marattin, nella prima riunione avrebbe già deciso di non riconfermare Marcegaglia all'Eni. Ma il tavolo dovrà fare i conti anche con LeU. E con il convitato di pietra D'Alema.

Sei, più un convitato di pietra e il presidente del Consiglio. È questa la squadra che, se il governo Conte bis tiene al giro parlamentare della legge di Bilancio e all’esito del voto di fine gennaio in Emilia-Romagna, si occuperà di fare le nomine nelle società a partecipazione statale. Il tavolo è formato da due esponenti del Pd, il ministro Dario Franceschini e il capogruppo al Senato Andrea Marcucci; da altrettanti dei 5 stelle, peraltro tra loro distanti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Riccardo Fraccaro e il parlamentare semplice ma con delega alle questioni di potere da parte di Luigi Di Maio e Davide Casaleggio, Stefano Buffagni; e per Italia viva da Maria Elena Boschi e Luigi Marattin, fedelissimi di Matteo Renzi

D’ALEMA CONVITATO DI PIETRA

Questi sei hanno già fatto una prima riunione, che si sono giurati sarebbe rimasta segreta, nella quale hanno cercato di darsi un metodo di lavoro e hanno iniziato a ragionare su scenari e nomi. Un primo approccio, è ovvio, ma nel quale qualche situazione in negativo si è già delineata, tipo la non riconferma di Emma Marcegaglia alla presidenza dell’Eni. Ma il tavolo dei sei dovrà fare i conti anche con un’altra forza di maggioranza, la sinistra di LeU, e segnatamente con Massimo D’Alema che, in proprio e per conto del partito da lui creato con Pier Luigi Bersani, è già attivamente al lavoro sui dossier più scottanti. È lui il convitato di pietra, con cui prima o poi i sei dovranno fare i conti. Così come dovranno confrontarsi anche con Giuseppe Conte, che ha mandato segnali inequivocabili circa l’intenzione di dire la sua.

Quello di cui si occupa la rubrica Corridoi lo dice il nome. Una pillola al giorno: notizie, rumors, indiscrezioni, scontri, retroscena su fatti e personaggi del potere.

Leggi tutte le notizie di Lettera43 su Google News oppure sul nostro sito Lettera43.it