L’Iran prepara una finanziaria contro le sanzioni Usa

Il presidente Rohani ha presentato al parlamento la prossima manovra. Un progetto di resistenza spinto anche grazie a un prestito della Russia.

Il presidente iraniano Hassan Rohani ha presentato in parlamento quella che ha definito la «finanziaria della resistenza» contro le sanzioni imposte dagli Stati Uniti. «Il prossimo anno, come quello in corso, la nostra manovra sarà una manovra di resistenza e perseveranza contro le sanzioni», ha dichiarato Rohani ai parlamentari secondo quanto riportato dalla radio statale.

Il presidente iraniano ha spiegato che il prossimo anno il Paese «dipenderà meno dalle entrate del petrolio». La finanziaria, ha aggiunto, ha potuto anche beneficiare di un prestito della Russia da 5 miliardi di dollari. Alla fine sarà una manovra da 40 miliardi di dollari, il 20% in più del 2019. Il prossimo anno fiscale in Iran inizia il 20 marzo, insieme con l’inizio del nuovo anno persiano.

Leggi tutte le notizie di Lettera43 su Google News oppure sul nostro sito Lettera43.it

I temi al centro dell’incontro fra Di Maio e Lavrov

Il ministro degli Esteri ha chiesto all'omologo russo di rimuovere le sanzioni sul parmigiano reggiano. E sulla Libia ha invitato Mosca ad agire nell'alveo della Conferenza di Berlino.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha incontrato a Roma Sergej Lavrov, capo della diplomazia russa. Tanti i temi al centro del bilaterale: dalla guerra in Libia alle sanzioni che l’Unione europea ha imposto alla Russia, passando per le contromisure di Mosca che hanno colpito, tra le altre cose, anche le esportazioni italiane di parmigiano reggiano.

ITALIA PREOCCUPATA PER L’ESCALATION MILITARE IN LIBIA

«Questo confronto conferma l’importanza della Russia per l’Italia come interlocutore fondamentale», ha detto Di Maio nella conferenza stampa finale, «ho rappresentato al ministro Lavrov le nostre preoccupazioni per l’intensificarsi della guerra civile in Libia, ribadendo che per noi non esiste una soluzione militare».

SUL CAMPO INTERESSI DIVERGENTI

Mosca, tuttavia, appoggia il generale Khalifa Haftar e sarebbe presente sul campo con alcune migliaia di mercenari: una scelta opposta rispetto a quella fatta da Roma, che al contrario sostiene il governo del premier Fayez al-Serraj. In Libia, ha detto non a caso Di Maio, ci sono «troppe interferenze, mentre ogni iniziativa dovrebbe entrare nell’alveo della Conferenza di Berlino. Non perché ci sia una presunzione di superiorità europea, ma perché se tutti sono impegnati a lavorare sul cessate il fuoco è importante non promuovere fughe in avanti».

LA STOCCATA DI LAVROV ALLA NATO

Lavrov, intervenendo ai Med Dialogues, non ha risparmiato una stoccata all’Alleanza atlantica: «In Libia la Nato ha svolto un’avventura pericolosa, che ha avuto un impatto negativo sull’economia del Paese. Solo con un dialogo inclusivo e internazionale si potrà risolvere la crisi. Plaudiamo all’iniziativa della cancelliera Merkel, che ha organizzato la Conferenza di Berlino per proseguire quella di Parigi e quella di Palermo» Ma la Conferenza di Berlino «ci ha meravigliato perché non sono state invitate le parti libiche e i Paesi vicini, quindi in questo senso è stata un’occasione persa. Spero che in futuro vengano fatti passi in avanti con un approccio più inclusivo».

UNA «RIFLESSIONE POLITICA» SULLE SANZIONI EUROPEE

Quanto alle sanzioni europee in risposta alle azioni russe contro l’integrità territoriale dell’Ucraina, Di Maio ha detto che l’Italia «si muove nel solco dell’Unione europea», ma vuole «promuovere una riflessione politica che preveda gli effetti sulle nostre aziende delle sanzioni e delle contromisure russe».

IL DOSSIER PARMIGIANO

Allo stesso tempo «servono passi avanti sugli accordi di Minsk, fondamentali per riuscire a scongelare la situazione». Il titolare della Farnesina ha quindi chiesto a Lavrov di «rimuovere le sanzioni sul parmigiano reggiano», perché a suo giudizio «non rientrano nei parametri di quelle ideate nei confronti dell’Unione europea». Una mossa spendibile anche in ottica elettorale, visto che in Emilia-Romagna si vota il 26 gennaio. Il leader del M5s ha infine annunciato che a luglio sarà in Russia per ricambiare la visita diplomatica e per partecipare all’Innoprom, la fiera sulla tecnologia.

Leggi tutte le notizie di Lettera43 su Google News oppure sul nostro sito Lettera43.it

I temi al centro dell’incontro fra Di Maio e Lavrov

Il ministro degli Esteri ha chiesto all'omologo russo di rimuovere le sanzioni sul parmigiano reggiano. E sulla Libia ha invitato Mosca ad agire nell'alveo della Conferenza di Berlino.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha incontrato a Roma Sergej Lavrov, capo della diplomazia russa. Tanti i temi al centro del bilaterale: dalla guerra in Libia alle sanzioni che l’Unione europea ha imposto alla Russia, passando per le contromisure di Mosca che hanno colpito, tra le altre cose, anche le esportazioni italiane di parmigiano reggiano.

ITALIA PREOCCUPATA PER L’ESCALATION MILITARE IN LIBIA

«Questo confronto conferma l’importanza della Russia per l’Italia come interlocutore fondamentale», ha detto Di Maio nella conferenza stampa finale, «ho rappresentato al ministro Lavrov le nostre preoccupazioni per l’intensificarsi della guerra civile in Libia, ribadendo che per noi non esiste una soluzione militare».

SUL CAMPO INTERESSI DIVERGENTI

Mosca, tuttavia, appoggia il generale Khalifa Haftar e sarebbe presente sul campo con alcune migliaia di mercenari: una scelta opposta rispetto a quella fatta da Roma, che al contrario sostiene il governo del premier Fayez al-Serraj. In Libia, ha detto non a caso Di Maio, ci sono «troppe interferenze, mentre ogni iniziativa dovrebbe entrare nell’alveo della Conferenza di Berlino. Non perché ci sia una presunzione di superiorità europea, ma perché se tutti sono impegnati a lavorare sul cessate il fuoco è importante non promuovere fughe in avanti».

LA STOCCATA DI LAVROV ALLA NATO

Lavrov, intervenendo ai Med Dialogues, non ha risparmiato una stoccata all’Alleanza atlantica: «In Libia la Nato ha svolto un’avventura pericolosa, che ha avuto un impatto negativo sull’economia del Paese. Solo con un dialogo inclusivo e internazionale si potrà risolvere la crisi. Plaudiamo all’iniziativa della cancelliera Merkel, che ha organizzato la Conferenza di Berlino per proseguire quella di Parigi e quella di Palermo» Ma la Conferenza di Berlino «ci ha meravigliato perché non sono state invitate le parti libiche e i Paesi vicini, quindi in questo senso è stata un’occasione persa. Spero che in futuro vengano fatti passi in avanti con un approccio più inclusivo».

UNA «RIFLESSIONE POLITICA» SULLE SANZIONI EUROPEE

Quanto alle sanzioni europee in risposta alle azioni russe contro l’integrità territoriale dell’Ucraina, Di Maio ha detto che l’Italia «si muove nel solco dell’Unione europea», ma vuole «promuovere una riflessione politica che preveda gli effetti sulle nostre aziende delle sanzioni e delle contromisure russe».

IL DOSSIER PARMIGIANO

Allo stesso tempo «servono passi avanti sugli accordi di Minsk, fondamentali per riuscire a scongelare la situazione». Il titolare della Farnesina ha quindi chiesto a Lavrov di «rimuovere le sanzioni sul parmigiano reggiano», perché a suo giudizio «non rientrano nei parametri di quelle ideate nei confronti dell’Unione europea». Una mossa spendibile anche in ottica elettorale, visto che in Emilia-Romagna si vota il 26 gennaio. Il leader del M5s ha infine annunciato che a luglio sarà in Russia per ricambiare la visita diplomatica e per partecipare all’Innoprom, la fiera sulla tecnologia.

Leggi tutte le notizie di Lettera43 su Google News oppure sul nostro sito Lettera43.it