Tragedia di Rigopiano, raffica di archiviazioni

Escono definitivamente dall'inchiesta gli ex presidenti della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, Ottaviano Del Turco e Gianni Chiodi.

Il gip del tribunale di Pescara, Nicola Colantonio, ha disposto l’archiviazione di 22 indagati nell’inchiesta madre sul disastro dell’Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), avvenuto il 18 gennaio 2017, quando una valanga travolse il resort provocando la morte di 29 persone. Escono definitivamente dall’inchiesta tra gli altri gli ex presidenti della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, Ottaviano Del Turco e Gianni Chiodi, l’ex sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli e la funzionaria della Protezione Civile Tiziana Caputi.

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Messo all’asta ciò che resta di Rigopiano

In vendita ciò che resta dell'hotel che nel gennaio 2017 fu travolto da una valanga in cui morirono 29 persone. Acquistati i vini della cantina.

Ciò che resta dell’Hotel Rigopiano di Farindola, che il 18 gennaio 2017 divenne tomba per 29 persone rimaste imprigionate da una valanga sul Gran Sasso, è stato messo all’asta. Le bottiglie della cantina, la vasca idromassaggio, i lettini della Spa, i mobili, quadri, sculture, specchi e cornici. Quindici lotti che vanno da un valore di 700 euro fino ai 6 mila del gruppo elettrogeno sono stati messi in vendita dal curatore fallimentare, suscitando indignazione in chi ha subito quel lutto.

LO CHOC DELLE FAMIGLIE

«Un annuncio ha sconvolto le famiglie delle vittime dopo che il 30 ottobre, a Pescara, si è tenuta un’asta delle bottiglie di vino pregiato che si trovavano nell’hotel e che si sono salvate dalla valanga», ha reso noto l’avvocato Romolo Reboa che, insieme ai legali Gabriele Germano, Massimo Reboa, Silvia Rodaro, Maurizio Sangermano e Roberta Verginelli assiste le famiglie di quattro vittime della tragedia dell’Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara). «Le ha messe in vendita il curatore del Fallimento 70/2010, Del Rosso srl, mentre non è conosciuto chi farà il macabro brindisi al prezzo di aggiudicazione di 1.800 euro e ha partecipato per rilanciare, dato che il prezzo base era di 700 euro. L’annuncio è apparso sul sito Aste Giudiziarie».

«UNA MACABRA ASTA»

Reboa ha sottolineato che «ciò che ha sconvolto i miei assistiti è che vi è stata una macabra asta che ha visto più persone competere per assicurarsi le bottiglie della cantina della morte», aggiungendo come «esca oggi un soggetto nuovo, il Fallimento 70/2010 Del Rosso srl, che risulta proprietario dei mobili dell’Hotel Rigopiano e che, certamente con l’autorizzazione del Giudice Delegato, li ha messi in vendita. Vi è un soggetto nuovo, un curatore fallimentare, mai ascoltato nell’inchiesta penale, che potrebbe rivelare informazioni preziose sullo stato dei luoghi, sulle autorizzazioni e che mi riservo di convocare per una audizione in sede di indagini difensive».

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