Auto a maggio sul nuovo Ponte Morandi

L'annuncio del sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione Bucci durante un sopralluogo col governatore Toti.

Le prime auto potrebbero circolare sul nuovo Ponte Morandi già a maggio. L’annuncio è arrivato sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione del viadotto sul Polcevera Marco Bucci durante un sopralluogo al cantiere con il governatore della Liguria Giovanni Toti.«Tutti i lavori edilizi, non quelli di acciaio ma le pile, saranno terminati entro la fine di gennaio», ha spiegato Bucci. «Questo consentirà di vedere a metà marzo il ponte completo con tutte le infrastrutture in acciaio montate. A metà maggio, pensiamo, potrà passare la prima macchina».

TOTI: «IL CANTIERE AVANZA E LO VEDETE CRESCERE»

«Il cantiere del ponte va avanti tutti i giorni e lo vedete crescere», ha aggiunto Toti, «anche se, ovviamente, il maltempo ha pesato sulla Liguria e sulle lavorazioni in cantiere. Io resto ottimista sul fatto che, settimana più o settimana meno, dobbiamo chiudere questo cantiere prima dell’estate». E ancora: «Chiunque remi contro non fa un dispetto a Toti o a Bucci, ma lo fa a tutta la Liguria, ai cittadini, alle sue imprese e all’Italia e, quindi, dobbiamo essere uniti e compatti a chiudere nei tempi questo lavoro, così come abbiamo promesso, perché siamo sotto gli occhi del mondo e ne va della credibilità del sistema Paese».

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«Ai viadotti chiusi della A26 mancava il cemento»

Il paragone da brividi del procuratore capo di Genova: «Come dei balconi con la soletta sgretolata». Attivata una deviazione di carreggiata che consente il passaggio dei veicoli.

Un paragone che mette i brividi. Per il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, i viadotti Fado Nord e Pecetti Sud della A26, chiusi nella tarda serata del 25 novembre per ordine della magistratura, erano come «balconi» con «la soletta sottostante completamente sgretolata», e in cui «l’unica parte sana» era «quella piastrellata», ovvero l’asfalto superficiale.

I consulenti della procura, ha aggiunto Cozzi, hanno rilevato «un grave stato di degrado», consistente in una «mancanza di cemento che imponeva un controllo di sicurezza immediato per pericolo di rovina».

Nel pomeriggio del 26 novembre i vertici di Autostrade per l’Italia hanno illustrato al ministero dei Trasporti le modalità con cui l’arteria è stata riaperta al traffico: attorno alle 10.30 è stata attivata una deviazione di carreggiata, che permette lo scorrimento dei veicoli in entrambe le direzioni senza passare per i viadotti.

UN PROVVEDIMENTO NECESSARIO

Ulteriori verifiche da parte della società concessionaria sono in corso, ma Cozzi ha voluto ribadire un concetto molto chiaro: «Non abbiamo preso un provvedimento avventato, ma un provvedimento tempestivo che non poteva essere procrastinato. Noi non ci sostituiamo a nessuno, alle competenze di nessuno, il nostro compito è caso mai di sollecitare gli interventi di competenza di altri. È in atto un piano di controllo che mi auguro venga seguito anche dal ministero dei Trasporti, perché non spetta a noi».

DEGRADO SOTTOVALUTATO?

Il lavoro dei pm non finisce qui. «Bisognerà vedere con le indagini se quella degli omessi controlli era una filosofia generale, oppure se si sia trattato di episodi singoli. L’impressione che abbiamo avuto nei mesi scorsi è quella di una sottovalutazione dello stato delle infrastrutture. Una cosa che non deve più succedere», ha concluso Cozzi.

ASPI HA APERTO 15 CANTIERI SUI PONTI DELLA LIGURIA

Il nuovo amministratore delegato di Autostrade, Roberto Tomasi, ha detto alla ministra dei Trasporti Paola De Micheli che la società farà tutto il possibile per evitare impatti di circolazione sulla città di Genova. E ha manifestato inoltre l’intenzione di accelerare il piano nazionale di interventi su tutta la rete. Per quanto riguarda in particolare la Liguria, attualmente sono attivi cantieri per attività di manutenzione su 15 viadotti.

IL M5S ATTACCA LA CONCESSIONARIA

Intanto, su Facebook e sul Blog delle Stelle, il M5s continua a chiedere la revoca delle concessioni ad Autostrade. Senza dire, però, quale sarebbe l’alternativa e quali i costi per la collettività.

Dobbiamo procedere quanto prima con la revoca delle concessioni per Autostrade per l’Italia.Sono passati vent’anni da…

Posted by MoVimento 5 Stelle on Tuesday, November 26, 2019

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L’Autostrada A26 chiusa a Genova: «Viadotti a rischio»

Dopo il crollo del viadotto sulla A6, la procura ha disposto lo stop alla circolazione tra Voltri e Masone. Preoccupano le condizioni dei ponti Fado e Pecetti.

Dopo il crollo del viadotto sulla A6 SavonaTorino, ora anche un tratto dell’A26 vicino a Genova viene chiuso per «verifiche». E la Liguria e il suo capoluogo rischiano l’isolamento. In serata, Autostrade per l’Italia ha reso noto che a partire dalle 21.30 sarà chiusa al traffico in entrambe le direzioni la tratta dell’autostrada A26 compresa tra l’allacciamento con l’autostrada A10 e lo svincolo di Masone.

La chiusura è stata disposta dalla procura di Genova visto lo stato di ammaloramento dei viadotti Fado Nord e Pecetti Sud. «Sono viadotti a rischio rovina. Credo che il termine sia chiaro a tutti», aveva detto il procuratore capo Francesco Cozzi.

IL RISCHIO ISOLAMENTO

Si aggrava così la situazione della viabilità per la Liguria, mentre la frana che ha distrutto il viadotto della Madonna del Monte sulla A6 Savona-Torino al momento è ferma. Ma ci sono ancora 15 mila metri cubi di fango in bilico, che potrebbero scivolare a valle in un attimo, velocissimi, così come veloci sono stati quei 30 mila metri cubi di terra che hanno abbattuto i piloni del viadotto ‘correndo’ a 20 metri al secondo.

TOTI: «GENOVA TORNA AGLI ANNI ’30»

«Genova ora è isolata, siamo tornati agli anni ‘30. Va bene il provvedimento per la sicurezza dei cittadini, ma il governo deve pensare anche all’economia di una città, deve garantire gli spostamenti e il primo sistema portuale italiano che ora è irraggiungibile. Spero che si chiarisca tutto questo», ha detto il governatore della Liguria Giovanni Toti, «la Liguria è isolata con la A6 chiusa, la A26 chiusa e le limitazioni alla A7. Voglio sapere cosa farà il governo». «Il Porto di Genova in queste condizioni non può resistere più di una settimana», ha detto il presidente dell’Autorità portuale deL Mar Ligure occidentale Paolo Emilio Signorini.

LE INDICAZIONI PER LE STRADE ALTERNATIVE

Veicoli leggeri e autocarri fino a 7,5 tonnellate (esclusi autobus): per la A26 dalla A10 uscire a Prà e proseguire fino a Masone tramite la SP 456 del Turchino. Per la A10 dalla A26 effettuare il percorso inverso.

Veicoli pesanti superiori a 7,5 ton e autobus: per la A26 dalla A10 utilizzare la A7. Per la A10 dalla A26 obbligo di deviazione sulla Diramazione Predosa Bettole, dalla quale, con fermo temporaneo e progressivo deflusso, sarà possibile procedere verso Genova lungo la A7. Potranno proseguire fino a Masone i soli mezzi pesanti con destinazione di scarico o carico nella zona collegata a tale svincolo.

Itinerari di lunga percorrenza: per i collegamenti tra la A4, A26 e A21 verso la Toscana, utilizzare la A21 fino all’allacciamento con la A1 e da questa raggiungere Firenze o riprendere l’autostrada tirrenica tramite la A15.

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La situazione del maltempo a Genova il 23 novembre 2019

Allagamenti, strade chiuse, 27 persone sfollate. La città si ritrova a gestire l'emergenza per l'allerta rossa meteo. La Valpolcevera è la zona più colpita.

Durante la notte del 23 novembre, il maltempo atteso con un’allerta rossa si è abbattuto con forza su Genova. La Valpolcevera è allagata per la pioggia intensa che si è abbattuta in particolare tra le 2 e le 4 del mattino. Sono esondati i rii Fegino e Ruscarolo. Diverse strade cittadine sono state chiuse e la protezione civile ha invitato i cittadini delle zone interessate a non uscire di casa. Ventisette persone sono state sfollate in via Rivarolo e a Teglia, tutti hanno trovato sistemazione autonoma, ha spiegato il Comune. I 125 abitanti in corso Perrone, dove quattro palazzine sono isolate a causa di allagamenti e una frana, sono invece nelle loro case in attesa che passi l’emergenza.

STRADE CHIUSE IN CITTÀ E FUORI

Diverse strade sono state chiuse in città e fuori. Il tratto di A7 Genova Milano tra Bolzaneto e Busalla in direzione Busalla è stato interrotto per un allagamento all’interno della galleria Brasile. Una frana è invece la causa della chiusura al traffico della strada SP 52 che porta al santuario di Nostra Signora della Guardia, il più importante santuario mariano della Liguria. La riapertura della strada è prevista solo dopo la messa in sicurezza del versante e l’unico percorso alternativo diventa quello attraverso la SP 51 di Livellato. Tutte percorribili le altre strade provinciali.

TOTI: «VALPOLCEVERA LA PIÙ COLPITA»

«Notte di forti piogge a Genova, la zona più colpita è stata la Valpolcevera, dove si sono registrati i danni maggiori con allagamenti diffusi, alcune strade chiuse, auto e scantinati finiti sott’acqua e decine di interventi da parte dei vigili del fuoco», ha scritto sui social il presidente della Liguria Giovanni Toti. Al momento è la vallata colpita dalla tragedia del ponte Morandi, l’area più interessata dalla perturbazione delle ultime ore. «Raccomandiamo di limitare il più possibile gli spostamenti e di prestare attenzione. Seguite tutti gli aggiornamenti tramite i siti di riferimento tra cui quello di Regione Liguria e allertaliguria.gov.it».

NESSUN FERITO

«Fortunatamente non c’è nessuno che si è fatto male. Ci sono persone sfollate, isolati per le tante frane che stiamo gestendo», ha detto l’assessore alla protezione civile di Regione Liguria Giacomo Giampedrone a Primocanale intervenendo nella diretta dell’emittente sull’emergenza meteo rossa in corso in Regione e sui vari allagamenti registrati in val Polcevera. «Il fenomeno notturno ha fatto capire ancora una volta cosa significa gestire una allerta rossa a Genova e in Liguria. Sono caduti quasi i 300 millimetri di pioggia in tre ore in tutta la Valpolcevera. La perturbazione si sta spostando verso ponente», ha spiegato. «Ora la val Bormida è attenzionata speciale considerando che negli ultimi giorni sono caduti oltre 1.200 millimetri di pioggia, quando ne cadono solitamente 1.700 in un anno. Non mi stupirei se ci fosse una prosecuzione dell’allerta, magari anche di colore più tenue», nella prima parte della giornata di domani.

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