Il governo cerca di salvare la banca Popolare di Bari

Consiglio dei ministri sull'istituto di credito, dopo che il consiglio di amministrazione era stato convocato da Banca d'Italia.

A Palazzo Chigi un Consiglio dei ministri sul dossier della Popolare di Bari. Il cda dell’istituto secondo quanto si apprende da fonti finanziarie, è stato convocato nel tardo pomeriggio dalla Vigilanza della Banca d’Italia. In serata sul sito della banca è stato dato l’annuncio: «La Banca d’Italia ha disposto lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo e la sottoposizione della stessa alla procedura di amministrazione straordinaria, ai sensi degli articoli 70 e 98 del Testo Unico Bancario, in ragione delle perdite patrimoniali». In sostanza, la banca è stata commissariata. E in seguito è stata convocato un vertice di governo. A cui però ItaliaViva ha annunciato di non voler partecipare.

AJELLO E BLANDINI COMMISSARI

Bankitalia ha nominato Enrico Ajello e Antonio Blandini commissari straordinari e Livia Casale, Francesco Fioretto e Andrea Grosso componenti del comitato di sorveglianza. A questi ultimi, si legge nella nota, è affidato il presidio della situazione aziendale, la predisposizione delle attività necessarie alla ricapitalizzazione della banca nonché la finalizzazione delle negoziazioni con i soggetti che hanno già manifestato interesse all’intervento di rilancio della banca.

IL FONDO DI TUTELA DEI DEPOSITI PRONTO A INTERVENIRE

Il 12 dicembre il board della Popolare di Bari ha avviato le procedure per una azione di responsabilità nei confronti dell’ex amministratore delegato e di ex dirigenti dell’Istituto. Il Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) sta monitorando l’evoluzione della crisi della Banca Popolare di Bari, in attesa di capire come dovrà intervenire nel salvataggio della banca pugliese. In ogni caso il Fitd per intervenire ha bisogno di un «compagno di viaggio», un soggetto che si assuma il ruolo di partner industriale, come è stato Ccb per Carige. Per ora il nome che è circolato è stato quello di Mediocredito centrale, soggetto pubblico, controllato indirettamente dal Mef. Ma il premier Giuseppe Conte aveva detto nel pomeriggio che «al momento non c’è nessuna necessità di intervenire con nessuna banca».

ITALIA VIVA: «UN GRAVISSIMO PUNTO DI ROTTURA»

Successivamente il caso è diventato politico con Italia Viva che ha contestato il consiglio dei ministri: «La convocazione improvvisa di un Consiglio dei ministri sulle banche, senza alcuna condivisione e dopo aver espressamente escluso ogni forzatura o accelerazione su questa delicata materia, segna un gravissimo punto di rottura nel metodo e nel merito», ha dichiarato Luigi Marattin, vicepresidente di ItaliaViva.

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Il governo cerca di salvare la banca Popolare di Bari

Consiglio dei ministri sull'istituto di credito, dopo che il consiglio di amministrazione era stato convocato da Banca d'Italia.

A Palazzo Chigi un Consiglio dei ministri sul dossier della Popolare di Bari. Il cda dell’istituto secondo quanto si apprende da fonti finanziarie, è stato convocato nel tardo pomeriggio dalla Vigilanza della Banca d’Italia. In serata sul sito della banca è stato dato l’annuncio: «La Banca d’Italia ha disposto lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo e la sottoposizione della stessa alla procedura di amministrazione straordinaria, ai sensi degli articoli 70 e 98 del Testo Unico Bancario, in ragione delle perdite patrimoniali». In sostanza, la banca è stata commissariata. E in seguito è stata convocato un vertice di governo. A cui però ItaliaViva ha annunciato di non voler partecipare.

AJELLO E BLANDINI COMMISSARI

Bankitalia ha nominato Enrico Ajello e Antonio Blandini commissari straordinari e Livia Casale, Francesco Fioretto e Andrea Grosso componenti del comitato di sorveglianza. A questi ultimi, si legge nella nota, è affidato il presidio della situazione aziendale, la predisposizione delle attività necessarie alla ricapitalizzazione della banca nonché la finalizzazione delle negoziazioni con i soggetti che hanno già manifestato interesse all’intervento di rilancio della banca.

IL FONDO DI TUTELA DEI DEPOSITI PRONTO A INTERVENIRE

Il 12 dicembre il board della Popolare di Bari ha avviato le procedure per una azione di responsabilità nei confronti dell’ex amministratore delegato e di ex dirigenti dell’Istituto. Il Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) sta monitorando l’evoluzione della crisi della Banca Popolare di Bari, in attesa di capire come dovrà intervenire nel salvataggio della banca pugliese. In ogni caso il Fitd per intervenire ha bisogno di un «compagno di viaggio», un soggetto che si assuma il ruolo di partner industriale, come è stato Ccb per Carige. Per ora il nome che è circolato è stato quello di Mediocredito centrale, soggetto pubblico, controllato indirettamente dal Mef. Ma il premier Giuseppe Conte aveva detto nel pomeriggio che «al momento non c’è nessuna necessità di intervenire con nessuna banca».

ITALIA VIVA: «UN GRAVISSIMO PUNTO DI ROTTURA»

Successivamente il caso è diventato politico con Italia Viva che ha contestato il consiglio dei ministri: «La convocazione improvvisa di un Consiglio dei ministri sulle banche, senza alcuna condivisione e dopo aver espressamente escluso ogni forzatura o accelerazione su questa delicata materia, segna un gravissimo punto di rottura nel metodo e nel merito», ha dichiarato Luigi Marattin, vicepresidente di ItaliaViva.

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Dalla banca popolare di Bari azione di responsabilità contro gli ex vertici

Nel mirino l'ex amministratore delegato, Giorgio Papa, e due ex dirigenti, l'ex responsabile della direzione crediti, Nicola Loperfido, e l'ex condirettore generale, Gianluca Jacobini, figlio dell'ex presidente Marco Jacobini.

Il consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Bari ha avviato le procedure per una azione di responsabilità nei confronti dell’ex amministratore delegato e di ex dirigenti dell’Istituto di Credito. Sono l’ex amministratore delegato, Giorgio Papa, e due ex dirigenti, l’ex responsabile della direzione crediti, Nicola Loperfido, e l’ex condirettore generale, Gianluca Jacobini, figlio dell’ex presidente Marco Jacobini, i soggetti contro cui il cda della Banca Popolare di Bari ha deliberato di procedere con l’azione di responsabilità. La procedura dovrà essere deliberata dall’assemblea della Banca che verrà convocata nei prossimi mesi.

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