Il Csm bacchetta Di Maio, Salvini e Renzi per gli attacchi ai pm

Il leader del M5s nel mirino dei consiglieri per le parole pronunciate dopo la sentenza sulla tragedia del bus di Avellino, quello della Lega per le critiche al tribunale dei ministri e quello di Iv per il caso dei suoi genitori.

La Prima Commissione del Csm a maggioranza ha approvato la proposta di pratica a tutela dei magistrati di diversi uffici giudiziari che erano stati attaccati da esponenti di spicco della politica: Luigi Di Maio, Matteo Salvini e Matteo Renzi. A favore hanno votato i quattro componenti togati, contro i consiglieri laici della Lega Emanuele Basile e del M5s Filippo Donati.

I CASI IN QUESTIONE

Per quanto riguarda Renzi, a finire nel mirino dei consiglieri sono le dichiarazioni fatte in occasione dell’arresto dei suoi genitori. Per Di Maio, la censura dei consiglieri togati riguarda le parole pronunciate dopo la sentenza del giudice di Avellino sul bus, carico di pellegrini che finì in una scarpata, causando 40 morti. Per Salvini invece, sono finite sotto accusa, le espressioni usate dall’allora titolare del Viminale dopo la decisione del tribunale per i ministri sul caso della Nave Diciotti.

Leggi tutte le notizie di Lettera43 su Google News oppure sul nostro sito Lettera43.it

Il Csm bacchetta Di Maio, Salvini e Renzi per gli attacchi ai pm

Il leader del M5s nel mirino dei consiglieri per le parole pronunciate dopo la sentenza sulla tragedia del bus di Avellino, quello della Lega per le critiche al tribunale dei ministri e quello di Iv per il caso dei suoi genitori.

La Prima Commissione del Csm a maggioranza ha approvato la proposta di pratica a tutela dei magistrati di diversi uffici giudiziari che erano stati attaccati da esponenti di spicco della politica: Luigi Di Maio, Matteo Salvini e Matteo Renzi. A favore hanno votato i quattro componenti togati, contro i consiglieri laici della Lega Emanuele Basile e del M5s Filippo Donati.

I CASI IN QUESTIONE

Per quanto riguarda Renzi, a finire nel mirino dei consiglieri sono le dichiarazioni fatte in occasione dell’arresto dei suoi genitori. Per Di Maio, la censura dei consiglieri togati riguarda le parole pronunciate dopo la sentenza del giudice di Avellino sul bus, carico di pellegrini che finì in una scarpata, causando 40 morti. Per Salvini invece, sono finite sotto accusa, le espressioni usate dall’allora titolare del Viminale dopo la decisione del tribunale per i ministri sul caso della Nave Diciotti.

Leggi tutte le notizie di Lettera43 su Google News oppure sul nostro sito Lettera43.it