Portogallo, tappeto di banconote contro la visita di Papa Francesco

Papa Francesco si prepara per il suo viaggio in Portogallo, in programma dal 2 al 6 agosto. A Lisbona, infatti, il pontefice parteciperà alla Giornata mondiale della gioventù, dove sono attesi da tutto il mondo centinaia di migliaia di pellegrini. Nonostante l’entusiasmo generale, c’è anche chi va controcorrente. Lo street artist Bordalo II, all’anagrafe Artur Bordalo, non ha gradito l’ingente spesa del governo per ospitare Sua Santità in un periodo in cui inflazione e l’aumento dei costi mettono in ginocchio milioni di cittadini. Per questo ha steso nella zona che ospiterà la messa del papa nel Parque Tejo un tappeto formato dalla gigantografia di banconote da 500 euro che ha chiamato Walk of Shame.

Papa Francesco in Portogallo, la spesa totale supera i 160 milioni di euro

Secondo lo street artist Bordalo II, la visita di Papa Francesco in Portogallo non è altro che una «grande campagna marketing della Chiesa cattolica in Europa», che il popolo locale non può supportare. Come ha ricordato in un post su Instagram, «sempre più cittadini lottano per mantenere la propria casa, il proprio lavoro e la dignità». L’inflazione galoppante e un costante aumento dei prezzi costringono molte famiglie a tagliare le spese anche per i generi alimentari e i beni di prima necessità. Eppure, stando alle stime ufficiali riportate anche dalla Cnn, l’evento sarebbe costato 161 milioni di euro, 30 dei quali a carico del governo. Al resto della quota avrebbero invece contribuito il consiglio comunale di Lisbona e della vicina Loures e la stessa Chiesa cattolica. Il solo altare da cui Papa Francesco celebrerà i riti liturgici ha previsto un costo di circa 2,9 milioni di euro.

L’artista di strada Bordalo II ha criticato la spesa del governo per ospitare Papa Francesco in Portogallo dal 2 al 6 agosto.
L’opera di Walk of Shame dell’artista Bordalo (Facebook).

Sulla questione è intervenuto anche Carlos Moedas, sindaco di Lisbona. «L’artista ha usato la sua voce per esprimere personali preoccupazioni», ha spiegato ai media locali. «Tali proteste sono legittime e normali quando si presentano eventi simili». Bordalo II ha ricordato, in un’intervista al settimanale Expresso, anche le sue precedenti esternazioni contro gli abusi sessuali nella Chiesa. «Penso che sia perverso, dopo aver appreso le notizie sulle violenze contro i bambini, che lo Stato sponsorizzi questa festa cattolica», ha concluso l’artista. «È spaventoso. Dove abbiamo gli occhi?». Nell’ottobre 2022, Bordalo aveva anche piazzato nelle chiese numerose croci fatte di peluche.

Francesco Mandelli: età, compagna, figli e film dell’attore

Francesco Mandelli, nato a Erba (Lombardia) il 3 aprile 1979, è un attore, regista, conduttore televisivo e radiofonico e musicista. Ha debuttato nel 1998 su MTV Italia insieme al collega Andrea Pezzi ed è conosciuto al pubblico con il soprannome Nongio, il nongiovane.

Francesco Mandelli: biografia e carriera

Come attore ha esordito al cinema nel 1999 con il film Tutti gli uomini del deficiente, regia di Paolo Costella, seguito da altre pellicole come Ora o mai più di Lucio Pellegrini (2003), Manuale d’amore di Giovanni Veronesi (2005), Natale a Miami (2005) e Natale a New York di Neri Parenti (2006). Insieme al suo collega Fabrizio Biggio, è stato autore e coprotagonista della serie I soliti idioti andata in onda per quattro stagioni su MTV, dalla quale sono stati tratti anche due film campioni di incassi nel 2011 e 2012 I soliti idioti – Il film e I 2 soliti idioti, entrambi di Enrico Lando. Dal 2010 al 2012 ha partecipato alla serie tv Squadra antimafia – Palermo oggi.

Francesco Mandelli, tra la carriera e la vita privata
Francesco Mandelli, Giovanna Mandelli e Luisa Bertoldo a un evento a Milano nel 2023 (Getty Images).

Dopo il 2012 ha recitato, tra gli altri, in Pazze di me, regia di Fausto Brizzi (2013), La solita commedia – Inferno, diretto da lui, Fabrizio Biggio e Martino Ferro (2015), Natale col boss, regia di Volfango De Biasi (2015), I babysitter, di Giovanni Bognetti (2016), Bene ma non benissimo (2018) e Notti in bianco, baci a colazione (2021), diretti da lui. Dalla stagione 2017-2018 è diventato inviato fisso della trasmissione Quelli che il calcio su Rai 2. Nel 2021 ha presentato Honolulu al fianco di Fatima Trotta, un programma comico che ha sostituito Colorado su Italia 1.

Francesco Mandelli: la vita privata

Per quanto riguarda la sua vita privata, è legato sentimentalmente a Luisa Bertoldo, nata in provincia di Vicenza nel 1980. Lavora nel mondo del design e della moda e ha conosciuto l’attore a una festa. Dal loro legame nel 2015 è nata la figlia Giovanna.

Marcello, come here

La radio, ancor più della tivù, è una scelta di testa, mica di pelle. Scegli la voce, mica la misera carne. Insegui parole, immagini parole che sono immagini. Ma chi li ospiterà nelle orecchie, nella poltrona preferita dell’ospite preferito, ‘sti fanatici ‘gnoranti? «Oh, stiamo parlando di sostituire gli amichetti tuoi con Marcello, mica fuffa». Lo dice anche il palindromo: “Aò, Foa”. Alzati che si sta alzando la canzone sovranista. Fossati di mediocrità circondano manieri d’ignoranza. Per me la radio parlata è una sorella. E aridaje col palindromo: “Oi, dar ad amica baci ma da radio”. L’unico cui è dato di poter sfiorare Amarcord è Woody Allen. «Io mi chiedo se le generazioni future ci sentiranno mai nominare. È improbabile: dopo un certo tempo, tutto passa. Non importa quanto siamo grandi e importanti nelle loro vite». Fellini, Amarcord che è Fellini, Woody lo ha sfiorato con Radio Days. Ma torniamo ai nostri debosciati days: si son presi pure la radio. La televisione? Già mangiata e, ahimè, già digerita. Con esiti da vacanza nella Foresta Nera. Indovina indovinello: si circonda di cretinetti ma non è Franca Valeri.

Niccolò Senni: età, biografia e carriera dell’attore

Niccolò Senni, nato a Roma il 6 settembre 1983, è un attore italiano. Ha debuttato al cinema con il film L’albero delle pere (1998) di Francesca Archibugi, con il quale ha vinto il Premio Marcello Mastroianni alla Mostra del Cinema di Venezia nello stesso anno.

Niccolò Senni: biografia e carriera

Subito dopo l’esordio sul grande schermo, nel 1999 è tornato al cinema con il film Il dolce rumore della vita, regia di Giuseppe Bertolucci. Due anni dopo, di nuovo con la Archibugi, ha recitato nel film Domani. Il debutto televisivo è stato invece nel 2004 con la serie Don Gnocchi – L’angelo dei bambini. Tra i film più famosi in cui ha recitato vi sono Come tu mi vuoi, regia di Volfango De Biasi (2007), Tutta la vita davanti, regia di Paolo Virzì (2008), Io, loro e Lara, regia di Carlo Verdone (2009), Fuga di cervelli, regia di Paolo Ruffini (2013), Belli di papà di Guido Chiesa (2015), 10 giorni senza mamma, regia di Alessandro Genovesi (2019), Notti in bianco e baci a colazione, regia di Francesco Mandelli (2021) e l’ultimo I cassamortari di Claudio Amendola (2022).

Niccolà Senni, tra carriera e vita privata
Niccolà Senni e la fidanzata Paola Michelini (Facebook).

Ha inoltre recitato per produzioni cinematografiche internazionali come Le avventure acquatiche di Steve Zissou, regia di Wes Anderson (2004), Mission Impossible III, regia di J. J. Abrams (2006), E lucean le stelle, regia di John Irvin (2007), Asterix & Obelix al servizio di Sua Maestà, regia di Laurent Tirard (2012) e Zoolander 2, regia di Ben Stiller (2016). Quanto infine alle miniserie e fiction tv a cui ha preso parte, si citano Preferisco il Paradiso (2010), Braccialetti rossi (2014-2016), Romolo + Giuly: La guerra mondiale italiana (2019) e Senza confini, regia di Simon West (2022).

Niccolò Senni: la vita privata

Da qualche anno ha una relazione con l’attrice Paola Michelini, sorella dell’ attrice Giulia Michelini.

Conte attacca Meloni: «Sul Reddito di cittadinanza è guerra ideologica sulla pelle dei poveri»

Si comincerà da Napoli. Poi si attenderanno gli aggiornamenti rispetto a quello che accadrà nel corso della giornata di oggi, lunedì 31 luglio, in tutta Italia. La mobilitazione è partita. Nonostante gli otto mesi di preavviso, l’interruzione del reddito di cittadinanza ha colpito i percettori acuendo lo scontro politico tra maggioranza ed opposizione. Su La Repubblica il presidente del M5s Giuseppe Conte ha criticato la decisione del governo guidato da Giorgia Meloni. 

Conte: «È una vendetta contro il Movimento che però pagano gli italiani»

«Giorgia Meloni si sta rivelando una fredda burocrate a Palazzo Chigi, indifferente al carovita che impoverisce il ceto medio e alla disperazione delle persone più fragili. Cancella con spregiudicatezza sensibilità che appartenevano un tempo anche alla destra social», ha attaccato il leader pentastellato. E poi ha aggiunto: «È una guerra ideologica condotta sulla pelle dei più deboli, un disastro sociale, una vendetta contro il Movimento che però pagano gli italiani. Temo che ci sarà un autunno caldo. Per questo invito il governo a convocare subito un Consiglio dei ministri straordinario per differire i termini e gestire queste scelte sciagurate».

Il sindaco di Baro Decaro: «Erano anni che non vedevo la gente davanti al Comune»

Anche il presidente Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro ha commentato le mobilitazioni che stanno lentamente interessando tutto il Paese. Sul Corriere della Sera il primo cittadino dem ha commentato: «Erano anni che non vedevo la gente sotto gli uffici del Comune. Crediamo che l’Inps abbia fatto degli errori. Nella forma e nella sostanza della comunicazione». E poi aggiunge: «Non è giusto trattare così le persone, cui da un giorno all’altro viene detto che non avranno più niente su cui contare. Sono famiglie, anche con bambini. Molti non potranno nemmeno prendere il contributo per la casa, destinato a chi è in affitto o ha morosità incolpevoli. I fondi per il 2024 non ci sono, il reddito finisce, ma queste persone non spariscono, vivono nelle nostre città. E busseranno ai Comuni». La preoccupazione delle istituzioni locali è quella di non essere in grado di sopportare il carico che da oggi si riverserà sui servizi sociali, sezioni dei Welfare comunali già in sofferenza.

Wagner, sospeso «a tempo indeterminato» il reclutamento di nuovi soldati

Il gruppo Wagner ha sospeso «a tempo indeterminato» il reclutamento di nuovi membri in quanto possiede «riserve di personale sufficientemente ampie». Lo ha detto il fondatore Yevgeny Prigozhin con un messaggio audio pubblicato sul canale Telegram Grey Zone, vicino alla milizia paramilitare: «Al momento non è stato ancora definito l’orario di apertura dei centri di reclutamento».

Wagner, sospeso «a tempo indeterminato» il reclutamento di nuovi soldati. Lo ha detto Prigozhin su Telegram.
Yevgeny Prigozhin.

Dopo l’ammutinamento, la Wagner aveva annunciato la sospensione del reclutamento per un mese

All’inizio di luglio, Wagner ha annunciato una sospensione del reclutamento per un mese a seguito del fallito ammutinamento e allo scadere del termine fissato dall’esercito russo per la firma dei contratti da parte delle unità volontarie. I commenti di Prigozhin pubblicati da Grey Zone avevano fatto pensare che il gruppo militare privato avrebbe probabilmente esteso la sospensione del reclutamento. E così sarà. Il fondatore della Wagner, nel messaggio diffuso su Telegram, ha poi aggiunto che la sua brigata comunque non ha carenze e che quindi, nell’immediato, non ha necessità di procedere a nuovi reclutamenti.

Wagner, sospeso «a tempo indeterminato» il reclutamento di nuovi soldati. Lo ha detto Prigozhin su Telegram.
Un soldato della Wagner a Rostov su Don (Getty Images).

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La milizia mercenaria è operativa in Bielorussia e continua le sue attività in Africa

Dopo il fallito colpo di Stato, il ministero della Difesa russo aveva reso noto di aver confiscato migliaia di pezzi di equipaggiamento militare alla Wagner, inclusi carri armati, veicoli blindati e altro materiale pesante. Minsk ha successivamente confermato che i combattenti si erano spostato in  Bielorussia per fornire supporto all’addestramento dell’esercito locale. All’inizio di luglio, un altro canale Telegram affiliato a Wagner ha citato un comandante del gruppo, il quale ha affermato che circa 15 mila mercenari erano andati in vacanza e che altri 10 mila erano schierati in Bielorussia, dove per ammissione dello stesso Prigozhin i suoi soldati sono operativi. Il “cuoco di Putin” ha poi detto che la Wagner «continua le sue attività» in Africa.

Urso atteso in Vigilanza Rai, la passione di Sangiuliano per il Cicolano e le altre pillole della giornata

Adolfo Urso deve avere qualche nemico in Rai, anche con il nuovo corso che vede protagonisti Roberto Sergio e Giampaolo Rossi: «Rai3 ha trasmesso per la terza volta lo stesso servizio senza dar conto delle mie denunce penali per le affermazioni del tutto false», ha sibilato il ministro delle Imprese e del Made in Italy. «La Rai ha trasmesso in replica, sabato 29 luglio, per la terza volta, il medesimo servizio di Report del 29 maggio scorso, che riguarda la mia attività politica e istituzionale, già trasmesso in replica lunedì 24 luglio. Tutto questo, ancora una volta, senza dar conto delle mie denunce penali e di quelle delle altre persone coinvolte per le affermazioni del tutto false ivi contenute», ha sottolineato Urso che stavolta estende l’accusa, oltre che a Sigfrido Ranucci, anche «nei confronti di coloro che hanno programmato le repliche nel palinsesto Rai, pur consapevoli anch’essi delle denunce in corso e di quanto pubblicamente emerso nel frattempo, che dimostra la assoluta infondatezza del servizio, basato su testimonianze manipolate e su una chiara volontà diffamatoria». Le date contano, e dimostrano che a riprogrammare la trasmissione sono stati “i nuovi potenti”, quelli voluti dal governo guidato da Giorgia Meloni. Cosa succederà? La senatrice di Fratelli d’Italia, Ester Mieli, componente della commissione di Vigilanza Rai, già autrice per Barbara Palombelli a Rete4, cerca di mettere una pezza affermando che «questa ripetizione sarebbe stata decisa dalla vecchia dirigenza per sopperire alle mancanze della programmazione estiva. È evidente che va fatta chiarezza perché non è accettabile che il servizio pubblico sia utilizzato per fini ideologici». Più che una dichiarazione, si tratta della classica toppa che risulta peggio del buco. Intanto di prima mattina, giovedì 3 agosto, Urso verrà ascoltato dalla commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. Un incontro che era stato rinviato una volta, e che ora appare davvero interessante: come afferma spesso Matteo Renzi quando c’è un appuntamento da non perdere, «preparate i pop corn». Comunque Urso ha sempre avuto un pessimo rapporto con viale Mazzini: lo stesso ministro mesi fa aveva rivelato che lo stallo sul contratto di servizio era dovuto anche al fatto che Carlo Fuortes non gli rispondeva.

La Brexit non esiste, almeno per il calcio italiano

In Italia il calcio si è sempre voluto far notare, dandosi regole proprie, una giustizia autonoma, inventando sistemi ingegnosi per garantirsi la sopravvivenza. L’ultima trovata di chi comanda la Figc è degna di nota, anche se nessuno sembra essersene accorto: per i big del pallone, la Brexit non esiste. Sì, è una bufala. Inventata da non si sa chi. Leggiamo con attenzione quanto comunica il vertice del calcio: «Su richiesta della Lega di Serie A, il Consiglio federale della Figc, in virtù degli accordi di cooperazione commerciale tra l’Ue e la Gran Bretagna, ha deliberato di richiedere al Coni l’equiparazione dei calciatori provenienti dal Regno Unito a quelli comunitari, esentandoli quindi dalle quote di ingresso». Questo permetterebbe di non occupare con i calciatori inglesi gli slot dedicati agli extracomunitari. Tutto si piega alle volontà di qualcuno: in fondo, questa trovata ricorda quella formula liturgica che nel Medioevo, e non solo, serviva ad aggirare nei conventi medievali l’astinenza dalle carni: Ego te baptizo piscem. Così la carne diventava improvvisamente pesce e tutti potevano addentare il pasto senza peccare.

La ragazza col ciuffo e Giambruno

Domenica 30 luglio, è stato l’ultimo giorno utile per vedere nel romano Palazzo Barberini un singolare ritratto caravaggesco intitolato La ragazza col ciuffo. Chissà perché i visitatori, dopo aver ammirato l’opera, alla fine si mettevano a parlare di Andrea Giambruno, il compagno di Giorgia Meloni. Forse sarà stata colpa del “ciuffo”?

Urso atteso in Vigilanza Rai, la passione di Sangiuliano per il Cicolano e le altre pillole della giornata
Andrea Giambruno (Imagoeconomica).

Sangiuliano incontra il “suo” sindaco

Addirittura: un comunicato ufficiale del ministero della Cultura avvisa che Gennaro Sangiuliano «ha partecipato alla Festa della Montagna sull’altopiano di Rascino. Un’occasione per incontrare i sindaci del Cicolano: Gaetano Micaloni di Petrella Salto, Filippo Lucentini di Fiamignano, Mariano Calisse di Borgorose, Irene Urbani di Labro, Michele Paniconi di Rivodutri e Camillo Gerbino di Varco Sabino». Come sempre Sangiuliano ne ha sparata una delle sue: «La bellezza d’Italia è fatta di cultura nelle sue multiformi articolazioni ma anche di paesaggio, quel paesaggio che Benedetto Croce definì il volto amato della Patria». Già, ma che ci azzecca tutto questo con il Cicolano? Cari lettori, Sangiuliano ha la sua casa di campagna proprio nel territorio di Petrella Salto. Era meglio citare Strapaese, altro che Benedetto Croce…

Urso atteso in Vigilanza Rai, la passione di Sangiuliano per il Cicolano e le altre pillole della giornata
Gennaro Sangiuliano (Imagoeconomica).

Benzina, prezzo in forte rialzo: ai massimi da luglio 2022

Con le quotazioni internazionali di benzina e diesel ancora in salita, si registrano nuovi movimenti al rialzo sulla rete carburanti. Nel dettaglio, in base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mimit aggiornati alle 8 del 30 luglio, il prezzo medio praticato della benzina in modalità self è 1,912 euro/litro (1,895 la rilevazione precedente), con i diversi marchi compresi tra 1,897 e 1,933 euro/litro (no logo 1,895).

Per il servito il prezzo è 2,045 euro al litro

Il prezzo medio praticato del diesel self è 1,766 euro/litro (rispetto a 1,743), con le compagnie tra 1,760 e 1,786 euro/litro (no logo 1,745).
Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato è 2,045 euro/litro (2,027 il dato precedente), con gli impianti colorati con prezzi tra 1,978 e 2,125 euro/litro (no logo 1,946). La media del diesel servito è 1,900 euro/litro (contro 1,880), con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi compresi tra 1,844 e 1,976 euro/litro (no logo 1,798).
I prezzi praticati del Gpl si posizionano tra 0,713 e 0,732 euro/litro (no logo 0,692). Infine, il prezzo medio del metano auto si colloca tra 1,402 e 1,476 (no logo 1,420).

Benzina, prezzo in forte rialzo: ai massimi da luglio 2022
Distributore di benzina (Imagoeconomica)

Dal primo agosto obbligo di esporre il prezzo medio regionale dei carburanti

In merito alle misure del Governo per monitorare i prezzi medi dei carburanti e tutelare i consumatori, è convocata il 31 luglio, alle ore 11:30, al Mimit, una conferenza stampa sulle attività di trasparenza relative all’esposizione, presso le stazioni di rifornimento, del prezzo medio regionale dei carburanti, obbligatoria dal primo agosto.

Mountain bike, 17enne della nazionale Usa muore investito da un’auto

Un giovane ciclista della nazionale statunitense di mountain bike è morto dopo essere stato investito da un’auto durante l’allenamento. Magnus White aveva appena 17 anni e si stava preparando per competere al Mondiale di categoria a Glasgow, in programma per il mese di agosto. Secondo le prime ricostruzioni, come riporta anche la Bbc, era in sella alla sua bicicletta a Boulder, in Colorado, non lontano dalla propria abitazione quando una vettura lo ha centrato sulla carreggiata. Il ricordo dalla Usa Cycling che ha dato la notizia della morte: «Era un astro nascente del ciclismo con una grande passione per le corse».

Magnus White si stava allenando a Boulder, in Colorado, per il Mondiale di Glasgow ad agosto. Il ricordo di Usa Cycling: «Un astro nascente con una grande passione».
Magnus White durante una gara (Usa Cycling, Facebook).

La dinamica dell’incidente che ha ucciso il giovane talento della mountain bike

Secondo il Daily Mail, l’incidente si sarebbe verificato intorno alle 12.30 ora locale di sabato 29 luglio. White era in sella alla sua mountain bike quando una donna di 23 anni, al volante di una Toyota Matrix, lo avrebbe tamponato da dietro. L’impatto ha sbalzato il giovane ciclista fuori strada dove si è schiantato contro una recisione. La polizia del Colorado ha escluso l’alta velocità e l’alcool fra le cause dell’impatto, forse colpa di una distrazione alla guida. «Magnus White era una nuova stella della mountain bike», ha scritto la Usa Cycling in un comunicato ufficiale. «La sua passione per il ciclismo era evidente attraverso le sue corse e il suo legame con la squadra. Correremo per lui».

Pochi giorni prima dell’incidente, Magnus White aveva aggiornato i suoi follower su Instagram, condividendo la sua prima corsa a tappe. «Super entusiasta per una battaglia serrata ed epica», aveva scritto il 17enne dopo essersi classificato al secondo posto. «Un po’ deluso per non essere riuscito a vincere l’oro». Membro della nazionale americana di mountain bike, White aveva vinto il campionato nazionale juniores di ciclocross nel 2021 e aveva già gareggiato ai Mondiali di categoria fra il 2022 e il 2023.

Giordano De Plano: età, biografia e carriera dell’attore

Giordano De Plano, nato a Roma il 31 marzo 1973, è un attore italiano. Recentemente ha recitato nella serie Sky Christian, di Stefano Lodovichi (2022), e nel film Ipersonnia di Alberto Mascia (2022).

Giordano De Plano: biografia e carriera

Il suo esordio in televisione risale al 2000, quando è apparso nella serie tv Linda, il brigadiere e…. Al cinema, invece, ha debuttato con il film Paz! di Renato De Maria (2002). L’anno seguente ha preso parte alla pellicola di Ettore Scola Gente di Roma e successivamente ha continuato a fare televisione recitando in due miniserie tv: La omicidi (2004) e Cefalonia, entrambe per la regia di Riccardo Milani (2005). Nel 2006 ha recitato in RIS 2 – Delitti imperfetti di Alexis Sweet, proseguendo poi con Intelligence – Servizi & segreti, regia di Alexis Sweet (2009), e diventando uno dei protagonisti della serie tv Squadra antimafia (2010-2015). Per la tv ha anche partecipato a fiction e serie note come Non uccidere, regia di Michele Alhaique (2018), Il silenzio dell’acqua di Pier Belloni (2019), Il processo, regia di Stefano Lodovichi (2019) e Io ti cercherò di Gianluca Maria Tavarelli (2020).

Giordano De Plano, tra carriera e vita privata
Giordano De Plano nel 2008 (Getty Images).

Tra i film per il cinema in cui ha recitato vi sono I soliti idioti – Il film, regia di Enrico Lando (2011), La solita commedia – Inferno, regia di Fabrizio Biggio, Francesco Mandelli e Martino Ferro (2015), La terra dell’abbastanza, regia di Damiano e Fabio D’Innocenzo (2018), Bene ma non benissimo, regia di Francesco Mandelli (2018), Il giorno e la notte, regia di Daniele Vicari (2021) e Notti in bianco, baci a colazione, regia di Francesco Mandelli (2021).

Giordano De Plano: la vita privata

L’attore è una persona molto discreta e, per quanto riguarda la sua vita privata, in più occasioni ha affermato di voler mantenere questo spazio come tale. Non è dunque noto se sia fidanzato o sposato né se abbia figli.

Reddito di cittadinanza, la maggioranza tira dritto: «Era noto che fosse un sussidio a termine»

Non si placa lo scontro sul reddito di cittadinanza, dibattito che fino a questo momento non ha prodotto alcun effetto, rafforzando internamente la maggioranza. La posizione che trapela dalle fila di Fratelli d’Italia per voce di Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’attuazione del programma di governo è chiara: «Le polemiche dell’opposizione sono pretestuose visto che era noto da tempo che fosse un sussidio a termine. In più la maggioranza ha scelto di tutelare almeno i fragili prevedendo il prosieguo degli aiuti per invalidi, anziani e famiglie con minori a carico». Poi Fazzolari sintetizza: «Le persone che perderanno ora il reddito di cittadinanza lo avrebbero perso anche con la norma dei grillini. Anzi, grazie a noi almeno i fragili lo manterranno. Se questo è il livello dell’opposizione temo che ci toccherà governare a lungo».

Il centrosinistra attacca: «Fate la guerra ai poveri»

Dal 28 luglio il coro è unico: il governo fa la guerra ai poveri. È la posizione espressa dalle opposizioni. Non tutte s’intende, visto che i soggetti che compongono il fu Terzo Polo hanno sempre ostracizzato il reddito di cittadinanza. Maurizio Landini, segretario della Cgil commenta: «Il governo taglia il reddito a 169 mila famiglie e contemporaneamente continua a fare sanatorie fiscali. Non sta né in cielo né in terra in un Paese in cui si è poveri lavorando e in cui metà Paese fa fatica ad arrivare alla fine del mese». Per il Pd è Marco Furfaro – fedelissimo di Elly Shlein – a intervenire: «Governano con l’algoritmo della cattiveria». Mentre Chiara Braga, capogruppo dem alla Camera attacca: «Il reddito si poteva aggiustare, finalizzare all’inserimento al lavoro. Hanno scelto la strada più facile e più ingiusta: cancellarlo con l’arroganza di un sms».

Nessuna retromarcia, la maggioranza tira dritto sul reddito di cittadinanza
Giovanbattista Fazzolari e Giorgia Meloni (Imagoeconomica).

 

Ottavia Piccolo: età, marito, figli e film dell’attrice

Ottavia Piccolo, nata a Bolzano il 9 ottobre 1949, è un’attrice italiana. Nella sua carriera ha ottenuto diversi riconoscimenti tra cui: il Premio internazionale femminile al Festival di Cannes 1970, un Globo d’Oro, un Nastro d’Argento e un David di Donatello, tutti per Metello di Mauro Bolognini. Ha vinto anche un Nastro d’Argento per l’interpretazione in La famiglia di Ettore Scola.

Ottavia Piccolo: biografia e carriera

A 11 anni ha fatto il suo esordio a teatro nello spettacolo Anna dei miracoli di William Gibson, per la regia di Luigi Squarzina. Nel frattempo ha studiato recitazione comparendo in tv nel film Le notti bianche di Vittorio Cottafavi (1962) e nel 1963 ha debuttato al cinema con il film Il Gattopardo di Luchino Visconti. L’anno seguente ha conosciuto Giorgio Strehler che l’ha diretta in Le baruffe chiozzotte e più tardi nel Re Lear. Tra i suoi maestri vi sono anche Luca Ronconi per il teatro e Mauro Bolognini per il cinema, il quale l’ha diretta nel notevole Metello. Grazie a questa pellicola, Piccolo è diventata famosa in Francia. Nel 1968 è stata la protagonista del film Serafino con Adriano Celentano, mentre l’anno seguente ha recitato in Una su 13 per la regia di Nicolas Gessner e Luciano Lucignani.

Ottavia Piccolo, tra carriera e vita privata
Ottavia Piccolo alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2013 (Getty Images).

Dalla metà degli Anni 70 ha deciso di impegnarsi di più nel teatro, quello di Shakespeare, Pirandello, Alfieri e Hofmannsthal. Non ha comunque trascurato la televisione, tanto da comparire in numerosi sceneggiati tra cui Il mulino del Po (1971), La Certosa di Parma (1982) e La coscienza di Zeno, con la regia di Sandro Bolchi (1988). Negli Anni 80 è stata anche conduttrice tv e radiofonica e nel 1987 è tornata a recitare al cinema con La famiglia di Ettore Scola e Da grande di Franco Amurri. Anche negli Anni 90 ha continuato a dividersi tra sceneggiati, teatro e cinema. Tra le sue ultime apparizioni sullo schermo vi sono quelle in Tu la conosci Claudia? con Aldo, Giovanni e Giacomo (2004) e in 7 minuti di Michele Placido (2016).

Ottavia Piccolo: la vita privata

Per quanto riguarda la sua vita privata, nel 1974 ha sposato il giornalista Claudio Rossoni, dal quale un anno dopo ha avuto un figlio, Nicola.

Alessia Marcuzzi e il gossip su De Martino: «Mi vietano di rispondere»

In una lunga intervista a Repubblica, Alessia Marcuzzi ha raccontato di non amare il gossip e di aver imparato dopo molti anni a non voler piacere a tutti: «Fa parte di un percorso, ho acquistato sicurezza, la non dipendenza è fondamentale». Sulle ultime voci che la vorrebbe vicina a Stefano De Martino ha dichiarato: «Mi vietano di rispondere».

Alessia Marcuzzi: «Non posso rispondere su De Martino»

Dopo la fine del matrimonio con Paolo Calabresi, la conduttrice è ancora single anche se nelle ultime settimane si sono riaccese alcune voci, prima relative a un ritorno di fiamma con l’ex marito e poi a un presunto flirt con Stefano De Martino, in (presunta) crisi con Belen Rodriguez. Voci alle quali la Marcuzzi non ha dato peso, anzi ha cercato di ignorare: «Il gossip mi ferisce. Escono notizie assurde, chi lavora con me mi proibisce di rispondere, sono passionale. Ho detto a Francesca Fagnani che mi aveva invitato a Belve: “Non vengo perché mi devo salvare da me stessa”. Faccio fatica a tenermi».

Alessia Marcuzzi (Getty Images).

La svolta professionale

Per quanto riguarda la sua vita professionale, invece, la Marcuzzi ha ammesso di essere cresciuta e di essere diventata molto selettiva nelle scelte, tanto da aver deciso di lasciare Mediaset perché non c’erano più programmi che la rappresentavano: «Non volevo più accettare programmi che non mi somigliavano, mi mancava la scrittura, la parte creativa». Negli ultimi tempi la conduttrice ha intrapreso anche una carriera imprenditoriale: «Mi sono messa a fare borse e creme, per lasciare le aziende ai miei figli. Sono fiera di quello che ho costruito, ho 33 persone che lavorano con me». Una Marcuzzi determinata quella che emerge nell’intervista, sicura di quello che vuole senza più ansie ed insicurezze: «Alle donne viene sempre chiesto qualcosa in più e siamo giudicate su tutto. Se un uomo fa due figli con donne diverse, va bene. Se una donna, come me, ha due figli con uomini diversi insomma. Non devo rispondere sulle mie scelte personali. Alle critiche televisive, alle scelte sul lavoro, ci sta. Ma dare spiegazioni sul mio modo di essere donna non lo accetto.

 

Madonna, nuove foto con i figli su Instagram: «La mia medicina»

Dopo aver festeggiato con un balletto i 40 anni del suo primo album omonimo, Madonna ha ringraziato i suoi figli per averla assistita nelle difficili settimane dopo il ricovero. La popstar, che il prossimo 16 agosto compirà 65 anni, ha infatti pubblicato su Instagram tre scatti, due dei quali la ritraggono assieme a David Banda, adottato assieme al regista Guy Ritchie, e Lourdes Leon, avuta dalla relazione con l’attore Carlos Leon. «L’amore della famiglia e degli amici è la miglior medicina», ha poi scritto la cantante nella didascalia. È infatti passato un mese esatto dallo spavento e dall’immediata fuga in ospedale per un’infezione batterica che l’ha costretta a rinviare l’inizio del suo tour mondiale.

Madonna ringrazia i figli David e Lourdes sui social: «L’amore della famiglia è la miglior medicina. Ho conosciuto un nuovo lato di loro».
Madonna durante un concerto nel 2022 (Getty Images).

Madonna ringrazia i suoi figli: «Ho conosciuto un lato di loro mai visto prima»

«Come madre è facile essere coinvolti nei bisogni dei tuoi figli e dalle attenzioni apparentemente infinite che puoi dare loro», ha proseguito Madonna nel suo lungo post di ringraziamento. «Ma quando le cose sono andate male, loro si sono fatti avanti per me. Ho conosciuto un lato di loro mai visto prima». Parlando di un gesto «che ha fatto davvero la differenza», oltre alle immagini con due dei suoi sei figli, la popstar ha anche ringraziato il manager e amico di lunga data Guy Oseary, che le è rimasto accanto in ogni momento. «Ho capito quanto sono fortunata a essere viva e ad aver conosciuto queste persone e chi non c’è più», ha spiegato la cantante.

Ha mostrato anche una vecchia foto scattata con una polaroid da Andy Warhol e che ritrae il pittore Keith Haring mentre indossa una giacca con il volto di Michael Jackson. «Un triangolo di bellezza perfetto», ha scritto Madonna, prima di rassicurare i fan di essere sulla via del recupero. «Grazie ai miei angeli che mi hanno protetto e mi permettono di finire il mio lavoro». Madonna ha in programma il The Celebration Tour, serie di concerti che la porterà anche in Italia. Il 23 e il 25 novembre sarà infatti al Mediolanum Forum di Assago per due live già sold out da tempo.

Anna Bonaiuto: età, compagno e film dell’attrice

Anna Bonaiuto, nata a Latisana (Friuli-Venezia Giulia) il 28 gennaio 1950, è un’attrice italiana. È nota soprattutto per il film L’amore molesto di Mario Martone (1995) con cui ha vinto numerosi premi come miglior attrice, tra cui il David di Donatello, il Nastro d’Argento e il Globo d’Oro.

Anna Bonaiuto: biografia e carriera

Dopo essersi diplomata nel 1972 all’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma, ha iniziato a recitare a teatro e al cinema con registi come Mario Missiroli, Luca Ronconi, Mario Martone, Carlo Cecchi, Toni Servillo. Il suo primo ruolo sul grande schermo è stato con il film Una spirale di nebbia di Eriprando Visconti (1977). Nel 1992 le è stato affidato il ruolo della moglie di Renato Caccioppoli in Morte di un matematico napoletano di Mario Martone, che l’ha fatta diventare una delle attrici di maggior talento del panorama artistico nazionale. L’anno seguente ha vinto la Coppa Volpi alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia come migliore attrice non protagonista per il film di Liliana Cavani Dove siete? Io sono qui.

Anna Bonaiuto, tra carriera e vita privata
Mario Martone, Anna Bonaiuto e Andrea Occhipinti al Festival del Cinema di Roma nel 2018 (Getty Images).

Due anni dopo, nel 1995, è arrivato il successo con L’amore molesto, seguito dalla pellicola Prima la musica, poi le parole di Fulvio Wetzl (1998) che ha partecipato a molti festival. Nanni Moretti nel 2006 l’ha diretta ne Il caimano e nel 2007 è entrata nel cast di Mio fratello è figlio unico diretto da Daniele Luchetti mentre nel 2009 in quello di Io, loro e Lara, di Carlo Verdone. Una delle sue ultime performance più celebrate è quella di Livia Danese, moglie di Giulio Andreotti, nel film Il divo di Paolo Sorrentino (2008). Tra i film più recenti in cui ha recitato vi sono Il peggior Natale della mia vita, regia di Alessandro Genovesi (2012), Viva la libertà, regia di Roberto Andò (2013), Napoli velata, regia di Ferzan Özpetek (2017), Loro, regia di Paolo Sorrentino (2018) e Tre piani, regia di Nanni Moretti (2021).

Anna Bonaiuto: la vita privata

L’attrice è sempre stata molto riservata sulla sua vita privata e non si sa se attualmente sia sposata, fidanzata o single né se abbia dei figli. Si sa però che vive a Roma e che per 10 anni è stata legata sentimentalmente a Mario Martone, con il quale ha girato numerosi film.

Omicidio nel Cagliaritano, 43enne strangolato con un asciugamano in un B&B

Omicidio all’alba a Quartucciu, nell’hinterland di Cagliari: un uomo di 43 anni, Gabriele Pergola, è stato strangolato mentre si trovava all’interno di un B&B. I carabinieri hanno fermato il presunto autore del delitto, Gabriele Cabras, 20 anni, personaggio già noto alle forze dell’ordine. Il corpo è stato scoperto la mattina di lunedì 31 luglio all’interno del bed and breakfast Corte Cristina in via Nazionale.

Strangolato con un asciugamano al termine di una lite

Secondo una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri, l’uomo sarebbe stato strangolato con un asciugamano da Cabras, residente a Sinnai, al termine di una lite. Il 20enne si è poi allontanato. Il cadavere è stato trovato dai responsabili della struttura ricettiva, forse allarmati dal frastuono che proveniva dalla camera. Sul posto sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Quartu Sant’Elena e della stazione di Selargius e un’ambulanza del 118. I medici hanno tentato di rianimare il 43enne, ma non c’è stato nulla da fare. I militari, raccolta la descrizione della persona che si trovava in camera con Pergola, si sono messi alla ricerca del giovane e lo hanno rintracciato poco distante a Quartucciu.

Roma sarà pronta per il Giubileo 2025?

C’è poco da fare: a Roma le trasformazioni urbanistiche, virtuose o meno che siano, si fanno in concomitanza con grandi eventi e fra questi spiccano quelli religiosi, a cominciare dagli anni santi. Non fa eccezione il Giubileo del 2025 per il quale, grazie anche ai fondi stanziati col Pnrr, Roma potrà godere di risorse straordinarie per 3,5 miliardi di euro. Che, tradotto, significa una miriade di opere della più varia natura: centinaia di cantieri e interventi urbanistici, servizi per il turismo, di riqualificazione urbana, collegamenti ferroviari, rifacimento di strade e chi più ne ha più ne metta. I tempi però sono strettissimi, tanto più per le burocrazie capitoline e italiche abituate ad agire con estrema calma. A dicembre 2024 si procederà con l’apertura della Porta santa della basilica di San Pietro. Ma sui tempi, appunto, non c’è alcun margine di trattativa: l’indizione dell’anno santo è opera del Papa, e la scadenza è fissa, ogni 25 anni (il primo risale al 1300 e a Bonifacio VIII). Ormai, anche i governi (da Draghi a Meloni in piena continuità) si sono adeguati e si preparano per tempo alla scadenza giubilare.

All’estero si teme per Roma una «apocalisse zombie»

In ogni caso, l’attesa di circa 35-40 milioni di pellegrini – queste le previsioni attuali – fa tremare i polsi. Anche perché un simile ciclone umano si abbatterebbe su una città già satura di turisti, e questo è il meno, avvolta da anni in un caos generale: dai trasporti pubblici allo stremo a un traffico quotidiano soffocante, dalla storica carenza di strutture ricettive di costo medio-basso a un ormai endemico problema di sporcizia nelle strade (obiettivamente umiliante per una capitale europea), con una raccolta differenziata che fa acqua da tutte le parti. Senza contare lo stato di degrado urbano e di semi abbandono in cui versano tanti quartieri, centrali e periferici. Dato questo quadro generale, cosa potrebbe andare storto? Qualche dubbio è venuto anche a John Allen, vaticanista americano di lungo corso, che sulla testata online che dirige, Crux, ha scritto: «Il fatto è che Roma in questo momento è sopraffatta dall’enorme numero di persone che visitano la città e i sistemi urbani sembrano sull’orlo del collasso. Non riesco nemmeno a immaginare che tipo di apocalisse zombie possa attendere tali folle supplementari di visitatori tra due anni». Un epitaffio forse troppo forte? Staremo a vedere.

Roma sarà pronta per il Giubileo 2025?
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri (Imagoeconomica).

Il metodo Giubileo: le sinergie tra Campidoglio e Palazzo Chigi

D’altro canto va sottolineato come governo e opposizione sul Giubileo – in nome di Roma e della cristianità, s’intende – procedano compatti come un sol uomo, tanto che già si parla di “metodo Giubileo” per indicare l’intesa raggiunta fra il sindaco dem di Roma Roberto Gualtieri, già ministro dell’Economia nel governo Draghi, la premier Giorgia Meloni, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, cattolico integralista, ex presidente dell’organizzazione “Aiuto alla Chiesa che soffre” con buone entrature in Vaticano. Non può mancare in questo schema, la presenza della ministra del Turismo, Daniela Santanché, impegnata in particolare nella valorizzazione dei cammini religiosi e siti turistici di Roma e dintorni, anche perché c’è da sfruttare la dotazione significativa di 500 milioni di euro del Pnrr turismo, per quel che riguarda il capitolo dal prevedibile titolo “caput mundi”.

Roma riuscirà a essere pronta per il Giuibileo 2025?
Alfredo Mantovano e Giorgia Meloni (Imagoeconomica).

Il ritorno di monsignor Rino Fisichella

L’altro protagonista del “metodo Giubileo”, è monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del dicastero vaticano per l’Evangelizzazione, in passato cappellano di Montecitorio, gran conoscitore della politica italiana. L’arcivescovo passò alle cronache, fra l’altro, per avere detto, era il 2010, che «bisognava contestualizzare le situazioni» dopo la diffusione di un video nel quale l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi raccontava una barzelletta su Rosiy Bindi, all’epoca vice presidente della Camera, che si concludeva con una bestemmia. Anche Osservatore romano e Avvenire criticarono l’uscita del Cavaliere; altri tempi, quasi un’altra era geologica. Tuttavia, mons. Fisichella guarda lontano e, proprio in occasione della recente inaugurazione del cantiere di Piazza Pia, compreso fra la fine di via della Conciliazione e l’area antistante Castel Sant’Angelo, ha osservato: «L’auspicio è che non guardiamo soltanto al 2025. Il 2025 è una tappa. Auspichiamo che Roma possa essere luogo anche di Expo 2030 e che possa guardare, anche grazie a quella tappa, al Giubileo del 2033. Ci auguriamo che siano queste tante tappe che portano Roma e la Santa Sede al centro dell’attenzione internazionale». Quello che si dice un cronoprogramma da paura.

Roma sarà pronta per il Giubileo 2025?
Papa Francesco e monsignor Rino Fisichella (Getty Images).

Il progetto per Piazza Pia e la lezione dimenticata del mega parcheggio al Gianicolo

A Piazza Pia, intanto, sede di uno dei grandi interventi previsti, verrà realizzato un sottovia che si collegherà a quello già esistente realizzato, neanche a dirlo, in occasione del Giubileo del 2000, e che permetterà di avere una grande area pedonale da Castel Sant’Angelo a piazza San Pietro. Fantastico, in effetti. Se non fosse che le 3 mila auto all’ora (dati del Comune di Roma) che attraversano quel tratto di strada, non si dissolveranno d’incanto, ma spariranno solo per qualche centinaio di metri per ricomparire sul lungo Tevere poco più avanti. Dettagli, si dirà. Intanto si allarga l’area pedonale. Resta poi insoluto un problema centrale: come arriveranno le decine di migliaia di pellegrini e turisti dalle parti di piazza san Pietro? Il problema pullman incombe come una calata quotidiana dei barbari sulla città da qualche decennio. Tanto che già in occasione del Grande Giubileo del 2000, una pensata non da poco venne in mente all’allora amministrazione Rutelli in accordo col Vaticano rappresentato da monsignor Crescenzio Sepe (futuro cardinale e arcivescovo di Napoli, oggi in pensione). Un mega parcheggio a cinque piani fu ricavato all’interno della collina del Gianicolo, quella presidiata alla sua sommità dal monumento equestre a Garibaldi e alla base dai palazzi vaticani, mentre a metà strada, lungo le pendici, si trovano diverse prestigiose proprietà vaticane e l’ospedale pediatrico Bambin Gesù. L’opera venne annunciata e realizzata come fosse la grande e definitiva risposta all’intasamento dei torpedoni che soffocano il centro storico e non solo. I bus turistici come grandi dinosauri avrebbero dovuto imboccare le gallerie dalle quali si accede al parcheggio, scaricare i fedeli e i turisti che, d’incanto, si sarebbero ritrovati a piazza san Pietro. Il miracolo però non ha funzionato e l’opera – costo complessivo più di 80 miliardi delle vecchie lire – è rimasta una cattedrale nel deserto. Nel parcheggio non ci vuole andare nessuno, né tanto meno è obbligato ad andarci. E allora? Bè – la notizia è di qualche mese fa – al quinto piano del fu parcheggio, è stato costruito un mega centro commerciale, Caput mundi – The mall, dove è possibile fare una “boutique experience” e anche parcheggiare l’auto perché il posto certo non manca. Ecco, l’auspicio è che si faccia tesoro delle esperienze passate. In quanto ai poveri che il papa vorrebbe mettere al centro del Giubileo, bè per loro c’è sempre tempo.

Rimini, autostoppista violentata e abbandonata in autostrada: arrestato un uomo di 35 anni

Un operaio di 35 anni, originario di Napoli e residente in provincia di Pesaro e Urbino, è stato arrestato dalla squadra mobile di Rimini con l’accusa di aver violentato un’autostoppista di 20 anni dopo averla costretta a pagare la cocaina. L’uomo è stato fermato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare del gip Raffaella Ceccarelli. La misura arriva dopo le indagini della polizia di Stato, coordinate dal sostituto procuratore Davide Ercolani. L’accusa a carico dell’uomo è di violenza sessuale aggravata.

L’episodio risale al primo maggio

La vicenda risale allo scorso primo maggio quando la 20enne pugliese, sulla riviera per la Festa dei Lavoratori,  ha chiesto un passaggio in macchina all’uomo. Secondo la denuncia della ragazza, il 35enne l’avrebbe convinta a salire sull’auto. Poi, dopo aver assunto cocaina, avrebbe abusato di lei, abbandonandola, infine, sulla A14 all’altezza di Pesaro. Qui la ragazza è stata ritrovata in stato di choc da una pattuglia della polizia allertata da alcuni automobilisti. L’operaio, tramite il suo avvocato, ha respinto le accuse e sarà il primo agosto dal giudice nell’interrogatorio di garanzia.

Cadavere mutilato a Genova, fermati due ragazzi

La pm della Procura di Genova Daniela Pischetola ha disposto il decreto di fermo nei confronti di due cittadini egiziani, Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel e Mohamed Ali Abdelghani, per l’omicidio del 19enne Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla e per soppressione di cadavere.

Il cadavere è stato ritrovato in mare

La decisione del magistrato è stata presa nella tarda serata di domenica 30 luglio dopo l’interrogatorio durato oltre sei ore dei due cittadini egiziani fermati nella notte tra sabato e domenica dai Carabinieri del Nucleo investigativo e dalla Compagnia di Chiavari. Mahmoud è stato ucciso nella notte tra domenica 23 e lunedì 24 luglio e gettato in mare. Il suo corpo, con testa e mani mozzate, è stato ritrovato nelle acque antistanti il porticciolo di Santa Margherita Ligure.

Quando un padre stasera su Canale 5: trama, cast e curiosità

Stasera 30 luglio 2023 andrà in onda alle ore 21.20 il film intitolato Quando un padre su Canale 5. Questa pellicola drammatica è stata diretta dal regista Mark Williams su sceneggiatura di Bill Dubuque. Nel cast ci sono attori come Gerard Butler, Willem Dafoe, Alfred Molina, Gretchen Mol e Alison Brie.

Quando un padre è il film che staera 30 luglio 2023 andrà in onda su Canale 5, ecco trama, cast e curiosità.
L’attore protagonista Gerard Butler (Getty Images)

Quando un padre, trama e cast del film in onda stasera 30 luglio 2023 su Canale 5

La trama racconta la storia di Dane Jensen (Gerard Butler), un uomo di Chicago cinico e spietato sul lavoro che pensa che il modo migliore per prendersi cura della sua famiglia sia quello di guadagnare quanti più soldi all’interno della sua realtà lavorativa. Per questa ragione non si ferma dinanzi a nulla e nel tempo si è guadagnato il soprannome di «cacciatore di teste». Tuttavia, per dedicarsi costantemente alla carriera, Dane trascura per tanto tempo la moglie Elise (Gretchen Mol) e i suoi figli: per lui non esiste altro che il lavoro nella sua routine quotidiana.

Inoltre, sul lavoro Dane deve affrontare anche rivali agguerriti che cercano di superarlo e togliergli i risultati che ha raggiunto, in particolare l’affascinante ma implacabile Lynn Vogel (Alison Brie). La vita per lui sembra andare sempre nello stesso modo e sembra assorbirlo sempre di più ma qualcosa improvvisamente cambierà. Il suo primo figlio, Ryan (Maxwell Jenkins) di soli 10 anni, si sente male e comincia ad accusare diversi dolori. Attraverso diverse analisi, i genitori scopriranno che Ryan è malato di leucemia. Purtroppo questo sarà un duro colpo per tutta la famiglia, ma soprattutto per Dane. L’instancabile «cacciatore di teste» a quel punto dovrà scegliere con attenzione come spendere il tempo a disposizione, valutando di cambiare completamente il suo stile di vita per essere più vicino ai figli e alla moglie.

Quando un padre, 5 curiosità sul film

Quando un padre, l’esordio del regista e la collaborazione con lo sceneggiatore

Questo film rappresenta l’esordio cinematografico del regista Mark Williams. Inoltre, il regista e lo sceneggiatore della pellicola, Bill Dubuque, dopo questo progetto hanno continuato a lavorare insieme, scrivendo la serie tv drammatica e thriller Ozark con Jason Bateman e Laura Linney.

Quando un padre, il titolo cambiato per dare un tono più rassicurante

Inizialmente, il titolo di questo progetto era Headhunter’s Calling che si può tradurre in italiano come La chiamata del cacciatore di teste. Tuttavia, la produzione ha poi pensato di cambiare titolo, scegliendo il più rassicurante A Family Man, tradotto in italiano come Quando un padre.

Quando un padre, l’esperienza reale dello sceneggiatore 

Bill Dubuque, sceneggiatore del film, non ha avuto problemi a scrivere la parte del personaggio protagonista interpretato da Gerard Butler. Lo sceneggiatore, infatti, ha lavorato per ben 12 anni come un cacciatore di teste per molteplici aziende.

Quando un padre, due attori del cast insieme dopo 12 anni

Nel cast del film ci sono Willem Dafoe e Alfred Molina. I due si sono trovati su un set cinematografico a 12 anni di distanza dall’ultima volta, quando presero parte alla pellicola Spider-Man 2 diretta da Sam Raimi. In quell’occasione gli attori interpretavano gli antagonisti del film, vale a dire il Green Goblin e il Dottor Octopus. Curiosamente, gli attori hanno lavorato insieme e ripreso i ruoli di antagonisti anche nel film del 2021 intitolato Spider-Man: No Way Home.

Quando un padre è il film che staera 30 luglio 2023 andrà in onda su Canale 5, ecco trama, cast e curiosità.
L’attore Willem Dafoe (Getty Images)

Quando un padre, le riprese della pellicola 

Le riprese della pellicola sono iniziate il 26 ottobre 2015 a Toronto e sono proseguite fino al 18 dicembre dello stesso anno a Chicago. In totale quindi, ci sono volute circa 8 settimane per completare il film.

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