I deputati anti-Maduro Magallanes e de Grazia arrivano in Italia

I due dissidenti vivevano da maggio nell'ambasciata dopo essere finiti nel mirino del regime. Fondamentale anche l'intervento di Casini.

Mariela Magallanes e Americo de Grazia sono pronti a essere accolti dall’Italia. I due parlamentari vivevano da maggio 2019 nell’ambasciata italiana di Caracas. Questo dopo che il regime di Nicolas Maduro li aveva accusati di un tentativo di colpo di Stato oltre che incitamento all’insurrezione. Magallanes e de Grazia sono stati eletti nell’Assemblea nazionale esautorata con decreto dallo stesso Maduro e sostituita con l’Assemblea nazionale costituente.

IL VIAGGIO DI CASINI IN VENEZUELA

Con loro anche Pierferdinando Casini che si è mosso in prima persona per portare in Italia i due dissidenti del regime di Maduro.

«Finalmente in volo da Caracas verso Roma con i colleghi Mariela Magallanes e Americo De Grazia, costretti dal maggio scorso a vivere nell’Ambasciata italiana. Sono grato di aver dato un contributo ad una giusta causa umanitaria. Ringrazio la Farnesina e l’Incaricato d’Affari Placido Vigo», ha scritto su Twitter postando alcune foto che li ritraggono insieme e pronti a partire con l’aereo.

LE ORIGINI ITALIANE DEI DUE DISSIDENTI

L’operazione è stata resa possibile anche grazie ad alcuni requisiti che hanno permesso la Farnesina e l’ambasciata di intervenire. Magallanes, infatti, è sposata con un cittadino italiano e con lui aveva tentato di lasciare il Paese quando il Tribunale Supremo di Giustizia le aveva tolto, insieme ad altri sei deputati, l’immunità. La donna era arrivata in aeroporto dove però era stata respinta ai controlli. Storia simile a quella di de Grazia, figlio di un italiano e anche lui finito nel mirino di Maduro. Entrambi si sono così rifugiati nell’ambasciata sino all’epilogo di domenica 1 dicembre.

L’APPLAUSO DI RENZI

Ad applaudire il senatore Casini è stato anche Matteo Renzi. «Molto bravo Pierferdinando Casini. Nel silenzio dei più ha fatto una gran cosa sia per il Venezuela che per la credibilità dell’Italia», ha scritto il leader di Italia Viva.

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