Instagram ha iniziato a chiedere video selfie degli utenti per verificare l'identità dei proprietari degli account, soprattutto se c'è il sospetto che a gestirli ci sia un bot. Continua a leggere
Nei prossimi mesi verrà offerta agli utenti una funzione con cui potranno pubblicare i loro contenuti per specifici gruppi di persone. Il primo a dare la notizia è stato il ricercatore Alessandro Paluzzi sul suo profilo Twitter, con un post in cui specifica che non sarà possibile fare screenshot delle storie esclusive. Probabilmente, i creator investiranno su video e immagini grazie a un ipotetico abbonamento pagato dai follower. Continua a leggere
La ragione dell'interruzione della connessione che ha impedito a milioni di persone di utilizzare le tre piattaforme è legata a un "cambiamento di configurazione difettoso". In un post pubblicato sul blog di Facebook, Santosh Jonardhan spiega che una modifica ai router della dorsale di rete (backbone) ha bloccato le comunicazioni e ha generato un effetto a cascata. Continua a leggere
Il giornale economico è venuto in possesso dei risultati di alcune ricerche interne al social network. Instagram risulterebbe dannoso per il 32% delle ragazze e il 14% dei ragazzi. I momenti difficili, legati a una percezione negativa del loro corpo, peggiorerebbero non appena si connettono alla piattaforma. Continua a leggere
L'imprenditrice americana e noto personaggio televisivo è di nuovo incinta e lo rivela con un video pubblicato sul social network. Nel giro di poco ha accumulato centinaia di migliaia di follower, diventato la donna con più seguaci al mondo. Ora è quarta nella classifica generale, che vede Dwayne Johnson al terzo posto, Cristiano Ronaldo al secondo (340 milioni) e, in vetta, il profilo ufficiale dell'app (421 milioni). Continua a leggere
Instagram potrebbe integrare i Mi piace anche nelle storie. Lo ha svelato uno sviluppatore su Twitter, dove è stato pubblicato un filmato della nuova funzione ancora in fase di test. Il funzionamento sembra essere simile a quello dei Mi piace delle dirette, dove tap ripetuti comportano l'invio di più cuoricini. Continua a leggere
Instagram, l'app di messaggistica di proprietà di Facebook, ha annunciato alcune modifiche che per rendere l'app più sicura per gli utenti di età inferiore ai 16 anni, che non avranno un account pubblico ma sarà impostato su privato come impostazione predefinita. La società sta anche cambiando il modo in cui gli inserzionisti possono rivolgersi agli utenti di età inferiore ai 18 anni. Continua a leggere
Sono post di artisti, attivisti, tatuatori, sex worker e altre categorie che lavorano sul corpo o su elementi che solo apparentemente potrebbero essere considerati sensibili. La nuova funzione blocca completamente la visione di questi contenuti da parte degli utenti che l'hanno attivata. Continua a leggere
Gli sviluppatori hanno deciso di dare agli utenti uno strumento che li aiuterà a pubblicare storie in modo più ragionato. La mossa toglierà autenticità alla sezione, ma è in linea con la trasformazione di Instagram in piattaforma di intrattenimento con un accento marcato sull'esperienza dei creator. Continua a leggere
La piattaforma di condivisione del gruppo Facebook ospita suo malgrado tentativi di raggiro e truffe che consegnano i profili degli utenti nelle mani degli hacker. Per questo motivo i gestori stanno lanciando una serie di controlli dedicati a tutti coloro che potrebbero aver subito una intrusione nel proprio account. Continua a leggere
La creatrice del filtro si è difesa spiegando che in molte culture la svastica ha una connotazione positiva, e di averla inserita insieme ad altre rappresentazioni che veicolano messaggi del medesimo tenore. Il contenuto è stato però criticato a tal punto da portarla a modificare il filtro per rimuovere il simbolo. Continua a leggere
Khaby Lame, il tiktoker italiano più famoso al mondo, ha superato anche Chiara Ferragni sul "suo" social network: su Instagram è lui l'italiano più seguito al mondo. Intanto su TiKTok la crescita continua: ad oggi è il terzo profilo più seguito di tutta la piattaforma. Continua a leggere
Da oggi all'interno del social è presente una misura di sicurezza che permetterà agli utenti colpiti da hacker di ripopolare immediatamente il profilo con le foto e i video che erano stati eventualmente cancellati: si chiama Eliminati di recente, ed è una sezione del social che conserva temporaneamente tutti i post eliminati. Continua a leggere
Il contatore pubblico dei like che metteva davanti agli occhi di tutti il numero di apprezzamenti ottenuti da una foto o da un video era stato eliminato nel 2019 per poi tornare in una forma meno precisa pochi mesi dopo. Gli sviluppatori stanno ora lavorando su una opzione che permetterà agli utenti di scegliere se mostrare o no questo elemento. Continua a leggere
Attraverso un bug della piattaforma business di Facebook era possibile accedere alle informazioni personali degli utenti di Instagram semplicemente utilizzando uno strumento messo a disposizione dallo stesso social. Continua a leggere
Come annunciato già mesi fa, le chat di proprietà del gruppo Facebook hanno iniziato a interagire tra loro. Da oggi i primi utenti potranno inviarsi messaggi tra Instagram e Messenger senza necessariamente essere iscritti a entrambe le piattaforme, ma la novità sarà presto disponibile per tutti. Continua a leggere
Il protagonista del filmato non è Zuckerberg ma il suo cane Beast: una scelta probabilmente giusta (ci perdonerà Mark ma non è proprio l'esempio perfetto di personalità comica) ma presentata con un approccio molto poco interessante. Continua a leggere
Instagram ha introdotto nuovi font all'interno delle storie. Tra questi, anche il più odiato dal web: il Comic Sans. Da ieri è infatti possibile utilizzare una versione molto simile all'originale del font lanciato nel 1994 e diventato un meme. Continua a leggere
La novità è stata avvistata in anteprima da un ristretto numero di utenti selezionati per una prova da parte del social network. Il sistema permetterà di avere navigare tra tutte le storie dei contatti seguiti in un'unica schermata, senza dover scorrere lateralmente vedendone una manciata per volta. Continua a leggere
Lo ha annunciato nelle ultime ore l'azienda di Menlo Park, spiegando che presto gli utilizzatori dei due social network inizieranno a trovare dei messaggi all'apertura delle applicazioni che chiederanno agli utenti di indossare la mascherina. Continua a leggere
La possibilità di vendere prodotti utilizzando i post di Instagram come vetrina era stata introdotta anche in Italia nel 2018, ma era riservata ai grandi marchi. Tra pochi giorni sarà estesa su richiesta anche ai siti web, agli artisti, agli esercizi commerciali e ad altre attività indipendenti. Ecco come fare per partecipare. Continua a leggere
Similmente a quanto accade con Facebook, anche il social network fotografico brama raccogliere e organizzare più informazioni possibile sui suoi utenti. Una lista non esaustiva di questi dati è disponibile in tra le impostazioni dell'account di ciascuno, da dove è possibile mettere un parziale limite alla raccolta. Continua a leggere
A specificare quella che potrebbe essere una norma esplosiva per il social network è lo stesso Instagram, che nello spiegare le sue politiche alla testata Ars Technica in merito a un contenzioso ha sottolineato come i diritti sulle fotografie non si estendano al di fuori della piattaforma. Continua a leggere
Il social network è pronto a introdurre una novità già presente da tempo su Facebook: i profili "In ricordo di" attivati per tutti gli utenti deceduti. Il rilascio dell'aggiornamento è stato anticipato "in risposta al Covid-19 per aiutare la comunità in questo tempo difficile". Continua a leggere
Da qualche ora Instagram ha modificato il testo del suo adesivo dedicato alle domande nelle storie, cambiando la domanda in "Come posso aiutare?". L'obiettivo è quello di focalizzarsi sulla particolare situazione di emergenza dovuta alla diffusione del coronavirus nel mondo. Continua a leggere
Travolti dalla fretta e dalla fame di seguito, rischiano di diventare vittime di Instagram. Perdendo innovazione ed estro. Qualche consiglio da tenere a mente.
Che i social media abbiano rivoluzionato e complicato la nostra vita è, oramai, cosa nota. Come abbiamo raccontato insieme ad altri autori nel mio nuovo libro Comunicazione integrata e reputation management, dal 1997, anno del lancio del primo social media nella storia, Sixdegrees.com, le “reti sociali” hanno fatto molta strada. Attualmente, la classifica mondiale dei social media, secondo quanto redatto dal sito Statista, vede al primo posto Facebook con oltre 2 miliardi di utenti. A seguire, Youtube (1,9 miliardi), WeChat (1,1 miliardi) e Instagram (1 miliardo). Sopra il miliardo di utenti si trovano anche i servizi di messaggistica, oramai indispensabili anche per la comunicazione lavorativa, come WhatsApp (1,5 miliardi) e Facebook Messenger (1,3 miliardi).
OLTRE AL NUMERO DI UTENTI C’È DI PIÙ
Il numero degli utenti è certamente un indicatore cruciale per comprendere il peso dei social network, ma non è l’unico elemento da tenere in considerazione per comprenderne il funzionamento e il ruolo all’interno del mondo virtuale. Infatti, è essenziale tenere a mente che, ad ogni social, corrisponde un preciso pubblico di riferimento. La diversificazione rappresenta la forza di queste piattaforme e ne garantisce la sopravvivenza e la coesistenza.
Instagram non solo ha rivoluzionato il nostro modo di comunicare, ma ha anche sfidato, a colpi di foto, stories e like, modelli consolidati, quali il ruolo delle figure professionali esistenti
In particolare, Instagram non solo ha rivoluzionato il nostro modo di comunicare, ma ha anche sfidato, a colpi di foto, stories e like, modelli consolidati, quali il ruolo delle figure professionali esistenti. Il social ha infatti permesso il consolidamento del ruolo e della figura dell’influencer. Questa è una persona in grado di influenzare le scelte degli altri attraverso la condivisione e la sponsorizzazione di prodotti e idee. Spesso gli influencer sono scelti da agenzie che coordinano le loro attività e dicono loro come e quando postare i contenuti sponsorizzati. Infatti, brand famosi si rivolgono a queste figure del web per chiedere di fare spazio ai loro prodotti nei post su Instagram. L’influencer sta diventando, dunque, un vero e proprio lavoro. Non a caso, come abbiamo avuto modo di analizzare negli articoli precedenti, è stato predisposto un programma universitario dedicato alla preparazione di queste figure in grado di esercitare la propria attività in maniera professionale. Incrementando notevolmente l’ambizione di piacere agli altri, gli influencer devono trovare ogni giorno un modo di raccontare la vita in modo personale, rendendo intorno a sé tutto perfetto e, appunto, “instagrammabile”. Dalla cucina, al design, al marketing, gli influencer hanno cambiato il modo di esercitare alcune professioni, tra cui quelle del designer e del creativo.
LA “VETRINIZZAZIONE” DEI CREATIVI
La pratica della “vetrinizzazione”, che Instagram ha portato ai suoi massimi livelli, può essere sfruttata dai creativi. Infatti, se da un lato l’influencer si rivolge al personal trainer, al chirurgo plastico o all’esperto di Photoshop per migliorare il proprio aspetto e aumentare la propria visibilità, dall’altro il designer può progettare senza avere necessariamente bisogno di creare. Secondo Vanni Codeluppi, sociologo italiano studioso dei fenomeni comunicativi, il cui pensiero è stato riportato in un articolo di Exibart, con l’avvento delle piattaforme relazionali, nelle alte sfere della creatività e della progettazione, si può esibire soprattutto quello che non c’è. Al giorno d’oggi, non è più necessario produrre per esibire e fare profitto: nell’età di Instagram, tecniche avanzate come il rendering permettono di creare un progetto la cui essenza risiede nell’esistenza sul social.
INGHIOTTITI DALLA FAME DI LIKE
In conclusione, la bulimia di like e di esibizionismo degli influencer su Instagram ha colpito anche designer e creativi. Inghiottiti dalla fretta e dalla fame di like e seguito, anche i creativi possono diventare vittime del sistema social. Infatti, se da un lato le piattaforme online hanno permesso ai progettisti di confrontarsi e di collaborare, dall’altro la continua creazione di contenuti ha dato vita alla creazione di progetti non effettivamente applicabili che rischiano di risultare banali, piatti e poco innovativi. È necessario, dunque, fare attenzione. Se gli influencer, veicolati dalle agenzie, possono fare affidamento sulla sponsorizzazione di prodotti e servizi sempre più innovativi, i creativi dovrebbero ricordarsi che la comunicazione su Instagram è fittizia e strizzare meno l’occhio al successo per valorizzare contenuti, fattibilità e innovazione, alla base del loro processo comunicativo.
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Quello che era stigmatizzato come una corruzione dell’arte e del gusto, sul social network delle foto diventa un’estetica e uno stato d’animo. L'estratto del libro di Paolo Landi "Instagram al tramonto".
All’imbrunire Instagram ha un’impennata di “like”: perché milioni di persone, in tutto il mondo, sentono il bisogno di condividere l’immagine del sole che cala? Consultiamo Instagram in modo talmente compulsivo ormai da trascurare di interrogarci sul perché lo facciamo. Paolo Landi, con la sua lunga esperienza nel mondo della comunicazione, crede di aver compreso come mai postiamo le foto del cane, di un tramonto e di una pizza.
CON 16 IMMAGINI DI OLIVIERO TOSCANI
Con puntigliosità pedagogica vuole condividere queste scoperte: avrebbe voluto farlo in modo ironico e leggero, poi l’enormità dell’ipermercato sempre aperto che si nasconde dietro Instagram lo ha impressionato e il resoconto ha preso un tono qua e là apocalittico. Ma si è divertito a scriverlo, rivelando prima di tutto a se stesso le molte facce di questo social, che seduce e coinvolge, portandoci a condividere pezzi della nostra vita, senza mai farci sospettare che le merci in vendita sui suoi scaffali planetari siamo noi. Nel libro, 16 immagini di Oliviero Toscani sintetizzano i punti salienti del testo, quasi un piccolo reperto di archeologia del presente.
Le 16 immagini di Toscani
L’AUTORE: UNA CARRIERA TRA MARKETING E COMUNICAZIONE
Paolo Landi, advisor di marketing e comunicazione per grandi aziende, ha pubblicato Lo snobismo di massa (1991), Il cinismo di massa (1994), Manuale per l’allevamento del piccolo consumatore (2000), Volevo dirti che è lei che guarda te. La televisione spiegata a un bambino (2006), Impigliati nella Rete (2008), La pubblicità non è una cosa da bambini (2009).
Lettera43.it pubblica un estratto del libroInstagram al tramonto (La nave di Teseo editore, 112 pagine, 12 euro, Milano 2019).
IL KITSCH
Si sfugge al kitsch di Instagram solo uscendo da Instagram. Si può essere animati dalle migliori intenzioni, sostenuti da una cultura solida e da un gusto impeccabile, ma tutti i mosaici di Instagram sono irrimediabilmente kitsch. Non solo i tramonti, i fiori, i piatti di cibi prelibati, il mare e la prima comunione del figlio: anche gli interni di case altoborghesi, il quadro fotografato al Louvre, la “conchiglia” del Guggenheim, la copertina di un libro Adelphi su Instagram si ammantano della melassa tipica del cattivo gusto.
Quando postiamo una foto su Instagram sembriamo preoccupati di rivelarne insieme la verità e la bellezza. Ci interessa dire: “Ecco, questo tramonto è meraviglioso, lo vedete? Io lo sto guardando realmente, ora, infatti lo fotografo, per dimostrarvi che è vero, che io sono qui e che lo sto guardando”
Ciò che prima era visibile da un occhio intelligente – e in un contesto preciso – ora lo può vedere chiunque, fuori contesto. I milioni di foto che si riversano su Instagram ogni giorno provocano un logoramento insieme morale e sensoriale. Quando postiamo una foto su Instagram sembriamo preoccupati di rivelarne insieme la verità e la bellezza. Ci interessa dire: “Ecco, questo tramonto è meraviglioso, lo vedete? Io lo sto guardando realmente, ora, infatti lo fotografo, per dimostrarvi che è vero, che io sono qui e che lo sto guardando”. E spesso ci intestardiamo di trovare il bello nell’umile o nel banale, cercando di riscattarli con il pathos della realtà. Instagram offre l’esperienza fugace di un mondo senza conflitti, senza sofferenza, senza odio né tragedie, una realtà continuamente abbellita che finisce per presentarsi come una iperrealtà falsa.
Non ci sono più scale gerarchiche e se un fotografo famoso posta le sue foto su Instagram, queste non riusciranno ad emergere nell’appiattimento dei criteri formali che la democratizzazione dell’idea di bellezza di Instagram ha prodotto. Il kitsch, che in epoca moderna era stigmatizzato come una corruzione dell’arte e del gusto, su Instagram diventa un’estetica e uno stato d’animo – il più delle volte inconsapevoli e involontari – legittimi e ampiamente diffusi. Tradizionalmente associata a modelli esemplari – nella Grecia classica, per esempio, l’arte mostrava solo corpi giovani, nella loro perfezione – la bellezza secondo Instagram esiste dappertutto, col risultato di azzerarla ovunque.
Per Instagram non c’è nessuna differenza tra lo sforzo di abbellire il mondo e quello di rivelarne la verità. Instagram reagisce all’idea convenzionale di bellezza dilatando enormemente la nostra idea di ciò che è interessante o piacevole guardare. E lo fa in nome della verità e della convinzione che i suoi mosaici forniscano informazioni reali e importanti sul mondo, inteso come globo ma più spesso e più prosaicamente ridotto a un ambito domestico. La foto famosa e anonima del cadavere del bambino migrante restituito sulla spiaggia dal mare ci ha commossi e indignati perché documenta una sofferenza che Instagram rende vicina, verificabile nella sua verità ma segnandone, nello stesso tempo, la distanza.
Chi ha usato il “repost” per quella foto ha piuttosto voluto comunicare il suo grado di partecipazione e di commozione a quell’evento tragico ma, poiché ogni foto su Instagram è solo un frammento, il suo peso morale ed emotivo varia, dipendendo dal contesto in cui quella foto viene mostrata. Un conto è il profilo di Save The Children, dove l’immagine del cadavere del bambino risulterebbe contestualizzata, un conto il nostro profilo, tra selfie, piatti gourmet e gite fuori porta. Come per ogni altro medium, le fotografie postate su Instagram cambiano a seconda dei contesti in cui vengono inserite: ogni profilo suggerisce un modo diverso di usare una foto, senza riuscire a fissarne il significato.
Instagram riesce a trasformare in oggetto di godimento qualunque cosa, dai condomini concentrazionari di Hong Kong – dove deve essere spaventoso abitare, ma che fotografati sembrano belli e simmetrici – alle favelas colorate di Rio, agli ultimi ritocchi mostrati sul profilo di un chirurgo estetico. Si resta affascinati da quasi tutte le fotografie di Instagram e nello stesso tempo turbati dall’inesorabilità con cui vengono appiattite. È talmente forte la tendenza estetizzante delle foto di Instagram – sia che siano eseguite da gente colta e informata, sia da persone semplici e non acculturate – che nessuna sfugge al kitsch, risultando tutte, anche il tramonto più spettacolare, anche il volto di un bambino, triviali.
Instagram propone un mondo trasformato in un ipermercato dell’immagine, dove ogni soggetto è degradato ad articolo di consumo e promosso a oggetto di ammirazione estetica. Grazie a Instagram diventiamo tutti clienti della realtà, o delle realtà, perché i mondi di Instagram sono tutti arraffabili, nella loro confusione, come la merce in un negozio low cost nel primo giorno di saldi. Kitsch è anche l’impulso indiscriminato a fotografare: Instagram istiga tutti a riprendere qualunque cosa, facendo credere a tutti che qualunque cosa oggetto delle loro foto sia interessante. Ma solo Instagram sa che questa invasione fotografica del mondo, con questa produzione illimitata di appunti sulla realtà, omologa tutto: lo sa perché da questa proliferazione di immagini ci guadagna.
La forza di Instagram è nel far credere che si possano conservare momenti che il normale fluire del tempo sostituisce velocemente, che si possano condividere emozioni che la condivisione rende irrimediabilmente fasulle, che mettere “Mi piace” su una foto sia un modo di accreditarsi verso persone e ambienti che nella realtà restano chiusi e impenetrabili. La debolezza di noi utenti è di non sapere, o di sottovalutare, che ogni social network è un’impresa che fa profitti e che la merce in vendita sugli schermi dei nostri smartphone siamo noi.
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I due siti irraggiungibili per diverso tempo e in diverse zone del mondo, dall'Europa agli Stati Uniti. Su Twitter un fiume di segnalazioni sotto gli hashtag #facebookdown e #instagramdown.
Pomeriggio difficile per i social di Mark Zuckerberg. Nella giornata del 28 novembre sia Facebook che Instagram sono risultati irraggiungibili per diverso tempo in varie parti del mondo.
SEGNALAZIONI DALL’EUROPA AL SUD AMERICA
Sul sito Downdetector sono state migliaia le segnalazioni di malfunzionamento per i due social network. A livello geografico, le segnalazioni hanno coinvolto l’Europa, il Nord America e il Sud America. Diverse centinaia di segnalazioni hanno riguardato la chat Messenger. Su Twitter diversi utenti stanno postando messaggi con gli hashtag #facebookdown e #instagramdown. C’è chi non è riuscito ad accedere a Facebook e ha pubblicato lo screenshot dell’avviso visualizzato sul social: «Facebook al momento non è disponibile a causa di un’operazione di manutenzione e dovrebbe tornare a essere disponibile tra pochi minuti».
FACEBOOK: «AL LAVORO PER TORNARE ALLA NORMALITÀ»
«Sappiamo che alcune persone stanno riscontrando delle difficoltà nell’accedere alla famiglia delle app di Facebook», ha detto un portavoce del gruppo. «Stiamo lavorando per riportare tutto alla normalità il più velocemente possibile».
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Pomeriggio difficile per i social di Mark Zuckerberg. Nella giornata del 28 novembre sia Facebook che Instagram sono risultati irraggiungibili per diverso tempo in varie parti del mondo.
SEGNALAZIONI DALL’EUROPA AL SUD AMERICA
Sul sito Downdetector sono state migliaia le segnalazioni di malfunzionamento per i due social network. A livello geografico, le segnalazioni hanno coinvolto l’Europa, il Nord America e il Sud America. Diverse centinaia di segnalazioni hanno riguardato la chat Messenger. Su Twitter diversi utenti stanno postando messaggi con gli hashtag #facebookdown e #instagramdown. C’è chi non è riuscito ad accedere a Facebook e ha pubblicato lo screenshot dell’avviso visualizzato sul social: «Facebook al momento non è disponibile a causa di un’operazione di manutenzione e dovrebbe tornare a essere disponibile tra pochi minuti».
FACEBOOK: «AL LAVORO PER TORNARE ALLA NORMALITÀ»
«Sappiamo che alcune persone stanno riscontrando delle difficoltà nell’accedere alla famiglia delle app di Facebook», ha detto un portavoce del gruppo. «Stiamo lavorando per riportare tutto alla normalità il più velocemente possibile».
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Pomeriggio difficile per i social di Mark Zuckerberg. Nella giornata del 28 novembre sia Facebook che Instagram sono risultati irraggiungibili per diverso tempo in varie parti del mondo.
SEGNALAZIONI DALL’EUROPA AL SUD AMERICA
Sul sito Downdetector sono state migliaia le segnalazioni di malfunzionamento per i due social network. A livello geografico, le segnalazioni hanno coinvolto l’Europa, il Nord America e il Sud America. Diverse centinaia di segnalazioni hanno riguardato la chat Messenger. Su Twitter diversi utenti stanno postando messaggi con gli hashtag #facebookdown e #instagramdown. C’è chi non è riuscito ad accedere a Facebook e ha pubblicato lo screenshot dell’avviso visualizzato sul social: «Facebook al momento non è disponibile a causa di un’operazione di manutenzione e dovrebbe tornare a essere disponibile tra pochi minuti».
FACEBOOK: «AL LAVORO PER TORNARE ALLA NORMALITÀ»
«Sappiamo che alcune persone stanno riscontrando delle difficoltà nell’accedere alla famiglia delle app di Facebook», ha detto un portavoce del gruppo. «Stiamo lavorando per riportare tutto alla normalità il più velocemente possibile».
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