Dybala fa la proposta di matrimonio davanti a Fontana di Trevi, il sì di Oriana Sabatini

Prima l’annuncio sui social e poi la proposta di matrimonio davanti a Fontana di Trevi. Il numero 21 giallorosso Paulo Dybala e la cantante e modella Oriana Sabatini, dopo cinque anni di fidanzamento, hanno deciso di fare il grande passo. L’argentino ha scelto di fare la proposta di matrimonio nel pieno centro di Roma, dove il calciatore vive da un anno e mezzo.

Nessun dettaglio sulla cerimonia

Per il momento, non si conoscono ancora i dettagli della cerimonia di Nozze: top secret la data come anche il luogo. Sui social sono tantissimi i commenti di auguri rivolti alla coppia. Intanto Dybala prosegue il suo recupero dalla lesione al collaterale mediale del ginocchio sinistro.

Uccisero il padre violento, la Cassazione annulla la condanna

Annullata con rinvio la condanna a 21 anni di reclusione per il parricida Alessio Scalamandré. La decisione è arrivata dalla corte di Cassazione. L’omicidio era avvenuto nell’agosto 2020 nel quartiere San Biagio, nella periferia di Genova. La vittima, Pasquale Scalamandré, era indagata per maltrattamenti nei confronti della madre dei ragazzi.

La sentenza della Cassazione ha disposto un nuovo processo davanti alla Corte d’assise d’appello dove sia rivalutato il peso delle attenuanti generiche a 24 ore dalla sentenza della Consulta, che ha dichiarato incostituzionale la legge prevista dal Codice Rosso, che prevedeva il divieto automatico di diminuire la pena valutando le attenuanti per gli omicidi commessi in famiglia. Il nuovo processo si terrà a Milano in quanto a Genova esiste una sola Corte d’assise d’appello e la legge vieta che gli stessi magistrati possano giudicare due volte lo stesso imputato.

Perugia: bimba di sei anni stuprata in albergo, arrestato un animatore

Un trentatreenne di origini marchigiane è stato messo agli arresti domiciliari a seguito di una indagine avviata dai carabinieri, coordinati dalla procura di Perugia. L’uomo avrebbe abusato di una bambina di sei anni mentre lavorava come animatore in una struttura ricettiva della provincia del capoluogo umbro, approfittando di una pausa lavorativa.

Immagini pedopornografiche sul telefonino

Come riportato dal Corriere della Sera, sullo smartphone del trentatreenne sono state trovate «un numero rilevante» di immagini pedopornografiche. L’accusa è di violenza sessuale e detenzione di materiale pedopornografico. I fatti risalirebbero allo scorso agosto: la bambina, che si trovava in vacanza con la famiglia, avrebbe riferito quanto accaduto al padre che, dopo avere allertato i carabinieri, ha sporto denuncia. La piccola è stata poi medicata in ospedale a Perugia.

Il gip: «Elevatissimo il rischio di reiterazione»

Il gip ha ritenuto «elevatissimo, attuale e concreto il pericolo di specifica reiterazione criminosa». Secondo quanto riportato dal quotidiano, la personalità dell’indagato è estata definita «negativa» e nel riguardo alla violenza denunciata si delinea una «inquietante spregiudicatezza e totale assenza di freni inibitori nel sottoporre ad atti sessuali minori in tenerissima età». Disposti gli arresti domiciliari con controllo elettronico.

Caso Cucchi, la Cassazione dichiara prescritta l’accusa per due carabinieri

La Cassazione ha dichiarato prescritto il reato di falso per i carabinieri Roberto Mandolini e Francesco Tedesco, già condannati in uno dei processi per la morte di Stefano Cucchi. I giudici della Suprema Corte hanno quindi annullato senza rinvio, riconoscendo il reato estinto per prescrizione, in relazione alla sentenza di appello bis che aveva inflitto tre anni e sei a Mandolini e due anni e 4 mesi a Tedesco. Quest’ultimo è il militare dell’arma che con le sue dichiarazioni aveva fatto riaprire le indagini.

Ilaria Cucchi: «Colpevole e salvato dalla prescrizione»

«Roberto Mandolini. Colpevole e salvato dalla prescrizione». Così su Facebook Ilaria Cucchi ha commentato, postando una foto di Mandolini e la decisione della Cassazione. Il maresciallo era il comandante della stazione dei carabinieri dove fu portato Cucchi dopo il fermo. All’appello bis fu condannato con l’accusa di avere falsificato il verbale d’arresto del giovane.

Il Tg2 contro il Mercante in Fiera di Pino Insegno: «Bassi ascolti, è penalizzante»

Anche il Tg2 se la prende con il Mercante in Fiera di Pino Insegno. L’assemblea del telegiornale di Rai2 si è riunita lunedì 30 ottobre e ha prodotto una nota in cui si cita, senza nominarlo, il programma del conduttore, alle prese con problemi di share. Nel documento la redazione ha denunciato la carenza di organico. Ma poi ha sottolineato la propria «severa» preoccupazione «per i risultati di ascolto del programma che precede l’edizione delle 20.30», una situazione definita «penalizzante». E ancora: «Ricordiamo che proprio il Tg2 e le sue rubriche sono da sempre stabilmente al di sopra dello share di rete».

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La carenza d’organico ricordata nella nota

Nel corpo centrale del documento, i giornalisti hanno poi denunciato «la grave carenza di organico che affligge la testata e che rende di difficile applicazione il piano editoriale del direttore Antonio Preziosi, pur condiviso e votato dalla maggioranza del corpo redazionale. Conferma il sostegno alla battaglia comune con la Direzione per il ripristino dell’organico, sceso drasticamente negli ultimi anni. Una situazione che crea enormi disagi nell’organizzazione del lavoro, la seria difficoltà a coprire i turni redazionali e la necessità per molti colleghi di rinunciare a ferie e riposi per chiudere gli orari di servizio».

Il mancato speciale del 7 ottobre

E come spiega Open, ci sarebbe anche un’altra questione. L’assemblea ha ricordato con amarezza, infatti, «la decisione dell’azienda di non affidare alla testata la realizzazione dello speciale pomeridiano del 7 ottobre sull’attacco terroristico di Hamas». E infine i giornalisti, che hanno espresso soddisfazione per le nomine di quattro nuovi caporedattori, chiedono «all’Azienda soluzioni concrete e tempestive in assenza delle quali valuterà le azioni da intraprendere».

La presenza degli Usa in Israele e la storia della base segreta nel Negev

Nell’agosto 2023, circa due mesi prima che Hamas sferrasse il suo brutale attacco contro Israele, il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti aveva assegnato un contratto da circa 36 milioni di dollari per l’ampliamento di una cosiddetta «area di supporto vitale» nel deserto del Negev, a solo 20 miglia dalla Striscia di Gaza. Tutto è avvenuto in piena trasparenza e infatti, sul sito del Pentagono, in un documento datato 2 agosto 2023, viene contestualizzata questa decisione di politica militare spiegando, come evidenziato da The Intercept, che i lavori «saranno completati entro il 30 agosto 2026».

Perché nemmeno la base Usa nel Negev è riuscita a intercettare la minaccia di Gaza

Quello che gli Usa hanno deciso di rafforzare è l’area denominata sito 512, una base che ha lo scopo di monitorare i cieli per prevenire eventuali attacchi missilistici contro lo Stato di Israele. Eppure non è stata in grado di anticipare, sventare o neutralizzare l’operazione Diluvio di Al-Aqsa lanciata da Hamas il 7 ottobre. Questo perché la base è stata realizzata in funzione anti-iraniana: è infatti sulla minaccia rappresentata da Teheran che si concentra l’attività di prevenzione del sito 512. Nel tentativo di contrastare la Repubblica islamica – che sostiene sia Hamas sia Hezbollah in Libano – il Pentagono ha notevolmente ampliato la sua presenza in Medio Oriente. In seguito all’attacco del 7 ottobre, gli Stati Uniti hanno raddoppiato il numero di aerei da combattimento nell’area e hanno schierato due portaerei al largo delle coste di Israele. Oltre a potenziare la base del Negev.

La presenza degli Usa in Israele e la storia della base segreta nel Negev
Joe Biden con Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant (Getty Images).

Le ambiguità sulla reale funzione del sito 512

La reale funzione del sito 512 resta tuttora ambigua. A svelarne la realizzazione fu nel 2017 Voice Of America che annunciò la costruzione della prima base militare Usa all’interno della Scuola di difesa aerea dell’Idf, nel sud del Paese. Questa versione, dopo essere stata confermata anche dal generale dell’aeronautica israeliana Tzvika Haimovitch, che parlò addirittura di «evento storico», venne poi corretta a stretto giro dall’esercito Usa che derubricò il sito in costruzione a semplice «struttura abitativa» destinata al personale in servizio nella base preesistente controllata dagli israeliani. In ogni caso, come fu anche notato all’epoca da The Times Of Israel, la base avrebbe avuto delle funzioni operative importanti in termini di difesa del territorio. Il principale obiettivo era la copertura da attacchi missilistici di corto, medio e lungo raggio, cioè da Gaza, dal Libano e dall’Iran. In alcuni documenti la base è definita “luogo di sicurezza cooperativa”, un’espressione che indica una presenza militare minima e dai costi contenuti, ma che è usata anche per indicare basi in grado di ospitare fino a 1000 soldati. Non semplici caserme, insomma.

Il video dell’inedito Now and Then dei Beatles è stato diretto da Peter Jackson

Dopo l’acclamato documentario Get Back, il regista Peter Jackson continua il suo rapporto con i Beatles dirigendo il suo primo video musicale per l’ultimo inedito della band, Now and Then, che conterrà filmati inediti della band, incluso quello che il cineasta descrive come «alcuni preziosi secondi» dei Fab Four «che si esibiscono nei loro abiti di pelle», immagini «mai viste prima». Now and Then nasce dall’unione di performance di tutti e quattro i Beatles, comprese parti di chitarra registrate da George Harrison a metà Anni 90 e vocali di John Lennon tratte da una demo di fine Anni 70, poco prima della sua morte. Jackson ha fatto parte del team che, utilizzando l’intelligenza artificiale, ha isolato la voce di Lennon dalla demo, tecnologia già utilizzata peraltro durante la realizzazione di Get Back.

Per Peter Jackson è il primo video musicale

«Il mio amore per i Beatles si è scontrato con il puro terrore al pensiero di deludere tutti i fan. Questo ha creato una forte insicurezza, perché non avevo mai realizzato un video musicale prima e non ero nemmeno in grado di immaginare come avrei potuto iniziare a crearne uno per una band che si è sciolta più di 50 anni fa e che non aveva mai effettivamente eseguito la canzone. La metà dei suoi membri non poi è più con noi», ha dichiarato Jackson. «Sarebbe stato molto più facile scappare a gambe levate. Avevo solo bisogno di un po’ di tempo per trovare una buona ragione per rifiutare i Beatles», ha aggiunto il regista, che evidentemente non l’ha trovata: troppo forte l’amore per il quartetto di Liverpool.

Il video di Now and Then dei Beatles è stato diretto da Peter Jackson. L’ultima canzone dei Fab Four uscirà il 2 novembre.
I Beatles nel 1966 (Getty Images).

Now and Then esce giovedì 2 novembre

Jackson ha spiega che alla fine ha avuto un sacco di filmati su cui lavorare, molti dei quali ripresi nel 1995 quando Harrison, Paul McCartney e Ringo Starr tentarono di elaborare una versione di Now and Then, che però non fu mai completata. Il video di Now and Then sarà presentato – insieme alla canzone – giovedì 2 novembre alle ore 15 italiane. Il brano sarà pubblicato come doppio singolo sul lato A, insieme con Love Me Do, il primo singolo della band, sull’altro lato. La copertina è stata creata dall’artista Ed Ruscha.

Consulenze, su Sgarbi l’Antitrust ha avviato un’istruttoria

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato un’istruttoria dopo la «segnalazione ricevuta il 20 ottobre dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano relativa ad attività professionali del sottosegretario Vittorio Sgarbi». Nella delibera del presidente dell’Agcm, Roberto Rustichelli, si ritiene «ammissibile la questione». E in alcuni passaggi sembra che si vada già verso l’incompatibilità e il conflitto di interesse, per gli incarichi ricevuti dal Sottosegretario con pagamenti da 300 mila euro.

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L’Antitrust richiama il conflitto di interessi

Nella delibera è evidente il richiamo al conflitto di interessi: «Il titolare di carica di governo, nello svolgimento del proprio incarico, non può esercitare attività professionali o di lavoro autonomo in materie connesse con la carica di governo, di qualunque natura, anche se gratuite, a favore di soggetti pubblici o privati». E inoltre si legge: «Considerato che dalle prime evidenze emergono elementi dai quali si evince che le attività sopra richiamate siano state effettivamente prestate; e considerato che le attività oggetto di segnalazione, se confermate, appaiono connesse con la carica di governo, nonché svolte in maniera né marginale, né occasionale, potendo porsi in contrasto con la norma; si ritengono pertanto sussistenti le condizioni di proponibilità e ammissibilità della questione».

Sgarbi «sereno»

Repubblica ha riportato anche i primi commenti del sottosegretario. Sgarbi si dice «sereno» sul giudizio dell’Autorità, che arriverà alla chiusura dell’istruttoria, il 15 febbraio 2024. E ha aggiunto: «Non sento da tempo il ministro né ho l’esigenza di sentirlo». Adesso dovrà produrre la documentazione per provare che i suoi incarichi non erano connessi alla carica di governo.

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Halloween, basta costumi da infermiera sexy: l’appello in Spagna

In Spagna potrebbero presto sparire i costumi di Halloween da infermiera sexy. Il Consiglio generale per l’assistenza infermieristica ha infatti chiesto a rivenditori online e negozi fisici di cessare la vendita in vista della notte delle streghe. Necessario anche il bando delle versioni killer e zombie. «Ci rammarichiamo della proliferazione degli abiti che denigrano e offendono la professione», si legge in una nota ufficiale riportata dal Guardian. «Questi look danneggiano la percezione del lavoro da parte del pubblico e inoltre perpetuano un’immagine sessualizzata, banale e frivola di tutte le donne». Un caso che ricorda da vicino quanto accadde in Canada nel 2022, dove si parlò di un’eccessiva «erotizzazione del mestiere».

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Basta costumi da infermiera sexy ad Halloween in tutta la Spagna

Il Consiglio infermieristico spagnolo, che rappresenta circa 330 mila uomini e donne, ha sottolineato che una rappresentazione simile del mestiere non può in alcun modo trovare posto nella società moderna. «I vestiti sexy per Halloween, molto corti e provocanti, non hanno nulla a che vedere con le uniformi che indossiamo in ospedale», hanno spiegato i rappresentanti del settore sanitario. «E poi ci sono anche gli abiti insanguinati o quelli che ricordano i morti viventi». Parlando di una festa ormai fortemente radicata nella cultura di tutta la Spagna, soprattutto fra i più giovani, gli infermieri hanno chiesto a ogni rivenditore di cessarne la vendita. «Non è accettabile collegare la morte e l’omicidio a una figura professionale che invece si prodiga costantemente per curare le persone».

«Non tolleriamo l’idea di dover sopportare nuovamente l’ondata annuale di costumi sexy e denigratori che offendono i professionisti», ha spiegato Florentino Pérez Raya, presidente del Consiglio degli infermieri. «I costumi di Halloween danneggiano un settore che richiede qualifiche accademiche di alto livello al fine di ergersi come baluardo della sanità». Fondamentale anche l’operato dei genitori, che devono insegnare ai loro figli il rispetto altrui e combattere gli stereotipi ogni giorno, non solamente ad Halloween. «Bisogna evitare questi abiti anche durante i party privati, gli addii al celibato e il Carnevale», ha concluso Pérez Raya. L’appello in Spagna ricorda molto da vicino quanto avvenuto in Canada nel 2022, quando gli infermieri di tutta la nazione criticarono i costumi troppo erotici. «È tempo di cambiare», aveva dichiarato Luc Mathieu, presidente dell’Ordine degli infermieri del Quebec. «Bisogna abbattere gli stereotipi»

Chuck Norris torna al cinema con il film Agent Recon

Chuck Norris torna al cinema 12 anni dopo l’ultima volta. La star americana delle arti marziali, celebre per aver recitato in Walker Texas Ranger e al fianco di Bruce Lee in L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente, sarà in sala nel 2024 con Agent Recon, un film che mescolerà azione e fantascienza. L’ultima apparizione sul grande schermo risale al 2012, quando prese parte a I Mercenari 2 al fianco di Sylvester Stallone. «Siamo davvero entusiasti di lavorare con lui», hanno detto a Deadline i produttori. «È una vera leggenda action in tutto il mondo e i fan saranno al settimo cielo nel ritrovarlo al cinema». Sebbene non ci sia ancora una data di uscita ufficiale, il film dovrebbe uscire nel corso del 2024.

Assente al cinema da I Mercenari 2 del 2012, Chuck Norris tornerà con Agent Recon. Il figlio Dakota è la controfigura per i ciak d'azione.
L’attore Chuck Norris in un evento pubblico del 2018 (Getty Images).

Chuck Norris, nel cast del nuovo film anche il figlio Dakota

Già disponibili dettagli sulla trama. Chuck Norris sarà Alastair, il comandante di una task force segreta che si occupa di mantenere la sicurezza sul pianeta Terra. Quando i segnali radar captano un misterioso disturbo nel campo magnetico, si imbarcherà in una missione nel New Mexico per scoprire eventuali tracce di tecnologia aliena. Assieme a lui ci saranno un novellino di grandi ambizioni di nome Jim, interpretato dall’astro nascente di Hong Kong Derek Ting, tra l’altro anche regista del progetto. Ai due si unirà anche l’esperto colonnello Green, che avrà invece il volto di Marc Singer, celebre protagonista della serie V – Visitors e dell’ottava stagione di Dallas. La squadra si imbatterà molto presto in un essere sconosciuto dotato di forza e velocità sovrumane e della capacità di controllare la mente.

Chuck Norris, che il 10 marzo 2024 compirà 84 anni, non parteciperà in prima persona alle sequenze di azione più intensa. Sua controfigura sarà il figlio Dakota Alan, avuto dalla relazione con Gena O’Kelley. «Ha lavorato a stretto contatto con il padre, che lo ha guidato durante le riprese», ha raccontato Ting, che ha mostrato grande entusiasmo nel lavorare con i veterani di Hollywood. «Essere al fianco di grandi eroi come Chuck e Singer è incredibile, sarà un divertimento epico». Lontano dalla cinepresa dal 2012, Chuck Norris negli ultimi 12 anni ha recitato soltanto una volta, apparendo per un breve cameo nel finale della decima stagione di Hawaii Five-0.

Raid su un campo profughi a Gaza, centinaia di morti

Un bombardamento israeliano sul campo profughi di Jabalya, nel nord della striscia di Gaza, ha causato centinaia di morti. «Sei bombe da una tonnellata ciascuna hanno provocato 400 tra morti e feriti», afferma il ministero degli Interni di Hamas, dopo il raid dell’aviazione israeliana. Testimoni sul posto riferiscono che Israele ha fatto ricorso a una «cintura di fuoco», ovvero un bombardamento serrato lungo un’intera fila di edifici, «facendone crollare almeno una ventina». Il bilancio delle vittime palestinesi dal 7 ottobre, a questo punto, si avvicina a quota 9 mila. Tutto questo mentre si intensificano gli scontri tra l’esercito di Tel Aviv, che sta avanzando verso Gaza City lungo due linee, e i miliziani di Hamas.

Infuriano i combattimenti attorno a Gaza City, l’Idf vuole spaccare in due la Striscia

Le forze israeliane sono entrate nella zona nord-occidentale di Gaza ed erano presenti ad al-Karama, quartiere a nord di Gaza City, e sulla Salah al-Din, l’autostrada principale della Striscia. Lo ha dichiarato il ministero degli Interni di Gaza. Il ministero ha aggiunto che l’Idf sta cercando di raggiungere l’autostrada costiera Al-Rasheed, con l’obiettivo di separare nord e sud della Striscia. L’esercito di Tel Aviv ha segnalato forti combattimenti tra soldati e miliziani di Hamas nel profondo di Gaza con decine di miliziani uccisi.

Raid su un campo profughi della Striscia di Gaza, centinaia di morti. Gli aggiornamenti sulla guerra tra Israele e Hamas.
Tank israeliani (Getty Images).

Dal 7 ottobre Hamas ha sparato verso Israele 8 mila tra razzi e colpi di mortaio

Dall’inizio del conflitto Hamas ha sparato da Gaza verso Israele 8 mila razzi e colpi di mortaio. Lo ha riferito il centro Meir Amit d’informazione d’intelligence e terrorismo, aggiungendo che il 10 per cento dei lanci sono stati difettosi. Le percentuali di successo dei sistemi di difesa Iron Dome risalgono invece ai primi giorni di guerra, dopo i quali le forze israeliane hanno preferito non fornire informazioni utili al nemico. Su 5.750 razzi, Iron Dome ne ha intercettati 590 e 100 hanno colpito obiettivi, mentre gli altri sono caduti in zone disabitate.

Raid su un campo profughi della Striscia di Gaza, centinaia di morti. Gli aggiornamenti sulla guerra tra Israele e Hamas.
Gaza City (Ansa).

I ribelli Houthi dello Yemen rivendicano il lancio di droni e missili verso Israele

I ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, hanno lanciato droni e missili verso Israele come rappresaglia per la sua guerra contro Hamas. Lo ha detto all’Afp un alto funzionario del gruppo, promettendo ulteriori attacchi verso Israele «fino a quando l’aggressione israeliana non finirà».

L’Italia valuta la possibilità di portare un ospedale da campo a Gaza

«Un altro C-130 dell’ItalianAirForce con la seconda tranche di aiuti umanitari per Gaza è atterrato all’aeroporto di Al Arish e si sta procedendo allo scarico del materiale. Nel frattempo stiamo organizzando la possibilità di portare a Gaza un ospedale da campo». Lo scrive su X il ministro della Difesa Guido Crosetto. Dei 60 camion con gli aiuti destinati alla popolazione palestinese partiti nella mattinata del 31 ottobre, solo 40 sono effettivamente entrati a Gaza dal valico di Rafah dopo essere stati perquisiti. Lo riferisce la Mezzaluna Rossa egiziana.

Covid, Boris Johnson attaccato per le chat in cui ha scritto: «Che gli anziani prendano il virus»

L’inchiesta pubblica Covid partita in Gran Bretagna per far luce sulla gestione della pandemia da parte del precedente governo britannico ha portato alla luce alcune dichiarazioni definite «scioccanti», attribuite all’ex premier Boris Johnson. In alcune chat, infatti, l’allora primo ministro avrebbe dichiarato: «Perché dobbiamo chiudere il Paese con i lockdown e distruggere l’economia, se queste persone moriranno comunque?». E ancora: «Che gli anziani prendano il Covid e vivranno di più». I media britannici ricordano che lo stesso Johnson, a inizio pandemia, ha contratto il virus in forma grave.

Covid, Boris Johnson attaccato per le chat in cui ha scritto «Che gli anziani prendano il virus»
Una manifestante durante il processo Covid contro il vecchio governo (Getty Images).

Il diario di Vallance 

Una delle prove inserite nell’inchiesta è la documentazione relativa al diario di Sir Patrick Vallance, consigliere medico del governo Johnson. In una pagina che risale al 14 dicembre 2020 ha scritto: «A un certo punto il Primo ministro ha detto oggi che il suo partito crede che questa cosa sia patetica e che il Coronavirus è semplicemente un altro modo di Madre natura di rapportarsi con i vecchi». Johnson avrebbe poi aggiunto: «Non sono sicuro di essere in disaccordo con loro. E non credo affatto che la Sanità pubblica venga travolta dal virus». Lo stesso Vallance sarebbe uno dei membri dello staff che in quel periodo ha criticato la gestione di Johnson, definendolo «ridicolo».

Johnson su WhatsApp: «Chi prende il virus vive di più»

E qualche settimana prima, a ottobre, Johnson ha scritto su WhatsApp: «Sono sorpreso dai dati dei morti per Covid: l’età media è 81-82 per gli uomini e 85 per le donne. Addirittura sopra l’aspettativa media di vita nel nostro Paese. Insomma, se si prende il Coronavirus, si vive di più. Amici, qui dobbiamo cambiare rotta!». Ma lo stesso ex premier a inizio pandemia, nel febbraio 2020, aveva dichiarato: «Molti dei nostri cari moriranno».

Parma, ragazzo di 24 anni ucciso con una coltellata nel sonno

Un ragazzo di 24 anni originario del Bangladesh, Ahmed Rebby, è stato accoltellato a morte in un appartamento al quarto piano di via Faelli, a Parma. I Carabinieri ha fermato il presunto responsabile.

La vittima e il presunto omicida erano ospiti di uno centro di accoglienza

L’aggressione è avvenuta nella serata di lunedì 30 ottobre all’interno di un appartamento al civico 1 adibito a Cas, i centri governativi di prima accoglienza dei migranti. Non sono ancora chiari i motivi dell’omicidio, ma il ragazzo sarebbe stato accoltellato nel sonno. Ad aggredire il giovane sarebbe stato un connazionale, forse anche lui ospite della casa d’accoglienza. Inutile la corsa di ambulanza e automedica del 118, perché la vittima è morta sul colpo. Dopo aver ascoltato le testimonianze degli ospiti del centro, i Carabinieri fermato il sospettato non lontano dall’ospedale Maggiore. «È una vicenda che ci parla di violenza e fragilità e che, oltre le reazioni di pancia, invita a un pensiero serio sui temi della salute mentale e del benessere o malessere sociale. La nostra comunità saprà tutta insieme riflettere profondamente su ciò che questa storia lascia sul campo», ha commentato il sindaco di Parma Michele Guerra.

L’angelo del male – Brightburn stasera su Rai Movie: trama, cast e curiosità

Stasera 31 ottobre 2023 andrà in onda su Rai Movie il film L’angelo del male – Brightburn alle ore 21.10. Il regista è David Yarovesky mentre la sceneggiatura è stata scritta da Brian Gunn. Nel cast ci sono Elizabeth Banks, David Denman, Matt Jones, Meredith Hagner e Gregory Alan Williams.

Stasera andrà in onda su Rai Movie il film L'angelo del male - Brightburn, ecco trama, cast e curiosità sulla pellicola.
Locandina del film (X).

L’angelo del male – Brightburn, trama e cast del film stasera 31 ottobre 2023 su Rai Movie

La trama racconta la storia di Tori Breyer (Elizabeth Banks), una donna del Midwest che vive nella cittadina di Brightburn e conduce un’esistenza felice. La donna però vorrebbe diventare madre ma non riesce a concepire un figlio per problemi di infertilità. Improvvisamente, Tori con il marito Kyle (David Denman) trovano un bambino abbandonato nel bosco. Sembra essere un colpo di fortuna anche se sin da subito il bambino sembra essere davvero strano. Inizialmente, il piccolo sembra essere un figlio modello e attira gli elogi dei suoi genitori e dei suoi zii.

Tuttavia, crescendo il piccolo Brandon (Jackson A. Dunn) manifesta sempre di più dei comportamenti strani e tutti coloro che gli sono intorno si accorgono della sua indole aggressiva. Brandon sembra nascondere un lato oscuro che a poco a poco sta prendendo il sopravvento e la madre Tori è spaventata da ciò. A causa di diversi eventi, Brandon scoprirà di avere dei poteri superlativi ma invece di usarli per fare il bene deciderà di scatenare caos e distruzione contro tutti coloro che l’hanno sempre considerato strano. Il bambino prodigio si trasformerà in un vorace predatore e la cittadina di Brightburn vivrà il suo peggiore incubo.

L’angelo del male – Brightburn, 5 curiosità del film stasera 31 ottobre 2023 su Rai Movie

L’angelo del male – Brightburn, una location particolare

Le scene all’interno dell’edificio scolastico sono state girate all’interno della Patrick Henry High School a Stockbridge, nello stato americano della Georgia. Curiosamente, qui sono state girate anche le prime due stagioni della nota serie televisiva Stranger Things.

L’angelo del male – Brightburn, la casa della famiglia appare in un altro film

Qualcuno potrà riconoscere la casa della famiglia dei protagonisti: si tratta dell’abitazione usata dai personaggi di un’altra pellicola ovvero L’apparenza delle cose.

Stasera andrà in onda su Rai Movie il film L'angelo del male - Brightburn, ecco trama, cast e curiosità sulla pellicola.
Il protagonista del film (X).

L’angelo del male – Brightburn, un rapporto di collaborazione tra produttore e attore che dura da anni

Questa pellicola è stata prodotta da James Gunn, regista noto per aver diretto i film della Marvel sui Guardiani della Galassia. Non a caso, nel cast appare un collaboratore storico di James Gunn ovvero l’attore Michael Rooker che interpreta un fanatico appassionato di teorie della cospirazione.

L’angelo del male – Brightburn, gli incassi della pellicola

La pellicola ha ottenuto buoni incassi al botteghino. Secondo il portale Box Office Mojo infatti, in totale il film ha ottenuto circa 33 milioni di dollari mentre il budget per la sua realizzazione è stato di 12 milioni di dollari.

L’angelo del male – Brightburn, il mito dei supereroi svanito e criticato

Per alcuni, questo film rappresenta una parodia/critica al mito dei supereroi. Non a caso, in diverse scene il protagonista, che si può definire un villain cattivo e senza pietà, indossa i colori rosso e blu che ricordano quelli di Superman.

De Niro alla sbarra: l’ex assistente chiede 12 milioni per «danni emotivi»

Robert De Niro è finito alla sbarra a New York per difendersi dalle accuse di una ex assistente. Si tratta di Graham Chase Robinson, che lo ha attaccato e ha chiesto i danni per discriminazione di genere. L’attore l’aveva precedentemente accusata di avergli rubato milioni di miglia di programmi frequent flyer e di aver passato le giornate, anziché a lavorare, abbuffandosi su Netflix. La donna, 41enne, è stata alla dipendenze del divo di Hollywood dal 2008 al 2019.

Chase Robinson: «Mi sottopagava»

L’ex assistente ha dichiarato: «Mi sottopagava, faceva commenti sessisti e mi assegnava compiti stereotipicamente femminili». Chase Robinson, assunta da giovanissima nel 2008, è stata licenziata undici anni dopo quando era vicepresidente per la produzione e le finanze. L’incarico le ha fruttato uno stipendio da 300 mila dollari l’anno. Ora ha chiesto 12 milioni di dollari per aver subito «gravi danni emotivi e alla reputazione». La società di De Niro, Canal Productions, ne vuole a sua volta sei accusando la donna di aver trasferito l’equivalente di 450 mila dollari in miglia di viaggi aerei sul suo conto personale e di aver speso decine di migliaia di dollari in cibo, viaggi e altri servizi non legati al suo impiego. I due processi si svolgono contemporaneamente e dovrebbero concludersi nell’arco di due settimane.

Le accuse di De Niro

Robert De Niro, dal canto suo, ha spiegato che le mansioni di Graham includevano tenergli l’agenda, organizzare i viaggi e acquistare regali per amici e parenti. L’ex assistente ha contrattaccato dichiarando che le faceva rammendare i vestiti, fare il bucato e a volte addirittura grattargli la schiena. Inoltre lo ha accusato di averla chiamata «in ogni ora del giorno e della notte». L’attore ha replicato: «L’ho sempre chiamata in ore decenti fuori dall’orario». Ma quando la donna ha riferito di una chiamata alle quattro del mattino, nel 2017, De Niro ha risposto piccato: «Era la volta in cui mi spaccai la schiena cadendo dalle scale».

Mister Felicità stasera sul Nove: trama, cast e curiosità

Stasera 31 ottobre 2023 andrà in onda sul Nove il film Mister Felicità alle ore 21.25. Il regista è Alessandro Siani che ha scritto anche la sceneggiatura insieme al collaboratore Fabio Bonifacci. Nel cast, oltre al già citato Siani, ci sono Diego Abatantuono, Carla Signoris, Elena Cucci e Yari Gugliucci.

Mister Felicità è il film che andrà in onda questa sera sul Nove ecco trama, cast e curiosità su questa pellicola.
Alessandro Siani in una scena (X).

Mister Felicità, trama e cast del film stasera 31 ottobre 2023 sul Nove

La trama racconta la storia di Martino (Alessandro Siani) un ragazzo napoletano molto pigro che non vuole lavorare e che vive sulle spalle della sorella Caterina (Cristiana Dell’Anna), in Svizzera. Un giorno la sorella si infortuna a causa di un incidente stradale e Martino è costretto a sostituirla sul lavoro, diventando l’uomo delle pulizie nella casa di un famoso mental coach, il Dottor Guglielmo Gioia (Diego Abatantuono).

Inaspettatamente, Martino ha un’idea geniale per crearsi un lavoro: approfittando dell’assenza da casa del Dottor Gioia, decide di farsi chiamare Mister Felicità, suo immaginario assistente, e si fa pagare le consulenze dai clienti. In questo modo, Martino riesce a contribuire economicamente alle spese che la sorella deve sostenere per guarire dall’infortunio subito. A poco a poco, Martino ottiene sempre più successo e la sua vita cambierà per sempre quando incontrerà la bella Arianna Croft (Elena Cucci), una pattinatrice che ha perso la fiducia nelle sue capacità.

Mister Felicità, 5 curiosità sul film stasera 31 ottobre 2023 sul Nove

Mister Felicità, il terzo film per Siani alla regia

Questa pellicola è la terza diretta dall’attore e comico napoletano Alessandro Siani. Prima di questo progetto, l’attore aveva diretto altri suoi film come Il principe abusivo e Si accettano miracoli.

Mister Felicità, gli incassi della pellicola 

La pellicola ha ottenuto un incredibile incasso al botteghino. Secondo quanto riportato dal portale Cinetel.it, Mister Felicità ha incassato al cinema circa 10 milioni di euro.

Mister Felicità, il commento del regista sul film

Alessandro Siani ha voluto commentare il suo film. Come riporta Coming Soon, le sue parole sono state: «La rinascita emotiva è il motore autoriale che si è acceso in me e che mi ha dato lo stimolo per mettere in piedi un nuovo progetto cinematografico che raccontasse le differenze tra ottimismo e pessimismo, tra pensiero negativo e pensiero positivo, tra capacità di chi sa reagire ad una ‘caduta’ e chi invece ha la completa mancanza di forza nell’affrontare i mille inciampi che purtroppo ci offre la vita».

Mister Felicità è il film che andrà in onda questa sera sul Nove ecco trama, cast e curiosità su questa pellicola.
Una scena (X).

Mister Felicità, le parole di Siani su un suo compagno del cast

Nel cast del film c’è anche Diego Abatantuono. Siani si è detto entusiasta di aver lavorato con lui e a Coming Soon ha dichiarato: «Diego Abatantuono è un’icona comica e su questo non ci piove. Ma è stato anche un riferimento straordinario in alcune scelte tematiche del film. È un attore profondo ma anche un grande improvvisatore».

Mister Felicità, le parole di Elena Cucci

Elena Cucci ha affermato di essersi allenata molto per interpretare il suo ruolo nel film. A Movieplayer.it ha dichiarato: «È stato un percorso stimolante perché l’obiettivo da raggiungere era alto. Mi sono allenata sia sulla pista sia in palestra, seguita anche da coreografi. All’inizio è stato frustrante, cadevo in continuazione. Tanti lividi ma anche tanta soddisfazione».

Coppa Italia, diritti tv a Mediaset per 52 milioni: la Rai ne ha offerti 20

I diritti tv della Coppa Italia e della Supercoppa italiana sono stati assegnati a Mediaset. La decisione dell’Assemblea della Lega è arrivata lunedì 30 ottobre, una settimana dopo l’assegnazione della Serie A a Dazn e Sky. L’azienda di Cologno Monzese manterrà così i diritti per le gare delle due manifestazioni per un altro triennio, fino al 2027, dopo essersi aggiudicata già quello precedente, in scadenza a giugno. Battuta la Rai, la cui offerta non è stata considerata congrua.

Mediaset ha offerto oltre 50 milioni più bonus

A votare per Mediaset, secondo quanto spiega Il Sole 24 Ore, sono stati 18 presidenti su 20. Si è astenuto Aurelio De Laurentiis, numero uno del Napoli, in protesta dopo le polemiche contro la Lega per i diritti tv del campionato. L’offerta è stata di 51,8 milioni di euro, quasi 4 milioni in più rispetto a quanto sono costati i diritti per il triennio precedente. I club hanno comunque incassato meno di quanto previsto nel bando.

Coppa Italia, diritti tv a Mediaset per 52 milioni la Rai ne ha offerti 20
L’Inter ha vinto la Coppa Italia 2022/2023 (Getty Images).

I club avrebbero voluto incassare almeno 62 milioni

Il minimo era di 62 milioni. Con la parte variabile dell’accordo, invece, Mediaset potrà spendere al massimo 58 milioni, con 2 di costi di produzione. Questa deriva dai bonus legati agli ascolti: bisognerà toccare quota 6,5 milioni di spettatori per le semifinali e 8,5 milioni per la finale.

Pier Silvio Berlusconi: «Caso unico»

L’Ad di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, ha commentato: «È un caso unico, e un orgoglio, per un broadcaster commerciale poter offrire una grande competizione calcistica per squadre di club italiane tutta in esclusiva e senza alcun costo per i telespettatori».

La Rai si è fermata a 20 milioni 

L’offerta della Rai, unica contendente di Mediaset, è stata inferiore. A portare avanti le trattative private con i club sono stati alcuni esponenti della Lega. L’offerta non è andata oltre ai 20 milioni, meno della metà rispetto a quella presentata dalla società di Cologno Monzese.

Assaeroporti, a settembre 2023 transitati 20 milioni passeggeri

A settembre 2023 20 milioni di passeggeri sono transitati negli scali italiani, in crescita del 4,8 per cento rispetto ai livelli del 2019. Lo ha reso noto il presidente di Assaeroporti, Carlo Borgomeo, aprendo il convegno Aeroporti: infrastrutture strategiche per lo sviluppo del Paese tenutosi al Cnel. «Un risultato che conferma e rafforza il trend registrato fin dalla primavera di quest’anno», ha spiegato Borgomeo. Da inizio anno i viaggiatori sono stati complessivamente 152 milioni, l’1,6 per cento in più rispetto al 2019.

Paulo Dybala si sposa con Oriana Sabatini: «Per sempre»

«Para siempre», ovvero «Per sempre». È con queste poche semplici parole che Paulo Dybala ha annunciato nel pomeriggio di martedì 31 ottobre il fidanzamento ufficiale con la sua storica compagna e ora futura moglie.

Paulo Dybala e Oriana Sabatini si sposano

La conferma della bella notizia è giunta con un post Instagram dove vediamo la fidanzata Oriana Sabatini stesa su un letto. La giovane si copre per metà il volto con una mano, mostrando a favore di fotocamera un anello con un preziosissimo diamante incastonato. Come spesso accade in questi casi, il post ha fatto il pieno di cuoricini e congratulazioni, raggiungendo oltre 1 milione di “mi piace” in appena due ore.

Chi è Oriana Sabatini, la futura moglie di Paulo Dybala

Oriana Sabatini è personaggio molto noto nel mondo dello spettacolo in Argentina. Nata il 19 aprile 1996 a Buenos Aires, è una modella, cantante e attrice. È la primogenita di Osvaldo Sabatini, imprenditore e attore argentino, e di Catherine Fulop, modella, attrice e conduttrice radiofonica venezuelana. La zia è la famosa tennista Gabriela Sabatini. Fin da piccola, Oriana ha mostrato interesse per il mondo dello spettacolo, iniziando a studiare canto e pianoforte ed esibendosi a teatro. Ha anche avuto l’opportunità di studiare con Julio Chavez, un rinomato direttore del teatro e del cinema argentino, e ha frequentato una prestigiosa scuola di cinema a New York. La sua carriera nel mondo della moda ha preso il via quando lei aveva solo 13 anni: è a questa età che è diventata il volto di una nota rivista argentina, comparendo in copertina insieme alla madre.

Nel 2011 ha inoltre ottenuto il suo primo ruolo da protagonista in una telenovela chiamata Porque te quiero asì in cui ha interpretato il personaggio di Rocio, la fidanzata del protagonista. La modella e Dybala stanno insieme dal 2018: i due si sono incontrati durante un concerto della cantante americana Ariana Grande, anche se inizialmente lei non aveva idea che lui fosse un calciatore così famoso.

Brindisi, tentano una truffa ma il nipote degli anziani è poliziotto e li arresta

Fingendosi maresciallo dei carabinieri, mentre un complice lo aspettava in macchina, è entrato in casa di una coppia di anziani a Brindisi e si è fatto consegnare 6 mila euro dicendo che sarebbero serviti al loro nipote coinvolto in un incidente. A sorprendere e ad arrestare i due truffatori, originari della provincia di Napoli, è stato però proprio un nipote della coppia che fa il poliziotto e che è giunto con altri colleghi dopo la segnalazione di un’auto sospetta all’esterno dell’abitazione degli anziani.

I due truffatori arrestati per concorso in truffa aggravata

I due arrestati, che hanno meno di 30 anni, sono accusati di concorso in truffa aggravata e ora si trovano in carcere. Oltre all’arresto, ai due giovani è stato notificato anche il divieto di far ritorno a Brindisi per quattro anni. Il denaro è stato restituito agli anziani coniugi e l’auto utilizzata per la truffa è stata sequestrata. Indagini sono in corso su altri episodi simili avvenuti nel Brindisino nelle stesse settimane.

Attraverso i miei occhi stasera su Canale 5: trama, cast e curiosità

Stasera 31 ottobre 2023 andrà in onda il film Attraverso i miei occhi su Canale 5 alle ore 21.20. Il regista è Simon Curtis mentre la sceneggiatura è stata scritta da Mark Bomback. Nel cast ci sono Milo Ventimiglia, Amanda Seyfried, Kevin Costner e Gigi Proietti.

Attraverso i miei occhi è il film che andrà in onda questa sera su Canale 5, ecco trama, cast e curiosità su questa pellicola.
I due protagonisti (X).

Attraverso i miei occhi, trama e cast del film stasera 31 ottobre 2023 su Canale 5

La trama racconta una storia molto particolare, quella di Danny (Milo Ventimiglia) un pilota da corsa talentuoso che cerca di inseguire una carriera da sogno gareggiando su alcuni tracciati difficili e mozzafiato. Tuttavia, la storia viene raccontata dal punto di vista del cane di Danny, Enzo (doppiato da Kevin Costner in originale e Gigi Proietti in italiano), un Golden Retriever. Danny ed Enzo si conoscono da molto tempo e sin dal loro primo incontro hanno avuto un feeling incredibile, vivendo passo dopo passo al suo fianco, come un amico sempre presente.

Enzo ha assistito ai momenti più importanti della vita di Danny come le sue vittorie in pista o il suo fidanzamento con Eva (Amanda Seyfried) ovvero la madre dei suoi bambini. In ogni momento di gioia, Enzo è sempre lì e commenta con il suo modo inimitabile tutto ciò che accade al suo amico. Ma il Golden Retriever si dimostra un sostegno anche nei momenti difficili del pilota, come quelli di malattia e morte, che irrompono senza alcun preavviso nella vita della felice famiglia. L’unica cosa che sembra sicura tra Danny ed Enzo è la loro amicizia ma purtroppo entrambi sanno che non potrà durare per sempre.

Attraverso i miei occhi, 5 curiosità del film stasera 31 ottobre 2023 su Canale 5

Attraverso i miei occhi, un ruolo inedito per Kevin Costner

In realtà, nel cast c’è anche Kevin Costner ma per lui si tratta di un ruolo inedito. Infatti, per questo film l’attore ha soltanto prestato la voce al cane Enzo. Si tratta della prima volta che a Kevin Costner viene affidato un ruolo simile. In italiano, la sua voce è stata doppiata dal compianto Gigi Proietti.

Attraverso i miei occhi, una grande differenza tra l’attrice e il personaggio

Nel film il personaggio Eve, interpretato da Amanda Seyfried, dice di non apprezzare i cani. Nella realtà le cose sono ben diverse, visto che la Seyfried ama questi animali e da molti anni ha in casa un pastore australiano di nome Finn.

Attraverso i miei occhi è il film che andrà in onda questa sera su Canale 5, ecco trama, cast e curiosità su questa pellicola.
Locandina del film (X).

Attraverso i miei occhi, un produttore d’eccezione per quest’opera

Questo film rappresenta la prima volta come produttore per l’attore Patrick Dempsey. Quest’ultimo è un noto sex symbol ed è famoso per aver interpretato Derek Shepherd nella serie televisiva Grey’s Anatomy.

Attraverso i miei occhi, il soggetto non è originale 

Questo film non ha un soggetto originale. Infatti, è tratto dal libro del 2008 intitolato L’arte di correre sotto la pioggia scritto dall’autore Garth Stein. Tuttavia, tra il film e l’opera letteraria ci sono numerose differenze.

Attraverso i miei occhi, gli incassi al botteghino

Questa pellicola è stata realizzata con un budget di circa 20 milioni di dollari e sembra che gli incassi al botteghino siano stati buoni. Come riporta il portale Box Office Mojo, la produzione ha incassato in totale circa 34 milioni di dollari.

Campi Flegrei, Musumeci: «L’allerta può salire ad arancione»

«La attività vulcanica nei Campi Flegrei, connessa al bradisismo, risulta essere in costante evoluzione. Non si esclude che, se dovesse perdurare tale situazione, si possa passare al livello di allerta arancione». Lo ha dichiarato il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, assicurando che «il governo, con le sue strutture operative e scientifiche, segue costantemente la situazione, in continuo contatto con le istituzioni locali».

Si sono riuniti l’Ingv e la commissione Grandi rischi

La dichiarazione del ministro è arrivata dopo alcuni giorni di intenso lavoro tra il dipartimento nazionale, l’Istituto di geofisica e vulcanologia e la commissione Grandi rischi. Il dipartimento della Protezione civile ha infatti acquisito il parere della commissione Grandi rischi – Settore rischio vulcanico, riunitasi il 27 e 28 ottobre su richiesta del capo dipartimento, Fabrizio Curcio, per un ulteriore approfondimento tecnico-scientifico sui fenomeni in corso nell’area dei Campi Flegrei.

Evidenziato il coinvolgimento di magma

Nel corso della riunione la commissione ha iniziato le audizioni di una serie di esperti, italiani e stranieri, con esperienza specifica sui Campi Flegrei. In base a quanto emerso e alle valutazioni compiute, la commissione ha rilevato che l’insieme dei risultati scientifici rafforza l’evidenza del coinvolgimento di magma nell’attuale processo bradisismico di sollevamento del suolo. In particolare, ritiene che il quadro complessivo faccia comunque emergere la possibilità che i processi in atto possano evolvere ulteriormente. La Commissione, pertanto, ritiene opportuno che sia le attività di monitoraggio da parte dei centri di competenza, sia le attività di prevenzione da parte delle varie componenti del Servizio nazionale di Protezione Civile si intensifichino ulteriormente e si preparino all’eventuale necessità di passare rapidamente verso un livello di allerta superiore rispetto all’attuale giallo.

Caterina Balivo e Bianca Guaccero, i flop in Rai delle ex regine di Detto fatto

Per anni le hanno descritte come rivali. Ad accomunarle (o dividerle) la conduzione di Detto fatto, il programma che per anni ha occupato la fascia del pomeriggio di Rai2. Caterina Balivo ha condotto le prime sei edizioni. Bianca Guaccero le ultime quattro. La trasmissione ha chiuso i battenti a maggio 2022 per essere rimpiazzata, da settembre, da BellaMa’ di Pierluigi Diaco. Nella stagione successiva è arrivato il ritorno di entrambe le presentatrici al timone di due nuovi programmi in Rai con ascolti poco esaltanti (gli ennesimi per la tivù di Stato meloniana). Da una parte Guaccero si è conquistata la prima serata di Rai2 con il comedy show Liberi tutti!. Dall’altra Balivo, dopo la non esaltante (a livello di Auditel, per lo meno) esperienza su La7 con Lingo – Parole in gioco nel preserale, ha occupato di nuovo la fascia pomeridiana di Rai1 con il talk La volta buona.

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Caterina Balivo ha abbassato lo share di Serena Bortone

Una fascia che la conduttrice cresciuta ad Aversa conosce fin dal 2003, quando è approdata a Casa Raiuno a fianco di Massimo Giletti per poi diventarne padrona prima con Festa italiana dal 2005 al 2010 e quindi con Vieni da me dal 2018 al 2020. E proprio a Vieni da me si ispira La volta buona che ha preso il posto di Oggi è un altro giorno di Serena Bortone. Quest’ultima esiliata su Rai3 nonostante in tre anni abbia portato gli ascolti del primo pomeriggio di Rai1 da una media poco superiore al 12 per cento al 16 per cento, fronteggiando alla grande lo scontro diretto con le soap di Canale 5 e soprattutto con Uomini e donne di Maria De Filippi che volano sopra al 20 per cento. Corazzate contro cui, al momento, Caterina Balivo ha dovuto abbassare la testa. Anche il giorno del debutto, l’11 settembre, quando La volta buona si è fermata al 13,1 per cento con 1 milione 266 mila persone davanti al piccolo schermo. Un anno prima, al suo ritorno dopo le vacanze estive, Oggi è un altro giorno faceva quasi un milione di telespettatori in più, pari al 13,7 per cento. Percentuale che Balivo ha superato solo in qualche occasione, assestandosi invece tra il 12 e il 13 per cento con punte in negativo fino all’11,4.

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Caterina Balivo e Bianca Guaccero, i flop in Rai delle ex regine di Detto fatto
Caterina Balivo (Imagoeconomica).

Il problema della concorrenza interna con Milo Infante

A questo si aggiunge anche la concorrenza interna con Milo Infante che su Rai2 conduce Ore 14. Su Oggi Alberto Dandolo ha parlato addirittura di tensioni crescenti tra i due. Una situazione esacerbata dal fatto che «ai bassi ascolti de La volta buona fa eco il crescente pubblico che si sintonizza per seguire» Infante. «A destare sconcerto è anche il budget ridotto concesso» a quest’ultimo «a fronte di quello molto sostanzioso accordato» alla collega. Un divario che non si riflette nei risultati ottenuti dai due programmi. E che sta causando non pochi problemi al presentatore di Rai2, che, come raccontato da davidemaggio.it, sarebbe arrivato a chiedere una riduzione oraria del programma «per via della mancanza di collaboratori e di risorse economiche». Certo i numeri non sono gli stessi, ma nemmeno la rete e l’investimento. Il 30 ottobre, per esempio, La volta buona (con ospite Alessia Marcuzzi) ha fatto compagnia a 1 milione 469 mila persone con il 12,3 per cento, nella presentazione di 41 minuti, per poi scendere a livello di teste davanti alla tivù a 1 milione 340 mila, ma salire a livello di share (13,9 per cento). Un canale più avanti Ore 14 si assestava al 5,9 per cento (654 mila telespettatori).

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Nel pomeriggio degli italiani volano le soap e Maria De Filippi

A dominare in quella fascia oraria è stato Canale 5 prima con Terra amara (2 milioni 742 mila spettatori e il 22,8 per cento) poi con Uomini e donne che ha superato il 24 per cento. Rai3 è passata dal 16,2 del Tgr al 3,5 di Rai parlamento Tg e il 3,3 de Il Palio d’Italia. Su Italia1 i tre episodi de I Simpson hanno oscillato tra il 4 e il 5 per cento. Meglio Rete4 che con Lo sportello di Forum ha convinto 656 mila persone (5,9 per cento). Mentre La7 e Tagadà si fermavano al 4,5. Fanalini di coda Tv8 con Due cuori e una torta (2,7 per cento) e Nove con Storie criminali (2,3 per cento).

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Bianca Guaccero all’esordio si accontenta del 3,2 per cento e fa autocritica

E se Caterina Balivo non si è ancora espressa sulle difficoltà che sta incontrando con La volta buona, Bianca Guaccero ha immediatamente alzato le mani dopo la prima puntata del suo Liberi tutti! che, al suo debutto, la sera del 23 ottobre, si è dovuto accontentare di un misero 3,2 per cento con appena 550 mila persone collegate. Lo show che vede alcuni vip alle prese con l’incubo delle escape room è apparso quantomeno confuso e urlato a detta della critica e dei social: «È assolutamente vero», ha ammesso la conduttrice durante Tv Talk di Rai3. «Noi per primi abbiamo in questi giorni fatto molte riunioni. È un programma che va costruito, lo stiamo ancora studiando e perfezionando». Peccato che la seconda puntata sia andata ancora peggio, fermandosi a 438 mila spettatori pari al 2,6 per cento. Meglio di Rai2 hanno fatto sia Tv8 con GialappaShow (4,6 per cento e 773 mila persone davanti alla tivù) e Nove che con la nuova edizione de Il contadino cerca moglie ha superato il mezzo milione di telespettatori (2,9 per cento).

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Caterina Balivo e Bianca Guaccero, i flop in Rai delle ex regine di Detto fatto
Bianca Guaccero (Getty).

Anche il canale 20 con il Pallone d’oro ha fatto meglio

A livello di persone collegate anche il canale 20 ha superato Liberi tutti!. Merito della cerimonia di consegna del Pallone d’oro 2023 che ha radunato 482 mila spettatori pari al 2,5 per cento. A dominare la serata, senza grandi sorprese, è stata Rai1 grazie alla seconda puntata de I bastardi di Pizzofalcone 4 che ha conquistato 3 milioni 631 mila persone (21,5 per cento). Sotto di quasi un milione e mezzo di telespettatori segue Canale5 col Grande fratello (17,7 per cento). Italia1, che proponeva il film Peppermint – L’angelo della vendetta, ha conquistato 1 milione 400 mila persone e il 7,8 di share. Su Rai3 PresaDiretta è stato visto da 1 milione 121 mila telespettatori (5,8 per cento). Su Rete4 Quarta Repubblica ha invece totalizzato il 5,3 per cento, mentre La7 con il thriller Copycat – Omicidi si è dovuta accontentare del 2,4 per cento.

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Liberi Tutti! dietro a Fake show – Diffidate delle imitazioni di Max Giusti

Il comedy show di Guaccero sta riuscendo quindi nella quasi impossibile impresa di fare peggio dell’altro esperimento del lunedì sera di Rai2: Fake show – Diffidate delle imitazioni di Max Giusti. Anche in quel caso di trattava di un game show in cui una serie di volti noti si sfidavano imitando personaggi famosi, oggetti di scena, suoni e chi più ne ha più ne metta. Cinque puntate in tutto andate in onda da metà settembre con un debutto mediocre, ma dignitoso a livello di ascolti (722 mila telespettatori e il 5,14 per cento). Poi il crollo fino al 2,9 per cento, per una media degli appuntamenti ferma al 3,85 per cento e 585 mila persone alla visione.

Parigi, dipinte stelle di David su abitazioni e negozi

Una sessantina di stelle di David sono state dipinte nella notte tra lunedì 30 e martedì 31 ottobre 2023 sulle facciate di diverse abitazioni e banche del XIV arrondissement di Parigi. La procura della capitale francese ha aperto un’inchiesta per danneggiamento di beni privati, con l’aggravante di discriminazioni legate all’origine, alla razza, all’etnia o alla religione. Atti «ignobili e intollerabili» che suscitano «vergogna e disgusto», evidenzia la Giunta comunale parigina.

Dal 7 ottobre in Francia sono stati registrati 819 atti antisemiti, rende noto il ministero degli Interni

Dal 7 ottobre, data dell’attacco di Hamas, in Francia sono stati registrati 819 atti antisemiti che hanno provocato 414 arresti, ha reso noto il ministro degli Interni Gérald Darmanin. Le stelle di David apparse a Parigi sono un’inquietante provocazione antisemita che ricorda gli Anni 30 e l’odio contro gli ebrei che avrebbe poi portato all’Olocausto durante la Seconda Guerra mondiale, ha evidenziato la maire (sindaca) del XIV arrondissement Carine Petit. Nonostante non ci siano state almeno per il momento rivendicazioni, quanto successo a Parigi è direttamente collegato agli sviluppi del conflitto in Medio Oriente tra Israele e Hamas e agli strascichi internazionali dello scontro. Le stelle di David sono state disegnate in rue du Père-Corentin, rue de la Tombe-Issoire e all’incrocio della rue Saint-Yves.

La sindaca Hidalgo: «Fedele ai valori della Repubblica, la città di Parigi condanna questi atti antisemiti»

«Fedele ai valori della Repubblica e fedele alla sua storia, la città di Parigi condanna questi atti antisemiti con la massima fermezza e non li tollera. Per questo motivo si è rivolta questa mattina al pubblico ministero ai sensi dell’articolo 40 del codice di procedura penale per identificare, perseguire e condannare con la massima fermezza gli autori di questi atti», ha scritto la sindaca Anne Hidalgo in un comunicato stampa. Olivier Faure, segretario del Partito socialista, ha commentato quanto accaduto citando La peste di Albert Camus: «Il bacillo della peste non muore né scompare mai, può restare per decenni addormentato nei mobili e nella biancheria […] e forse verrà il giorno in cui, per disgrazia e monito agli uomini, la peste sveglierà svegliato i suoi topi…». Stelle di David erano già apparse su alcune case di Saint-Ouen-sur-Seine, città di oltre 45 mila abitanti  nella regione dell’Île-de-France.

 

Il fratello di Saman Abbas in aula: «Voglio dire la verità, parlavano di scavare»

Il fratello di Saman Abbas, la 18enne di Novellara uccisa dalla famiglia dopo essersi ribellata a un matrimonio combinato, ha parlato durante l’udienza in Corte d’Assise a Reggio Emilia, dove è in corso il processo. Il giovane, che non è stato iscritto nel registro degli indagati, ha affermato: «Voglio parlare, voglio dire tutta la verità». Il ragazzo ha rilasciato le prime dichiarazioni ufficiali dopo l’ordinanza che ha dichiarato inutilizzabili, pochi giorni prima, le parole fornite tra maggio e giugno del 2021.

Il giovane: «Parlavano di scavare»

Il fratello di Saman Abbas, all’epoca minorenne, ha dichiarato: «Sentivo parlare di scavare mio padre, lo zio, e i miei cugini, ne parlavano in casa prima di quel giorno. Saman non mi ricordo dove era». Riferendosi ai familiari ha poi aggiunto: «Parlavano di scavare e di passare dietro alle telecamere. Una volta li ho visti andare con pala e secchio, passavano da dietro la casa, attraverso la strada di ghiaia». Cinque gli imputati: i genitori della ragazza, lo zio e due cugini. Il giovane ha raccontato cosa successo il giorno prima della sparizione della sorella: «Mia sorella e mia mamma sono uscite a fare una passeggiata. Poi sono uscito anche io e le ho raggiunte. Loro erano da sole e hanno parlato un po’… Non mi ricordo se quel giorno c’erano i miei cugini in casa o se sono passati».

Il dietrofront sui cugini: «Ho detto una bugia»

Proseguendo, il ragazzo ha spiegato il motivo per cui ha affermato, in precedenza, che i cugini non c’entravano nulla: «Ho detto una bugia perché mio padre mi disse di farlo. Mi ha detto di non dire niente. Io da piccolo avevo paura di mio padre e di mio zio. Quando sono andato dall’altro giudice ho detto che non hanno fatto niente, ero costretto da mio padre. Prima e dopo mi hanno chiamato e detto di non dire niente dei cugini». Proprio al giovane, la stessa Saman avrebbe detto: «Se entro 48 ore non hai mie notizie, rivolgiti alle forze dell’ordine». Poi la scomparsa, con la ragazza immortalata dalle telecamere di sorveglianza mentre si allontanava con la famiglia.

Malgioglio contro Mahmood per Cocktail d’amore: «Se non ha idee cambi lavoro»

Mahmmod ha annunciato l’arrivo del suo atteso ritorno discografico, a due anni di distanza dal successo di Ghettolimpo. A partire dal 3 novembre sarà infatti disponibile in radio e su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo Cocktail d’amore, un pezzo con un titolo che a qualcuno avrà certamente ricordato un’altra celebre canzone di Cristiano Malgioglio. Il diretto interessato non ha preso con filosofia questo presunto omaggio, e si è sentito in dovere di dire la sua attaccando il cantatutore italo-egiziano.

Malgioglio contro Mahmood per Cocktail d’amore

Il noto paroliere, che per tanti ha lavorato con Mina, Pupo e con la crème de la crème del pop italiano, ha pubblicato a mezzo stampa un messaggio al vetrolio dedicato al giovane collega, reo di avergli copiato il titolo di uno dei suoi brani più famosi. «Sono arrabbiato. Sono venuto a Istanbul a trovare il mio fidanzato e mi hanno avvertito che oggi Mahmood ha annunciato un nuovo brano che si intitola Cocktail d’amore», ha commentato su Adnkronos l’artista, per poi proseguire sottolineando: «Quello è un titolo iconico legato al brano di grande successo che scrissi io e che fu portata al successo dalla povera Stefania Rotolo».

Malgioglio ha poi aggiunto: «Sono fuori di me. Quello non è un titolo banale. È un titolo molto originale per una canzone talmente importante. Come se io scrivessi una canzone e la intitolassi Nel blu dipinto di blu. Non si può fare, mi fa infuriare. Se avesse fatto una cover, sarebbe stata una bella cosa. Ma questo proprio no. Se lui non ha idee, cambiasse immediatamente lavoro. Perché questo lavoro si fa con le buone idee, non scopiazzando le idee altrui. Di fronte a queste cadute di stile, io divento una bestia. Questa cosa mi ha fatto proprio arrabbiare».

Il brano è una ballad romantica sulla fine di una relazione

Cocktail d’amore, scritto da Mahmood e prodotto da Dardust, è una ballad malinconica che parla della fine di una relazione, un pezzo che sfoglia con delicatezza i ricordi della coppia, dai viaggi ai momenti e gesti più semplici, fino a ripercorrere aspettative e desideri annebbiati dai rimpianti. Non è dato sapere, per ora, se il pezzo conterrà o meno una citazione della canzone originale firmata da Malgioglio.

Disney+, dall’1 novembre arriva in Italia il piano con pubblicità

La pubblicità sta per sbarcare anche in Italia su Disney+.  Da mercoledì 1 novembre, infatti, la piattaforma streaming di Bob Iger lancerà tre piani di abbonamento con un’offerta differente in base a qualità video e audio. La società ha inoltre precisato che durante la visione non si potrà in alcun modo saltare gli spot, che avranno una durata di circa quattro minuti per ogni ora di contenuti. Disney ha confermato che non proporrà in alcun caso inserti politici o riguardanti alcolici, né presenterà prodotti riservati a un pubblico adulto.

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Disney+, caratteristiche e prezzi dei tre piani di abbonamento

Dall’1 novembre, Disney+ introdurrà dunque il piano Standard con pubblicità. Al costo di 5,99 al mese, non presenterà a differenza degli altri due la possibilità di sottoscrivere un abbonamento annuale per risparmiare, arrivando dunque a 72 euro complessivi. Offrirà una qualità video Full HD 1080p, due riproduzioni in simultanea e la qualità audio fino a un massimo di 5.1. Impossibile effettuare il download dei contenuti per una visione anche offline. Rimarrà invariata invece la versione dell’abbonamento Standard senza inserti al costo di 8,99 euro mensili oppure 89,90 annui. Rispetto alla versione con pubblicità consentirà di scaricare film e serie tivù su 10 dispositivi differenti. In arrivo anche il piano Premium, che costerà 11,90 euro al mese oppure 119,90 all’anno, risparmiando così due mensilità. La qualità video supporterà il 4K HDR e garantirà la riproduzione simultanea su quattro dispositivi. Migliore anche l’audio, disponibile in Dolby Atmos.

Dsney+ lancia tre piani di abbonamento, di cui uno con pubblicità. Al costo di 5,99 al mese, non consentirà però il download.
L’app Disney+ su uno smartphone (Getty Images).

Per quanto riguarda i dispositivi supportati, Disney+ consente la visione su smart tv, browser web e tutti i device mobile, dai tablet agli smartphone, con apposita app. Si può accedere alla piattaforma anche dalla propria console di gioco Sony o Microsoft o tramite Fire Stick Tv. Ciascun utente può inoltre disdire l’abbonamento in qualsiasi momento senza dover pagare alcuna penale. Basta recarsi sull’apposita sezione del profilo sul sito ufficiale e cercare il menù apposito. Atteso in Italia l’1 novembre, il piano Disney con pubblicità è stato già lanciato a marzo 2023 in diversi Paesi, tra cui gli Stati Uniti. Rita Ferro, President of Global Advertising di Disney, ha annunciato un grande successo in termini di sottoscrizioni. «Il 50 per cento dei nuovi utenti sceglie il piano con gli spot», ha detto a The Verge. «Tra marzo e settembre, il servizio ha registrato una crescita del coinvolgimento del 53 per cento».

Mondiali 2034 in Arabia Saudita, Human Rights Watch attacca la Fifa

Dopo la rinuncia dell’Australia, l’Arabia Saudita è rimasto l’unico Paese candidato a ospitare i Mondiali di calcio del 2034. Si tornerebbe in Asia e in Medio Oriente dodici anni dopo il contestato torneo in Qatar. E le polemiche sono già arrivate. Il direttore di Human Rights Watch Germania, Wenzel Michalski, ha commentato la rinuncia australiana attaccando la Fifa. All’agenzia tedesca Dpa, ha dichiarato: «La Fifa si è data un’agenda sui diritti umani in cui si afferma che i paesi ospitanti della Coppa del Mondo devono aderire ai diritti umani. E come sappiamo questo non è il caso dell’Arabia Saudita».

Mondiali 2034 in Arabia Saudita, Human Rights Watch attacca la Fifa
L’Argentina è campione del mondo in carica dopo Qatar 2022 (Getty Images).

Michalski contro la Fifa

Secondo Michalski, far disputare i Mondiali in Arabia Saudita sarebbe ancora peggio di quanto già fatto in Qatar. Ha spiegato i motivi durante l’intervista: «Prendiamo solo la libertà di stampa, che secondo lo statuto della Fifa deve essere garantita. E lì non esiste. O la parità di diritti. O nessuna discriminazione contro le persone Lgbt, per esempio. O semplicemente il diritto alla libertà di espressione». Nei mesi che hanno preceduto la Coppa del Mondo in Qatar, il Paese è stato attaccato più volte sul tema dei diritti umani violati. Amnesty International ha lanciato diversi appelli, uno di questi rivolto a David Beckham, invitato a parlare in difesa delle donne e della comunità Lgbtqia+ da ambasciatore del torneo.

L’Australia non ha ancora dato spiegazioni

Intanto molti addetti ai lavori si interrogano su cosa abbia spinto l’Australia a rinunciare. I vertici della federazione locale non hanno fornito alcuna spiegazione. In una nota hanno affermato: «Dopo aver preso in considerazione tutti i fattori, siamo giunti alla conclusione di non farlo per la competizione del 2034. Football Australia ambisce a portare sempre più tornei importanti sulle nostre coste. Crediamo di essere in una posizione forte per ospitare la Coppa d’Asia femminile nel 2026 e poi accogliere le più grandi squadre del calcio mondiale per la Coppa del mondo per club Fifa 2029».

Chi è la principessa Leonor di Spagna, che ha giurato sulla Costituzione diventando erede al trono

La giovane principessa Leonor di Borbone-Spagna martedì 31 ottobre ha compiuto 18 anni e ha giurato fedeltà alla Costituzione spagnola davanti alle Corti, diventando l’erede al trono di Felipe VI. La principessa è destinata a diventare la prima regina regnante (e non consorte o reggente) in oltre 120 anni, dall’epoca di Isabella II.

Una cerimonia solenne dal grande valore politico 

Il Paese è in festa, le vie centrali di Madrid sono piene di bandiere nazionali e di foto della principessa delle Asturie, che ha giurato di «adempiere fedelmente ai miei doveri, sostenere e far rispettare la Costituzione e le leggi, rispettare i diritti dei cittadini e delle comunità autonome e la fedeltà al re». Si tratta di un atto solenne attraverso il quale Leonor ha di fatto acquisito il potere di assumere legittimamente le funzioni di regina in caso di impedimento o rinuncia al trono del padre Felipe VI, in carica dal 2014. La cerimonia ha anche un grande significato politico per il Paese. La casa reale, secondo la Costituzione spagnola, è il simbolo dell’unità dello Stato, e tantissimi entusiasti spagnoli si sono recati di prima mattina dietro le transenne per salutare la famiglia reale. Tuttavia, alla cerimonia non hanno predenziato gli esponenti dei partiti indipendentisti baschi e catalani, e neanche i tre ministri di Podemos Ione Belarra, Irene Montero e Alberto Garzón.

Chi è la principessa Leonor di Spagna, che ha giurato sulla Costituzione diventando erede al trono
La principessa Leonor giura sulla Costituzione davanti al re Felipe VI e alla regine consorte Letizia Ortiz (Getty Images).

Leonor è più aperta alla società rispetto alla tradizione

La giovane Leonor sta interpretando il suo ruolo in un modo più contemporaneo e aperto alla società rispetto alle tradizioni del passato. Basti pensare alla scelta della famiglia di farle trascorrere l’ultimo anno del liceo in una scuola gallese, la Uwc Atlantic College, dove ha sostenuto la maturità. Come vuole la tradizione, ad agosto 2023 ha iniziato anche una formazione militare di un anno presso l’Accademia dell’esercito, che continuerà con un anno di formazione nell’Aeronautica e un altro nella Marina. La principessa probabilmente studierà in un’università pubblica in Spagna, come il padre, prima di trasferirsi all’estero per conseguire un master in Relazioni internazionali. Nel sondaggio realizzato da Sigma Dos, gli spagnoli hanno espresso un gradimento di 6,2 punti su 10 rispetto all’operato di Leonor.

Il camionista tedesco che investì Rebellin chiede di patteggiare meno di tre anni

Due anni e 11 mesi di reclusione. È la richiesta di patteggiamento (al netto degli sconti di pena) avanzata dai legali di Wolfgang Rieke, il camionista tedesco 63enne che il 30 novembre 2022 a Montebello Vicentino travolse e uccise con il suo tir l’ex campione di ciclismo Davide Rebellin, per poi fuggire. L’uomo è attualmente detenuto nel carcere di Vicenza.

La famiglia di Rebellin si è detta contraria al patteggiamento

La Procura aveva fissato per il 24 novembre, l’udienza per il giudizio immediato, con le accuse del reato di omicidio stradale con l’aggravante della fuga. Vista la proposta presentata dalla difesa dell’imputato è stata fissata un’altra udienza per il 7 dicembre, per la valutazione dell’ammissibilità dell’istanza e della congruità della pena proposta. Nel frattempo, spiega il legale del camionista, l’avvocato Andrea Nardin, l’assicurazione ha già quantificato e disposto il risarcimento danni, 825 mila euro, per l’incidente mortale. La famiglia di Rebellin si è detta contraria al patteggiamento.

Rieke, arrestato in Germania a giugno, è stato estradato ad agosto

Rieke è stato arrestato in Germania il 17 giugno 2023, a otto mesi dall’incidente in cui è morto Rebellin, urtato e travolto dall’autoarticolato del camionista tedesco nei pressi dello svincolo autostradale di Montebello Vicentino. Rieke si era avvicinato al suo corpo, per poi riprendere posto nell’abitacolo del mezzo e allontanarsi. Alcuni testimoni lo avevano però immortalato con gli smartphone. Il camionista è stato estradato in Italia il 25 agosto.

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