BpVi, la Fondazione Roi fa causa al cda di Zonin

L'ente creato per volontà del marchese Boso Roi, ha ottenuto il via libera dalla Regione per chiedere i danni all'ex presidente dopo il crack dell'istituto vicentino.

La Regione Veneto ha dato il via libera alla Fondazione Roi per agire in sede civile contro Gianni Zonin. L’ente di mecenatismo culturale creato come eredità dal marchese Boso Roi, ha deciso di citare in giudizio l’ex presidente che l’aveva presieduto dal 2009 all’estate del 2015. Non solo. Nel mirino della fondazione sono finiti anche i vari cda che si sono succeduti in quel periodo.

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L’attuale board della fondazione aveva chiesto al Consiglio regionale di poter citare in giudizio gli ex amministrazioni per i danni derivanti da investimenti in azioni nella Banca Popolare di Vicenza quantificati in 23 milioni di euro. Come ha riportato il 3 dicembre il Corriere del Veneto, Venezia ha dato il suo parere favorevole con una delibera regionale in base alle funzioni di controllo dell’ente guidato da Luca Zaia.

Il nodo del risarcimento però resta. Sempre secondo quello che scrive il Corriere gli investimenti in titoli della BpVi erano superiori ai 23 milioni. La fondazione era infatti uno dei primi soci dell’istituto con un portafoglio di 510 mila azioni. Non è però detto possano essere recuperati tutti gli investimenti. Nel 2017, infatti, Fondazione Roi aveva accettato la proposta di transazione della Banca recuperando circa 5,1 milioni di euro.

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