Europarlamento contro Consiglio: «La proposta sul bilancio fa fallire l’Europa»

Gli eurodeputati contro la bozza della presidenza finlandese che programma solo 1,07% del reddito per le politiche Ue. Il ministro per gli Affari europei Amendola: l'Italia è «assolutamente contraria».

Emmanuel Macron ne aveva fatto la sua scommessa. Con il ministro dell’Economia dell’Eurozona bocciato dalla Germania, con un vero fondo salva Stati sotto controllo del governo, almeno l’obiettivo di un vero bilancio europeo doveva essere centrato. E invece, quello che è maturato sotto la presidenza socialista finlandese è un compromesso che, complice la Brexit, definire al ribasso è poco. Il parlamento europeo non a caso lo ha bocciato sonoramente.

«CON QUESTE RISORSE PROGRAMMA IMPOSSIBILE»

La posizione della squadra di eurodeputati che dovrà negoziare il dossier con il Consiglio e la Commissione Ue è chiara: «La proposta della presidenza di turno finlandese per il bilancio Ue 2021-2027, inviata il 2 dicembre alle rappresentanze dei Paesi membri, «condanna l’Unione europea al fallimento» perché sarà «impossibile mettere in pratica» il programma della Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen.

TROPPO POCO PER INVESTIMENTI, CLIMA, SICUREZZA E GIOVANI

Helsinki ha messo sul tavolo un bilancio per il prossimo settennato di programmazione pari all’1,07% del reddito nazionale lordo europeo. La Commissione ha proposto l’1,11%, mentre l’Eurocamera vorrebbe l’1,3%. Oggi, il bilancio 2014-2020 vale l’1,16% del Rnl Ue a 27 (Regno unito escluso). «La proposta della presidenza finlandese è molto al di sotto delle aspettative del Parlamento per quanto riguarda il rispetto degli impegni dell’Ue sugli investimenti, i giovani, il clima e la sicurezza», ha dichiarato in una nota il presidente della commissione bilanci del Pe, Johan Van Overtveldt. Il Pe critica anche il fatto che il documento faccia una «menzione molto limitata della riforma del sistema delle risorse proprie» del nuovo bilancio.

ITALIA «ASSOLUTAMENTE CONTRARIA»

Il ministro per gli affari europei Vincenzo Amendola in un incontro con le imprese appartenenti al Gii, Gruppo di iniziativa italiana, ha detto che l’Italia è «assolutamente contraria» alla proposta di bilancio per il periodo 2021-2027 presentata dalla presidenza di turno finlandese dell’Ue. Amendola ha criticato in particolare i tagli prospettati per la politica di coesione osservando che quest’ultima, insieme alla politica agricola (che invece registrerebbe un aumento delle risorse), vengono comunque trattate come “vecchi arnesi”, senza comprendere che possono essere il motore del New Green Deal. «Rifiutiamo questa logica e chiediamo di lavorare molto di più sulle nuove risorse», ha osservato il ministro che era accompagnato dal rappresentante permanente dell’Italia presso l’Ue, ambasciatore Maurizio Massari. «Non credo che la proposta della Finlandia raggiungerà alcun risultato».

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Nella bozza del bilancio Ue il contributo dell’Italia sale di 2,5 miliardi

Aumenti sono previsti per tutti gli Stati membri. Le cause? La Brexit ma non solo.

Se la proposta della Commissione Ue verrà approvata, il contributo dell’Italia al bilancio 2021-2027 dell’Ue sarà in media di 15,27 miliardi di euro l’anno, per un totale di 106,9 miliardi. Si tratta di 2,52 miliardi in più rispetto al 2014-2020, durante il quale l’Italia versa in media 14,91 miliardi l’anno. È quanto risulta dai dati pubblicati dalla Commissione Ue, che non fornisce però i dettagli su quante risorse Ue tornano ogni anno nei vari Paesi. Aumenti sono previsti per tutti gli Stati membri.

DIFFICILE UN ACCORDO ENTRO L’ANNO

In termini di Reddito nazionale lordo, l’Italia passerebbe da un contributo medio annuo pari allo 0,85% del Rnl per il 2014-2020 allo 0,87% per il 2021-2027. Secondo i calcoli della Commissione Ue, a fronte di un versamento medio annuo di 15,27 miliardi di euro (prezzi 2018), nel 2021-27 l’Italia beneficerà di 81,63 miliardi di euro l’anno derivanti dall’appartenenza al Mercato unico, pari al 4,33% del Rnl. La Commissione Ue ha proposto per il 2021-2027 un bilancio dell’Unione pari all’1,11% del Rnl europeo. Il Parlamento europeo chiede l’1,3%, ma i Paesi membri sono ancora lontani dal trovare un accordo, come testimoniato anche dalle parole del 30 ottobre del commissario Ue al Bilancio, Gunther Oettinger: «Credo che durante il Consiglio europeo di dicembre ci saranno sicuramente dei progressi ma non ancora un’intesa sul bilancio».

NUOVE PRIORITÀ DI BILANCIO

Secondo la proposta dell’esecutivo, il primo contributore al bilancio Ue in termini relativi al Rnl diventerebbe il Lussemburgo con l’1,08% (per l’attuale periodo versa lo 0,86%), seguito da Estonia e Bulgaria, entrambi all’1,06% (oggi rispettivamente 0,86% e 0,87%). Il contributo tedesco salirebbe dallo 0,75% medio annuo del 2014-2020 allo 0,88%, quello francese dallo 0,85% allo 0,91%. Gli aumenti sono dovuti sia alla Brexit che alla definizione di nuove priorità di bilancio per l’Unione, come la sicurezza e la lotta al cambiamento climatico, oltre che alla crescita economica in molti Paesi e agli effetti dell’inflazione.

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