Tangenti in Lombardia, arrestata Lara Comi

L'ex eurodeputata di Forza Italia è coinvolta nell'inchiesta Mensa dei Poveri. In carcere Giuseppe Zingale, direttore generale di Afol-Città metropolitana.

La Guardia di Finanza di Milano ha arrestato l’ex eurodeputata di Forza Italia Lara Comi, l’amministratore delegato dei supermercati Tigros Paolo Orrigoni e il direttore generale di Afol-Città metropolitana Giuseppe Zingale. I primi due si trovano ai domiciliari, il secondo è stato portato in carcere.

L’operazione rientra in un filone dell’inchiesta ‘Mensa dei Poveri’ sulle tangenti in Lombardia. L’ordinanza è stata firmata dal gip Raffaella Mascarino su richiesta dei pm Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri.

Le accuse, a vario titolo, sono di corruzione, finanziamento illecito ai partiti e truffa.

QUELLE CONSULENZE SOSPETTE

I pm di Milano, nell’ambito dell’inchiesta dell’Antimafia sulle mazzette negli appalti pubblici, hanno indagato anche su contratti di consulenza per un valore di 38 mila euro ottenuti da «una società riconducibile a Lara Comi», coordinatrice provinciale di Forza Italia a Varese. Tali contratti di consulenza, secondo l’ipotesi degli inquirenti, sarebbero stati ottenuti attraverso Gioacchino Caianiello, ex coordinatore di Forza Italia nel capoluogo lombardo, ritenuto al centro del presunto sistema corruttivo scoperto dagli investigatori. Il committente delle consulenze finite sotto la lente dei magistrati è l’ente Afol-Città metropolitana.

CAIANIELLO FIGURA-CHIAVE DEL PRESUNTO SISTEMA CORRUTTIVO

A Caianiello, secondo l’accusa, avrebbero fatto capo senza alcun incarico ufficiale «le nomine delle principali società pubbliche della provincia» di Varese, come «raccolta rifiuti e servizio idrico integrato», facendo di lui l’«amministratore di fatto di Accam, Prealpi Servizi e Alfa Srl». Anche le consulenze alla società di Lara Comi sarebbero indicative di come Caianiello fosse riuscito, «grazie alla collaborazione di alcuni suoi uomini di stretta fiducia» come il direttore generale di Afol Giuseppe Zingale, «a estendere la sua influenza politica e parallelamente quella criminale ben oltre i confini della provincia di Varese».

LA CONTROPARTITA PER L’AFFIDAMENTO DELLE CONSULENZE

I 38 mila euro di consulenze, inoltre, rappresenterebbero solo una cifra «preliminare» al «conferimento di un più ampio incarico» del valore complessivo di 80 mila euro, che avrebbe avuto come contropartita «la promessa di retrocessione di una quota parte agli stessi» a Caianiello e Zingale.

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