Consigli natalizi per normaloidi

Se vi capiterà di incontrare una persona disabile durante le feste, non preoccupatevi. Ecco alcuni consigli per gestire al meglio la situazione.

Cari normaloidi,

le feste natalizie si avvicinano e a Natale, si sa, siamo tutti più buoni. Questo è il periodo ideale per compiere delle buone azioni nei confronti di chi considerate più sfortunato di voi. A volte però non riuscite ad avere un’opinione condivisa rispetto a chi lo sia effettivamente (secondo voi, è ovvio) e su chi invece finga di esserlo. Rispetto ai profughi e ai migranti, ai senza fissa dimora, alle vittime della tratta, a chi fa uso di sostanze stupefacenti, per esempio avete idee discordanti: c’è chi tra voi li considera delinquenti, approfittatori e persone da evitare e chi invece li ritiene “pecorelle smarrite” da redimere e salvare.

Pensate che siamo tutti buoni, sfortunati, innocenti e asessuati

Ma esiste una “categoria sociale” che vi mette tutti d’accordo: quella delle persone con disabilità. Di noi pensate che siamo tutti e tutte buoni, sfortunati, innocenti come bambini, bisognosi del vostro aiuto e, naturalmente, asessuati come angeli. Fate bene a crederlo, è proprio così. Permettetemi dunque di darvi qualche piccolo consiglio rispetto a cosa pensare e come comportarvi se per caso vi capiterà di imbattervi in una persona disabile durante le imminenti festività.

1. LA PERSONA DISABILE È SEMPRE BUONA

Al ritorno dalle compere natalizie trovate la vostra auto, che avevate indebitamente parcheggiato in un posto riservato alle persone con disabilità, con le ruote a terra e la portiera rigata. Poco distante, una persona in sedia a rotelle sogghigna soddisfatta con un punteruolo in mano. Non dubitate di lei: non c’entra niente con l’atto di vandalismo che avete cotanto ingiustamente subito. La nostra risaputa e proverbiale bontà, infatti, ci impedisce di ribellarci quando subiamo una discriminazione e anzi proviamo un certo godimento nel veder calpestati i nostri diritti. Vi consiglio perciò di rassegnarvi, non troverete mai il colpevole. Non vi resta che contattare la vostra assicurazione, augurandovi che per “sfiga” non sia scaduta proprio in quei giorni.

2. LA PERSONA DISABILE È SEMPRE POVERA

Quando incontrate una persona disabile non offritele dolciumi, ma denaro. Infatti, la persona con disabilità è povera per definizione. È consigliato donare banconote di grosso taglio, più comode e maneggevoli. Nel caso foste a corto di contanti, non rammaricatevene: non siamo attaccati alla moneta. Ci vanno benissimo anche gli assegni o i beni immobili. In quest’ultimo caso, è preferibile regalare una villa con piscina, terapeutica per il corpo e lo spirito Oppure un diamante che, si sa, è per sempre. Se siete contrari ad elargire soldi o beni d’altro tipo agli sconosciuti, mi permetto di farvi notare che una persona con disabilità non è mai un ignoto qualsiasi: è come se fosse tuo fratello, sorella, mamma, zio, peluche del cuore. Insomma, ci siamo capiti: non siate taccagni e sganciate la grana. Qualora vi capitasse, qualche tempo dopo aver compiuto la vostra buona azione, di vedere il destinatario del nobile gesto a bordo di una Rolls Royce, mentre sorseggia champagne prenotate una visita dall’oculista perché sicuramente avete problemi di vista: il poveretto non si sarebbe mai potuto permettere un lusso simile.

3. LA PERSONA DISABILE NON VA IN VACANZA

Siete albergatori di una località turistica invernale. Alla reception si presenta un turista con disabilità motoria o sensoriale che vuole prenotare una stanza, ma, proprio in quel momento, vi ricordate che la vostra struttura è piena di barriere architettoniche. Non avreste mai immaginato che anche una persona disabile potesse andare in vacanza? Tranquilli, a tutto c’è rimedio: potete offrirvi di dargli una mano a superare le barriere architettoniche che non avete provveduto ad eliminare, regalandogli pure il soggiorno gratuito o pagargli la permanenza in una struttura agibile. Sono sicura che dopo quest’esperienza il vostro hotel diventerà un esempio di accessibilità.

4. LA PERSONA DISABILE SPERA SEMPRE NEL MIRACOLO

A tutti i devoti e ferventi cattolici dell’universo: non cercate di miracolarci con la scusa della (ri)nascita di Gesù Cristo. Dovete mettervi in testa una volta per tutte che non ce ne importa proprio niente di diventare “normali” come voi. Non ci interessa perché pensiamo che la nostra diversità sia una ricchezza per tutti e anche perché, diventando la maggioranza di cui voi fate parte, non vorremmo rischiare di incorrere nel vostro tragico fatale errore: ritenervi superiori a noi e quindi anche migliori.

5. LA PERSONA DISABILE NON FA SESSO

Se la notte di capodanno trovate una persona con disabilità a letto con il/la vostro/a partner non allarmatevi: non stanno facendo sesso anche se tutto ciò che state vedendo sembrerebbe dimostrare il contrario. Avete sempre pensato che fossimo angeli asessuati, incapaci di attrarre ed essere attratti da qualcuno, non è così? Beh, allora potete stare tranquilli perché la vostra vita di coppia non corre alcun pericolo. Fossi in voi mi preoccuperei soltanto di far alzare gli stipiti delle porte.

SE AVETE COLTO IL SARCASMO SIETE SULLA BUONA STRADA

Cari amici “normodotati” se, leggendo queste mie parole, avete notato un filo di sarcasmo, se avete avuto l’impressione che mi burlassi un pochino di certi vostri pregiudizi e luoghi comuni, rallegratevi, avete compreso correttamente. Non abbiatene a male, averlo capito significa che siete sulla buona strada per comprendere che i preconcetti ed il senso di superiorità nei confronti di persone arbitrariamente definite “non abili” e per questo diverse e quindi sfortunate sono falsi e inutili. Bisogna ripartire da una collaborazione tra pari. Solo così riusciremo a costruire una società più giusta per tutti. Buon Natale.

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