«Ho contratto l’Hiv in laboratorio»: studentessa fa causa a due atenei

Un'ex allieva ha denunciato un'università del Veneto e una straniera sostenendo di aver preso il virus mentre faceva esperimenti per la tesi di laurea.

Manipola alcuni ‘pezzi‘ di Hiv mentre prepara la tesi di laurea nel laboratorio di un’università straniera, e pochi mesi dopo scopre di aver contratto il virus. La vittima è un’ex studentessa, poi laureatasi in un’Università del Veneto. Ora – riporta il sito del Corriere – ha fatto causa a entrambi gli atenei, quello italiano di partenza e quello ospitante, chiedendo al Tribunale di Padova (competente per l’ateneo italiano) un risarcimento milionario. L’episodio risale a sette anni fa.

IL TIPO DI HIV IN QUESTIONE NON CIRCOLA TRA LA POPOLAZIONE

Un episodio, ha raccontato lei stessa, che le ha distrutto la vita. Ora la donna, assistita dall’avvocato Antonio Serpetti, del foro di Milano, si è sostanzialmente costruita una vita “parallela”, nascondendo la sua condizione alla maggior parte delle persone con cui entra in contatto. Stando alla sequenza genetica della perizia di parte, il virus che l’ha colpita non circola tra la popolazione, ma corrisponde a quelli costruiti in laboratorio. Quindi il contagio potrebbe essere avvenuto proprio durante l’attività di ricerca. La vicenda giudiziaria è nelle fasi preliminari, anche se i giudici hanno già fissato la prima udienza; per l’avvocato Serpetti, l’Hiv da laboratorio «è curabile ma con più difficoltà, perché i farmaci disponibili sono stati sviluppati sui virus circolanti».

Leggi tutte le notizie di Lettera43 su Google News oppure sul nostro sito Lettera43.it