Nel 2018 calano i migranti in arrivo, boom di italiani all’estero

I dati dell'Istat smentiscono l'invasione dal continente africano. Per la prima volta da quattro anni calano gli arrivi. Crescono invece gli expat: in 10 anni oltre 800 mila persone hanno lasciato l'Italia.

Immigrati per la prima volta in calo in Italia (-17% l’anno scorso quelli provenienti dall’Africa), mentre aumentano (+1,9%) invece i connazionali che si trasferiscono all’estero alla ricerca di un lavoro. Nel solo 2018 sono stati 117mila, cifra che fa lievitare a 816mila gli espatriati nell’ultimo decennio. È il quadro, per certi aspetti sorprendente, che emerge dal report dell’Istat sulle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche della popolazione residente relativo al 2018.

SEGNO MENO SUI FLUSSI DALL’ESTERO

Le iscrizioni anagrafiche dall’estero (immigrazioni) sono state circa 332 mila, per la prima volta in calo rispetto all’anno precedente (-3,2%) dopo i costanti incrementi registrati tra 2014 e 2017. Più di cinque su sei riguardano cittadini stranieri (286 mila, -5,2%). In particolare sono in netta diminuzione,anche se restano consistenti le immigrazioni provenienti dal continente africano, soprattutto da Nigeria (18 mila, -24%), Senegal (9 mila, -20 %), Gambia (6 mila, -30%), Costa d’Avorio (5 mila, -27%) e Ghana (5 mila, -25%) che durante il 2017 avevano fatto registrare aumenti record. Con la Lombardia che resta la regione più ospitale: è infatti la meta di un immigrato su 5.

BOOM DI EXPAT DALL’ITALIA

L’esercito di italiani che fa le valige verso l’estero è composto soprattutto di giovani (l’età media è sui 30 anni, 2 su 3 hanno tra i 20 e i 49 anni) e qualificati: quasi 3 su 4 hanno un livello di istruzione medio-alto e in cifre è pari a circa 182mila il numero dei laureati che negli ultimi 10 anni hanno fatto le valigie. La destinazione preferita è il Regno Unito e la regione in assoluto con più partenze è la Lombardia. Ma è soprattutto il Sud a essere depauperato di risorse umane preziose, anche a vantaggio delle regioni del Centro-Nord: solo l’anno scorso ha perso oltre 16mila laureati, oltre la metà (8.500) provenivano da Sicilia e Campania.

REGNO UNITO, GERMANIA E FRANCIA DESTINAZIONI TOP

Secondo i dati, nel 2018 sono state 157mila (+1,25 nel 2017) le cancellazioni dall’anagrafe e quasi 3 su 4 hanno riguardato emigrati italiani. A spiegare la ripresa dell’emigrazione sono le difficoltà del mercato del lavoro in Italia , soprattutto per giovani e donne, ma anche il mutato atteggiamento nei confronti del vivere in un altro Paese , proprio delle generazioni nate e cresciute nell’epoca della globalizzazione, che spinge i giovani più qualificati a investire con maggior facilità il proprio talento nei paesi esteri in cui sono maggiori le opportunità di carriera e di retribuzione. E se è il Regno Unito ad accogliere la maggioranza degli italiani che vanno all’estero (21 mila), fanno la loro parte anche Germania (18 mila), Francia (circa 14 mila), Svizzera (quasi 10 mila) e Spagna (7 mila). Mentre tra i paesi extra-europei, le principali mete di destinazione degli emigrati italiani sono Brasile, Stati Uniti, Australia e Canada (nel complesso 18 mila).

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