Come è andata la prima riunione nazionale delle Sardine

«Vogliamo tornare prima possibile nelle piazze». A un mese esatto dalla manifestazione di Bologna, partecipano 150 promotori delle iniziative di piazza locali che si sono tenute da metà novembre a oggi.

Cosa sarà del futuro delle Sardine? Hanno cercando di capirlo loro stesse – a un mese esatto dalla prima manifestazione di Bologna e all’indomani della prova romana – durante la prima riunione nazionale delle Sardine, alla quale stanno partecipando circa 150 promotori delle iniziative di piazza locali che si sono tenute in da metà novembre a oggi. L’incontro, a porte chiuse, si è tenuto nello Spin Time Labs, una sorta di centro sociale, a due passi da Piazza San Giovanni, dove alloggiano circa 150 famiglie, con tanto di auditorium dove si organizzano eventi culturali. All’ingresso, un grande striscione: «Viva le sardine, abbasso gli sgombri». Alcuni ragazzi alla porta hanno riferito che si tratta sostanzialmente di un primo contatto fisico tra chi in questo mese ha comunicato solo su Facebook. Una riunione, quindi, prettamente organizzativa, durante la quale si discuterà insieme per fare un primo bilancio sulle manifestazioni, su cosa ha funzionato di più e cosa di meno. Sempre le stesse fonti sostengono che non sia all’ordine del giorno né la decisione né il dibattito sull’eventuale presentazione di liste alle prossime elezioni regionali. «Tornare prima possibile nelle piazze: questo è l’obiettivo di questa riunione in cui ci siamo conosciuti», ha detto al termine dell’incontro Mattia Santori.

Dialogo.Per riassumere in una parola cosa è successo nel primo "congresso" delle Sardine basta una parola. Che passa…

Posted by 6000 sardine on Sunday, December 15, 2019

«Dialogo. Per riassumere in una parola cosa è successo nel primo “congresso” delle Sardine basta una parola. Che passa dall’ascolto, dall’empatia, dalla non violenza, dall’accettazione delle diversità. E da un obiettivo comune: tornare sui territori subito», ha scritto il Movimento delle Sardine su Facebook. «Continuare a presentare un’alternativa alla bestia del sovranismo e alle facili promesse del pensiero semplice. Continueremo a difendere la complessità. E lo faremo in maniera semplice, gratuita, creativa. L’obiettivo delle persone che vedete in questa foto non è decidere o comandare. Ma coinvolgere. Se lo vorrete ci rivedremo presto».

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