La manifestazione delle Sardine a Roma

Tutto pronto per il primo appuntamento nazionale del movimento nato appena un mese fa. Attese decine di migliaia di persone. Dopo la provocazione, CasaPound rinuncia a piazza San Giovanni.

Il partito che (ancora) non c’è e che (per ora) non vuole essere tale è chiamato a misurarsi con San Giovanni a Roma, la piazza della sinistra, ma di recente gremita dal centrodestra a guida leghista. Già una prima prova di maturità per le Sardine, a un solo mese dall’improvviso apparire del movimento a Bologna, in funzione anti-Salvini alle Regionali e per una politica senza odio fatta da competenti.

PRIMO BANCO DI PROVA NAZIONALE PER IL MOVIMENTO

Il primo meeting nazionale del non-partito liquido, «una festa contro l’odio e per i valori antifascisti e costituzionali» secondo gli organizzatori, alla quale sono attese decine di migliaia di persone. Con sit-in minori in mezzo mondo. E con il premier Giuseppe Conte – al quale le Sardine «fanno simpatia», delle quali vede «la positività» – pronto a incontrarle, se lo chiederanno. «Ma non per metterci il cappello sopra», precisa.

DOPO LA PROVOCAZIONE, CASAPOUND RINUNCIA ALLA PIAZZA

Oltre al numero, dopo l’ultima, affollatissima manifestazione di Torino, sono state sciolte le incognite sulla presenza o meno di CasaPound, che avrebbe potuto cercare visibilità, sfruttando un’apparente apertura poi ritrattata del ‘portavoce’ romano Stephen Ogongo. «Mica ci avrete creduto?», ha scritto Simone Di Stefano. «Quello delle Sardine è un vuoto pneumatico che non può essere riempito con nessuna buona idea. Pappagalli del Bella Ciao, state bene così!».

TUTTI IN STRADA CON UNA SARDINA

Gli organizzatori hanno chiesto di venire solo col il simbolo della sardina (una gigante è in preparazione). Un lungo happening dalle ore 15 dai contorni da definire, come la linea del movimento al di là di antirazzismo, antifascismo e antipopulismo e sovranismo. Normale per un fenomeno repentino. Sarà la prima prova nel cuore politico del Paese anche per Mattia Santori, uno dei quattro creatori trentenni delle Sardine, ma finora vero leader con le sue numerose apparizioni tivù. Una novità, politica in senso ampio, che piace a tutti tranne a Matteo Salvini e Giorgia Meloni (perché anche in Forza Italia ci sono dei simpatizzanti), ma che teme di essere strumentalizzata per scopi elettorali.

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