Quali sono le tappe per la procedura di impeachment di Trump

Dopo l'ok della commissione Giustizia, settimana prossima la Camera (a maggioranza dem) dovrebbe mettere il presidente in stato d'accusa. A gennaio il processo in Senato, dove è previsto che la maggioranza repubblicana lo scagioni.

Dopo l’ok della commissione Giustizia al voto sull’impeachment, sarà l’aula della Camera la settimana prima di Natale a decidere se mettere o meno Donald Trump in stato di accusa. Alla House of Representatives è necessario il 50% più uno di voti favorevoli per far proseguire la procedura. Considerato che i dem hanno la maggioranza alla camera bassa, il via libera è quasi scontato.

AL SENATO UN VERO E PROPRIO PROCESSO

A quel punto la palla passa al Senato, dove l’impeachment si configura come un vero e proprio processo al presidente in parlamento. Alla fine del dibattimento, con tanto di testimonianze e arringhe, si avrà il voto finale. Per far decadere il capo di Stato sono necessari due terzi dei voti, ma visto che il Senato è a maggioranza repubblicana è altamente improbabile che Trump perda la battaglia finale. Il processo si terrà a gennaio, un mese prima dell’inizio delle primarie.

La Casa Bianca ha fatto sapere che non parteciperà ad un procedimento che ritiene «infondato e illegittimo». La strategia di Trump e del suo partito sembra chiara: negare ogni accusa e trasformare il processo in una zuffa politica montando un ring da pugilato al Senato per un contro processo ai Biden. Il presidente sta già preparando il terreno insieme al suo avvocato personale Rudy Giuliani, che è andato in Ucraina per raccogliere informazioni sull’ex vicepresidente e su suo figlio nonostante sia emerso nell’indagine di impeachment come l’uomo chiave incaricato dal tycoon della campagna di pressione su Kiev.

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