Usa e Cina sarebbero pronti a un accordo sui dazi

Trump ha annunciato che presto potrebbe esserci un'intesa con Pechino. E il Wsj anticipa che Washington avrebbe proposto un taglio del 50% di quelli esistenti.

«Un grande accordo con la Cina è vicino. Loro lo vogliono, e anche noi». Lo stringato tweet di Donald Trump ha innescato un rally a Wall Street: gli indici americani hanno fatto segnare a nuovi record spinti dall’ottimismo su una schiarita nei rapporti commerciali fra le due superpotenze economiche. Una schiarita che, secondo il Fondo Monetario Internazionale, sarebbe positiva per Washington e Pechino e soprattutto per l’economia mondiale.

IL 15 DICEMBRE PREVISTO UN NUOVO PACCHETTO DI TARIFFE

Il cinguettio di Trump è arrivato in una giornata storica, quella del voto alla commissione giustizia della Camera sull’impeachment del presidente americano. Ed è arrivato in vista della scadenza del 15 dicembre quando, in assenza di una svolta, dovrebbero scattare i nuovi dazi di Trump su 156 miliardi di dollari di Made in China. Non è ancora chiaro come la Casa Bianca intenda procedere sulle nuove tariffe: le indiscrezioni al riguardo sono contrastanti visto lo scarso tempo a disposizione per chiudere la prima fase dell’intesa fra Stati Uniti e Cina sul fronte commerciale. Ma il tweet di Trump, che per la prima volta ha affermato di volere anche lui un accordo, ha dato l’impressione di aprire a un’eliminazione o almeno a un posticipo dei dazi previsti entrare in vigore a breve.

TIMORI PER IL MERCATO USA IN VISTA DEL NATALE

All’interno della Casa Bianca molti sono favorevoli a un rinvio nella convinzione che imporre dazi in prossimità delle feste natalizie si traduca nell’imporre una tassa sugli americani e quindi in un’ondata di nuove critiche contro l’amministrazione, già nel mirino per l’impeachment. Fra le aziende che seguono con interesse gli sviluppi c’è Apple: gli Stati Uniti e la Cina sono infatti i suoi due maggiori mercati e la guerra commerciale rischia di avere un impatto forte sulle vendite di Cupertino nella Repubblica popolare, dove l’iPhone fatica ad affermarsi. Secondo Credit Suisse, le consegne sono infatti calate del 35,4%, il secondo calo consecutivo a due cifre.

LE RICHIESTE DI WASHINGTON PER LA TREGUA

Secondo il Wall Street Journal, nell’ultima proposta messa sul piatto dall’amministrazione Trump alla Cina, gli Stati Uniti hanno proposto un taglio del 50% degli attuali dazi su 360 miliardi di prodotti cinesi e la cancellazione delle tariffe che dovrebbero scattare domenica prossima. In cambio Washington avrebbe chiesto a Pechino un impegno a maggiori acquisti di prodotti agricoli americani, una più forte tutela dei diritti di proprietà intellettuale e un maggiore accesso per le aziende americane al settore dei servizi finanziari cinese. Nel caso in cui la Cina sottoscrivesse l’offerta ma non rispettasse gli impegni, gli Stati Uniti sono pronti a far tornare i dazi ai livelli attuali.

LE MOSSE DI TRUMP IN VISTA DEL VOTO

Una pausa nella guerra commerciale con la Cina, con la firma della fase uno di un accordo più ampio, consentirebbe a Trump di guadagnare tempo e avviarsi all’anno delle elezioni presidenziali con un’importante carta in tasca da giocare. Un carta in grado di spingere Wall Street a nuovi record e permettere al presidente di rivendicare il successo della sua ricetta economica per gli Stati Uniti, che proseguono nel loro 11mo anno di ripresa.

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