I risultati delle elezioni nel Regno Unito

Johnson punta a superare i 326 seggi per portare a termine la Brexit. Altrimenti sarà nuovamente stallo. Con Corbyn che promette un secondo referendum e guarda a una (improbabile) alleanza con LibDem e Snp.

Un plebiscito per la Brexit. Il 12 dicembre il Regno Unito è andato alle urne per la seconda chiamata alle elezioni generali da quando il referendum del 2016 ha messo in moto il tribolato iter per il divorzio di Londra dall’Unione europea. E il responso è stato inequivocabile, almeno stando ai primi exit poll: Partito conservatore a valanga, con 368 seggi, 42 in più della maggioranza assoluta. Male il Labour di Jeremy Corbyn, fermo a 191. Terza forza è lo Scottish National Party (Snp), a 55 seggi. Soltanto 13 per i LibDem, unico partito convintamente pro Remain.

OBIETTIVO 326 SEGGI PER JOHNSON

Le elezioni anticipate del 12 dicembre sono state volute dal premier conservatore Boris Johnson, nel tentativo di ottenere quella maggioranza assoluta in parlamento che, defezione dopo defezione, aveva visto allontanarsi sempre di più negli ultimi mesi a Downing Street e che è necessaria per portare a termine la Brexit.

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