Le Sardine e il caso della presunta apertura a CasaPound

Fanno discutere le parole del rappresentante romano del movimento: «Per ora nessun paletto, in piazza può venire chiunque». Ma un comunicato precisa: «Non abbiamo bandiere, ma siamo e resteremo antifascisti».

Se il pubblico endorsement di Francesca Pascale aveva già creato qualche grattacapo alle Sardine, ora a far discutere ci si è messa anche l’intervista rilasciata dal rappresentante romano del movimento al Fatto Quotidiano, nel corso della quale ha trovato spazio una sostanziale apertura a qualsiasi forma di rappresentanza, anche a formazioni di estrema destra come CasaPound. A parlare è stato Stephen Ogongo, leader dell’ala romana del movimento nato a Bologna il mese scorso.

«SIAMO E RESTEREMO ANTIFASCISTI»

Alla domanda sui «paletti» che le Sardine dovrebbero mettere all’ingresso del loro movimento, Ogongo ha risposto: «Quelli li metteremo se, e quando, ci daremo un’identità politica. Per ora è ammesso chiunque, pure uno di CasaPound va benissimo. Basta che in piazza scenda come Sardina». Il movimento, con un post apparso sulla sua pagina Facebook, ha immediatamente provato a correggere il tiro, intendendo il senso delle parole di Ogongo come una forzatura giornalistica. «Le piazze delle Sardine si sono fin da subito dichiarate antifasciste e intendono rimanerlo. Nessuna apertura a CasaPound, né a Forza Nuova. Né ora né mai».

«IL LINGUAGGIO POLITICO DI CERTA DESTRA HA PASSATO IL SEGNO»

«In merito all’articolo del Fatto Quotidiano», si legge in una nota, «sentiamo la necessità di fare alcune precisazioni. Non possiamo chiedere a ognuno dei partecipanti alla nostra piazza la fede politica, è una piazza libera e accogliente, non mettiamo paletti, non cacciamo nessuno. Essere senza bandiere non significa essere privi di idee e di coscienza politica. Sappiamo che piazza San Giovanni fa gola a molti. Ma ribadiamo con forza che l’invito è rivolto a chi crede che il linguaggio politico di una certa destra abbia passato il segno. A chi è stanco di stare a guardare dalla comodità del proprio divano».

CASAPOUND: «PRONTI AD ANDARE SE CI INVITANO»

CasaPound non si è fatta sfuggire l’occasione per provare a cavalcare il caso a proprio favore. «Le Sardine ci invitano in piazza? Ci andiamo ma non canteremo di certo Bella Ciao», ha risposto suTwitter il leader Simone Di Stefano. «Parliamo di idee, mutuo sociale, una nuova Iri, come aumentare i salari come mettere le banche sotto il controllo dello Stato, come far circolare e aumentare la ricchezza della nostra nazione».

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