Conte tra rilancio della maggioranza e agenda per il 2023

Intervistato dal Corriere il premier torna sull'agenda di governo e sulla necessità di mettere a punto un cronoprogramma. «Dobbiamo correre insieme».

«Stare appeso non è nel mio carattere e la forza ci viene dai risultati. Più che di una verifica si tratterà di un rilancio». Così il premier Conte al Corriere della sera dopo la proposta di un “cronoprogramma” di governo fino al 2023. «Il dibattito pubblico di queste settimane non ci ha fatto bene perché ha restituito l’immagine di una maggioranza in cui sono tanti i tentativi di appuntare bandierine. Dobbiamo correre insieme». «Inviterò tutti», ha spiegato, «ad abbracciare questo spirito e pretenderò da tutti un chiaro impegno».

I PROGRAMMI PER IL 2020

«Abbiamo idee e gambe», ha affermato il premier, «per portare a compimento questa stagione riformatrice. Dobbiamo lavorare per tagliare ancor più le tasse. Occorre una decisa riforma dell’Irpef e della giustizia tributaria. Dobbiamo abbreviare i tempi dei processi penali e civili. Dobbiamo rilanciare il piano degli investimenti, con razionalizzazione delle risorse pubbliche, più efficace partenariato pubblico privato, riduzione dei lacci burocratici, semplificazione del quadro normativo, sostegno alle piccole e medie imprese. E accelerare la digitalizzazione della pubblica amministrazione».

LA CACCIA ALLE RISORSE PER IL 2021

Alla domanda su quali siano le risorse (almeno 18 miliardi servono per sterilizzre l’Iva per il 2021), Conte ha poi risposto: «Sono fiducioso. Se in 100 giorni abbiamo trovato risorse per 23 miliardi ed evitato un salasso di 540 euro di tasse a famiglia, in 365 giorni riusciremo a fare molto di più». Sull’evasione il capo del governo ha detto di voler seguire le parole del presidente della Repubblica Mattarella: «Dobbiamo perseverare nella lotta all’evasione, che insieme alla fiducia dei mercati finanziari ci consentirà di recuperare maggiori risorse».

PRONTO A LAVORARE CON RENZI

«Con Luigi Di Maio», ha spiegato ancora il premier, «ci conosciamo meglio e abbiamo buoni rapporti personali. Mi interessa rilanciare il lavoro di squadra, per governare nell’interesse degli italiani». «Con Renzi», ha poi spiegato, «non ho avuto molte occasioni, ma mi farà piacere incontrarlo presto. Io non ho problemi con nessuno, il dialogo è il principio metodologico della mia azione». Per quanto riguarda il Fondo Salva-Stati, osserva: «Sul Mes non ha aiutato l’Italia l’insieme di falsità della coppia Salvini-Borghi. La Lega che ho conosciuto io aveva respinto le pulsioni antieuropeiste».

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