Il caso Assad in Rai travolge Salini e Maggioni

L'intervista non ancora trasmessa fatta dalla giornalista al presidente siriano e il successivo ultimatum di Damasco sulla messa in onda imbarazzano Viale Mazzini. Per l'ad non c'era alcuna data concordata. La sua posizione traballa dopo la figuraccia. L'Usigrai: «In gioco la credibilità dell'azienda». Irritato il presidente Foa.

Il caso Bashar al Assad è scoppiato in casa Rai, suscitando imbarazzi, tensioni e irritazione ai vertici. La vicenda ha aperto una tale crisi all’interno dell’azienda che in Viale Mazzini si aspettano persino che voli qualche testa, anche molto in alto. Ma cosa è accaduto?

CONTEMPORANEITÀ PREVISTA DAGLI ACCORDI?

Monica Maggioni, amministratrice delegata di Rai Com, ha realizzato un’intervista al presidente siriano. Il colloquio però non è ancora stato trasmesso dalla Rai. Nella tarda serata di sabato 7 dicembre è arrivato via Facebook l’ultimatum del governo di Damasco: se Viale Mazzini non dovesse mandare in onda entro lunedì 9 dicembre l’intervista, che avrebbe dovuto essere «trasmessa il 2 dicembre su Rainews 24», allora i siriani sarebbero pronti a programmarla sui media del Paese, senza la contemporaneità prevista dagli accordi.

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Monica Maggioni. (Ansa)

MESSA IN ONDA RINVIATA: PERCHÉ?

Secondo la versione di Damasco, RaiNews 24 ha chiesto di posticipare la messa in onda «senza ulteriori spiegazioni». Poi sono seguiti, sempre stando all’ufficio stampa della presidenza Assad, altri due rinvii. Per i siriani insomma «questo è un ulteriore esempio dei tentativi occidentali di nascondere la verità sulla situazione in Siria e sulle sue conseguenze sull’Europa e nell’arena internazionale».

Statement from Political and Media Office of the Syrian Presidency:On 26 November 2019, President al-Assad granted an…

Posted by Syriana Analysis on Saturday, December 7, 2019

L’amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini, si è ritrovato al centro della delicata questione senza sapere come comportarsi: prendere provvedimenti o concordare con la Maggioni una linea che tutelasse la Rai dalla figuraccia? La sua è una delle posizioni che traballano, e alla fine in una nota ha provato a rimediare così: «L’intervista non è stata effettuata su commissione di alcuna testata Rai. Pertanto non poteva venire concordata a priori una data di messa in onda».

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L’amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini.

IMPASSE CON ALCUNE TESTATE RAI

A quanto è trapelato, Salini sarebbe stato informato che la Maggioni, già inviata di punta del Tg1, ex direttore di Rainew24 ed ex presidente Rai, aveva la possibilità di effettuare l’intervista ad Assad e che sarebbe andata a realizzarla in qualità di ad di Rai Com. Il colloquio sarebbe stato poi proposto ad alcune testate della Rai, che tuttavia non lo avrebbero trasmesso rivendicando la professionalità dei propri giornalisti. E quindi l’impasse ha provocato la reazione del governo siriano. Che ora ha fissato la messa in onda per la serata di lunedì.

L’esecutivo Usigrai, il sindacato dei giornalisti di Viale Mazzini, ha commentato così: «Chiarito che né Rainews24 né alcuna altra testata della Rai ha commissionato l’intervista al presidente della Siria Assad, né quindi ha preso impegni a trasmetterla, chi ha assunto accordi con la presidenza della Siria per conto della Rai? E perché? Fermo restando che non si può cedere ad alcun ultimatum da parte di nessuno, men che meno da parte del capo dello Stato di un Paese straniero, siamo di fronte a una vicenda imbarazzante».

Questa volta è in gioco l’autorevolezza della Rai, la credibilità internazionale sua e dell’Italia


L’Usigrai

Per l’Usigrai «la Rai deve fare chiarezza con urgenza e individuare le responsabilità. Senza alcun tentennamento. Questa volta è in gioco l’autorevolezza della Rai, la credibilità internazionale sua e dell’Italia».

Il presidente della Rai Marcello Foa.

IL PRESIDENTE FOA VUOLE SPIEGAZIONI

Il presidente della Rai, Marcello Foa, non ha preso bene l’accaduto, manifestando forte irritazione per non essere stato informato dell’intenzione di intervistare Assad e tanto meno dei successivi sviluppi e delle decisioni via via assunte in azienda sulla gestione dell’intervista. Secondo quanto è trapelato, è ferma la volontà del presidente di ottenere spiegazioni e fare quindi chiarezza sull’intera vicenda.

Il presidente siriano Bashar al Assad.

LA LEGA: «È UNO SCOOP, VENGA TRASMESSO»

Anche la politica si è intromessa. Alessandro Morelli, deputato e responsabile Editoria della Lega, ha parlato di «pressapochismo in Rai rispetto a rapporti internazionali delicatissimi. Lo scoop sarebbe stato stoppato e non si capisce il motivo: se questa intervista è stata fatta, è una testimonianza e deve andare in onda». E ancora: «La Rai faccia una volta tanto servizio pubblico e non politica. La dirigenza dimostra ancora di essere incapace di gestire un’azienda tanto importante per gli interessi nazionali. Dilettanti allo sbaraglio che rischiano di far saltare difficili equilibri, il cui responsabile, l’ad Salini, deve perdere più tempo a evitare polemiche che potrebbero riguardarlo piuttosto che lavorare per lo sviluppo dell’azienda».

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