Scorsese spiega come guardare The Irishman correttamente

Il premio Oscar implora di non guardare il suo nuovo gangster movie sullo smartphone e di non spezzettarlo come una serie: «L'effetto emotivo va perduto».

Martin Scorsese implora: non guardate The Irishman sul cellulare. «Se volete vedere uno dei miei film, o in generale la maggior parte dei film, per favore non guardateli su un telefonino. Guardateli su un iPad, meglio se un grande iPad», ha detto il regista, che nel 2012 ha girato uno spot per l’iPhone, al critico della rivista Rolling Stone, Peter Travers, dopo i primi giorni dell’approdo della sua ultima fatica cinematografica su Netflix.

«NON SPEZZETTATE IL FILM»

The Irishman ha segnato uno spartiacque nel dibattito su come fare e vedere cinema dopo che Netflix e gli altri colossi dello streaming hanno rivoluzionato la televisione.

Tre ore e mezza di lunghezza, l’affresco sul sicario irlandese coinvolto nella scomparsa del boss del sindacato dei camionisti Jimmy Hoffa è una sfida all’attenzione dello spettatore, tanto che alcuni fan hanno creato una guida a come spezzare il film in quattro puntate come se fosse una miniserie. Formato, questo, esplicitamente bocciato da Scorsese: «Perché il punto di questo film è l’accumulo dei dettagli. C’è un effetto cumulativo alla fine del film, per via del quale devi vederlo dall’inizio alla fine in una sola sessione».

«NON C’È NIENTE DI MALE NELLE SERIE, MA QUESTA NON LO È»

«Non c’è nulla di male con le serie, ma il mio film non è una serie», ha detto il regista a Entertainment Weekly riferendosi in particolare agli ultimi 20 minuti del film in cui il protagonista Frank Sheeran (Robert De Niro al suo nono film con Scorsese) si vede cadere addosso tutte le decisioni prese nel corso della vita abbracciando la vita dei gangster e allontanandosi dalla famiglia. L’effetto emotivo finale – ha spiegato il regista – sarebbe andato perduto se non guardato assieme al resto della pellicola.

L’EFFETTO DI THE IRISHMAN SUL BOX OFFICE

The Irishman, dopo tre settimane in un numero limitato di sale dove continua ad essere ancora proiettato, è arrivato su Netflix il 27 novembre, alla vigilia del ponte di Thanksgiving e la presenza di un film d’autore accanto alle mille proposte di cinema e tv della piattaforma in streaming ha avuto un effetto al box office nordamericano dove tra mercoledì e domenica, grazie soprattutto al record di Frozen 2 (123 milioni) sono stati venduti biglietti per 264 milioni di dollari, il 16 per cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2018. Questo calo, secondo gli esperti, non è stato provocato solo dal maltempo che ha imperversato per tutto il ponte della festa soprattutto sugli Stati degli Ovest: ha avuto una parte anche l’arrivo su Netflix del film di Scorsese, uno dei più attesi della stagione e sicuramente tra i candidati agli Oscar.

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