Cos’ha deciso la holding dei De Benedetti sulla vendita di Gedi

Accordo con Exor per la cessione delle quote di Cir nel gruppo editoriale (43,78%) al prezzo di 0,46 euro per azione, per un controvalore pari a 102,4 milioni di euro.

Al termine di un cda durato tutta la giornata, la finanziaria controllata dai De Benedetti (Cir) ha firmato un accordo per la cessione a Exor (famiglia Agnelli) della sua partecipazione nel Gruppo Gedi al prezzo di 0,46 euro per azione, per un controvalore pari a 102,4 milioni di euro. Si tratta di quasi il doppio della cifra (0,25 euro ad azione) offerta a metà ottobre da Carlo De Benedetti per riprendere dai figli il controllo del gruppo editoriale. Al termine dell’operazione, da realizzare tramite una società di nuova costituzione, verrà lanciata un’opa allo stesso prezzo. Cir reinvestirà nella nuova società per una quota pari al 5% di Gedi.

ELKANN: «PROGETTO EDITORIALE RIGOROSO»

«Con questa operazione ci impegniamo in un progetto imprenditoriale rigoroso, per accompagnare Gedi ad affrontare le sfide del futuro», ha detto John Elkann, presidente e amministratore delegato di Exor.

RODOLFO DE BENEDETTI: «TESTIMONE A UN AZIONISTA DI LIVELLO»

«Passiamo il testimone ad un azionista di primissimo livello, che da più di due anni partecipa alla vita della Società, che conosce l’editoria e le sue sfide, che in essa ha già investito in anni recenti e che anche grazie alla propria proiezione internazionale saprà sostenere il gruppo nel processo di trasformazione digitale in cui esso, come tutto il settore, è immerso», è stato il commento del presidente di Cir, Rodolfo De Benedetti.

IL GRUPPO GEDI

Gedi è il primo editore di quotidiani in Italia, con La Repubblica, La Stampa e 13 testate locali, edita periodici tra cui il settimanale L’Espresso, è leader per audience nell’informazione digitale ed è uno dei principali gruppi nel settore radiofonico, con tre emittenti nazionali, tra cui Radio Deejay. Opera, inoltre, nel settore della raccolta pubblicitaria, tramite la concessionaria Manzoni, per i propri mezzi e per editori terzi.

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