Addio ad Arnaldo Forlani, uno dei massimi esponenti della Democrazia cristiana nonché uno dei più importanti politici italiani dagli Anni 70 fino ai primi Anni 90. Ex presidente del Consiglio e più volte ministro, è morto all’età di 97 anni nella sua abitazione romana. A darne notizia è stato il figlio Alessandro.
Gli esordi in politica e il primo ministero sotto il governo Rumor
Più longevo ex capo del governo italiano di sempre, ha attraversato tutta la Prima Repubblica per poi venire travolto dallo scandalo di Mani Pulite senza riuscire a transitare nella Seconda. Con un passato da calciatore in serie C, ottenne il suo primo incarico nella Dc nel 1948 come responsabile della sezione provinciale di Pesaro. Dopo essere stato consigliere provinciale e comunale, entrò nella direzione nazionale del partito nel 1954. Eletto vicesegretario nel 1962, sei anni dopo è arrivata la prima esperienza da ministro sotto l’esecutivo guidato da Mariano Rumor (Forlani si è occupato delle Partecipazioni statali).
Da segretario della Dc alla caduta con Tangentopoli
Nel 1969 è diventato segretario della Democrazia cristiana e ha mantenuto la carica fino al 1973, per poi riassumerla dal 1989 al 1992. Nel frattempo è stato ministro della Difesa (1974-1976), degli Esteri (1976-1979), presidente del Consiglio (1980-1981) e vicepresidente nel governo Craxi (1983-1987). Il 1992 è stato l’anno della sua caduta, sia come segretario della Dc sia perché sconfitto nel voto parlamentare per la presidenza della Repubblica. Sarà poi Tangentopoli a segnare la sua definitiva uscita di scena dalla vita pubblica, dopo l’imputazione e la condanna per finanziamento illecito nel processo per la maxi-tangente Enimont. La sua deposizione, nel corso delle udienze, resterà tra le più celebri per le risposte date ad Antonio Di Pietro, un’alternanza tra «Non so» e «Non ricordo».
Le reazioni alla sua morte
Tra i primi ad aver espresso il proprio cordoglio per la scomparsa di Forlani c’è Pier Ferdinando Casini, suo storico collaboratore:
Gli ha fatto eco Gianfranco Rotondi, ex segretario nazionale della Democrazia Cristiana per le Autonomie ora presidente di Verde è popolare:
Addio ad Arnaldo FORLANI, il più onesto dei leader democristiani, che ha pagato per tutti: spero che gli rendano omaggio in morte i tanti che lo hanno dimenticato in vita.
Queste invece le parole del ministro della Difesa Guido Crosetto:
È morto Arnaldo Forlani, un protagonista rilevante della storia politica italiana del secolo scorso. Ha rappresentato l’anima moderata della Democrazia Cristiana forse più di ogni altro. Alla sua famiglia, al mio amico Marco, le mie condoglianze e la mia vicinanza. A Dio.
Cordoglio anche da Italia viva, il cui esponente Ettore Rosato ha così scritto sui propri canali social in ricordo dell’ex premier:
Arnaldo #Forlani è stato un leader, con ruoli di grande responsabilità nella #DC e nel Paese. Perdiamo un protagonista, un pezzo della nostra storia recente, fatta di molte più luci che ombre. Un abbraccio affettuoso alla sua famiglia. pic.twitter.com/oeYv5FaRx6
La dotazione finanziaria del decreto legge per la ricostruzione nei territori colpiti dal maltempo, che ammonta in tutto a 2,741 miliardi, era già stata approvata il 27 giugno dal Consiglio dei ministri, ma è ora pronta per approdare in Gazzetta ufficiale, come riportato da Il Sole24ore. Il testo (88/2023) confluirà come emendamento al Dl alluvione (61/2023). Il commissario straordinario per la ricostruzione, il generale Francesco Paolo Figliuolo, sarà in carica sino al 30 giugno 2024, dopo il quale si potrà valutare la rinnovabilità, e avrà il compito di programmare le risorse e coordinare gli interventi per la ricostruzione pubblica e privata.
Cabina di coordinamento: aggiornamenti semestrali
Come riporta il quotidiano, la cabina di coordinamento, il nuovo organo presieduto proprio dal commissario e composto dai capi dipartimento di Protezione civile e Casa Italia, dai governatori, dai sindaci metropolitani e dai rappresentanti di Anci e Upi, dovrà ricevere aggiornamenti sullo stato attività almeno con cadenza semestrale. Nel triennio 2023-2025, per la ricostruzione delle zone dell’Emilia-Romagna, delle Marche e della Toscana colpite dall’alluvione di inizio maggio, è previsto un fondo da 2,5 miliardi complessivi.
Cinque piani speciali entro due mesi
Per quanto riguarda la ricostruzione privata, il compito del commissario sarà quello di individuare gli interventi sul patrimonio danneggiato, differenziandoli tra quelli di «immediata riparazione» e quelli di «ripristino o ricostruzione puntuale» delle strutture. In riferimento alla ricostruzione pubblica, il generale Figliuolo dovrà predisporre cinque piani speciali entro due mesi «per le opere pubbliche e per i beni culturali danneggiati, per gli interventi sui dissesti idrogeologici, per le infrastrutture ambientali e per quelle stradali». Previsto lo stanziamento di 21 milioni tra il 2023 e il 2024 per il commissario straordinario e la struttura di supporto di 60 persone.
Il giovane è stato arrestato dalla polizia sulla Domitiana, nel Comune di Cellole, in provincia di Caserta. Gli smartphone sono stati sequestrati. Continua a leggere
Lo sciopero nazionale che impatterà sul trasporto pubblico, previsto per venerdì 7 luglio, è stato indetto dal sindacato Faisa Confail. A rischio i servizi di bus, tram e metro. Nella capitale, sarà interessata la rete Atac e i collegamenti periferici gestiti dalla Roma Tpl. Il servizio verrà garantito nelle fasce orarie fino alle 8,30 e dalle 17 alle 20. Sulla rete Atac lo sciopero riguarderà anche i collegamenti eseguiti da altri operatori in regime di subaffidamento. Nel Lazio, possibili disagi sui collegamenti di Cotral.
Linee bus notturne Roma
Il servizio notturno, sulle reti di Atac e Roma Tpl, non sarà garantito nella notte tra giovedì 6 e venerdì 7 luglio. Non dovrebbe essere impattato, invece, il servizio delle linee diurne che hanno corse programmate oltre le ore 24 e le corse notturne delle linee 38, 44, 61, 86, 170, 246, 301, 314, 404, 444, 451, 664, 881, 916 e 980. Nella notte tra venerdì 7 e sabato 8 luglio, non sarà garantito il servizio delle linee diurne con corse oltre le ore 24 e le corse notturne delle linee 38, 44, 61, 86, 170, 246, 301, 314, 404, 444, 451, 664, 881, 916 e 980.
La situazione a Milano e a Napoli
Nel capoluogo lombardo il trasporto pubblico locale interessato è quello gestito da Atm. L’agitazione su autobus, tram e le linee della metropolitana partirà dalle 8:45 fino alle 15:00 e poi ancora dalle 18:00 a fine turno. Le fasce di garanzia scatteranno dall’inizio del turno diurno fino alle 8:45 e dalle 15:00 alle 18:00. Sempre nella giornata del 7 luglio a Napoli, l’Eav aderirà allo sciopero per 4 ore, dalle 9:00 alle 13:00. L’agitazione riguarda le linee della Cumana e della Circumvesuviana.
Si difende Francesca Galati, 51 anni, dopo che si è vista imporre dalla Guardia di finanza una multa pari a 2.170 euro. La donna è responsabile per non aver comunicato alla direttrice scolastica che stava svolgendo un secondo lavoro: «Non sono una ladra, quei soldi servivano per la famiglia».
Il doppio lavoro serale in un bar
La 51enne, che di giorno svolgeva la professione di bidella all’istituto Sartori di Lonigo mentre la sera faceva la barista in un locale di Sossano, ha spiegato di aver agito in buona fede, inserendo i guadagni nella dichiarazione dei redditi. I rappresentanti sindacali si sono espressi parlando di legge ingiusta: «È da un paio d’anni che seguo la signora» – ha detto Doriano Zordan di Snals – «parliamo di una persona che sta vivendo una situazione difficile, con uno stipendio talmente basso da non permetterle di andare avanti. La stortura della legge è che i dipendenti pubblici, a differenza di quelli del settore privato, devono avere l’autorizzazione dei capi d’istituto, che però la negano sistematicamente. La signora è stata costretta per stato di necessità, e credo che riusciremo a risolvere la questione».
La gara di solidarietà
Da quando la vicenda è approdata sui social, sono arrivate numerose manifestazioni di solidarietà. La stessa Francesca ha ringraziato «per il supporto di tutte le persone che mi conoscono, ma soprattutto coloro che non mi conoscono e che mi hanno espresso la loro vicinanza. Da tutta questa brutta situazione è venuto fuori un lato positivo, ovvero che ancora esistono persone di buon cuore che supportano la verità. Moralmente, però, mi sento a pezzi».
E’ avvenuto attorno alle 15.30 di giovedì 6 luglio il tragico incidente durante il quale un’auto ha travolto una famiglia di turisti che passeggiava nel centro di Santo Stefano di Cadore. A perdere la vita sono stati la nonna, il papà e il figlioletto di soli due anni. Il violento impatto si è verificato in via Udine.
Sconosciute le cause dello schianto
Sono ancora da chiarire le cause che hanno portato la conducente dell’auto, una 31enne tedesca, a investire la famiglia di turisti, composta dai nonni e dai genitori dei due bambini, anch’essi travolti. La madre del piccolo che ha perso la vita è stata ricoverata all’ospedale di Pieve di Cadore. Sul posto sono intervenuti i sanitari del Suem 118, i vigili del fuoco e i carabinieri. Disposti gli esami tossicologici per la donna alla guida.
Nicola Porro è intervenuto in diretta a La Zanzara, nella puntata del 6 luglio, per commentare l'apertura del testamento di Silvio Berlusconi: "30 milioni a Dell'Utri sono pochi per uno che fattura 50 miliardi l'anno". Continua a leggere
Proteste in corso e incendi nel Centro di permanenza per il rimpatrio di Milano. La struttura di via Corelli è spesso al centro delle polemiche per le sue condizioni di detenzione e per le pessime condizioni igienico-sanitarie. Continua a leggere
Un giovane ha iniziato a litigare con la madre tanto da arrivare ad arrampicarsi sul tetto e tirarle addosso le tegole: il 23enne in casa viveva con dieci cani. Continua a leggere
A Villa Literno i funerali di Giuseppe Turco, il 17enne ucciso a Casal di Principe lo scorso 29 giugno. Il vescovo Spinillo: "Dal dolore deve nascere il bene" Continua a leggere
Una donna di 81 anni è stata condannata a 4 anni e 8 mesi per omicidio preterintenzionale. Con una spinta, avrebbe fatto cadere l'anziano di cui si prendeva cura facendogli battere la testa. L'uomo è morto dopo alcune settimane di ricovero. Continua a leggere
Camorra e devianza minorile saranno tra le priorità di Maurizio Agricola, il nuovo questore di Napoli; il funzionario ha lavorato in città per 17 anni. Continua a leggere
Non si placano le polemiche relative alle esercitazioni militari che dovrebbero tenersi da ottobre a dicembre nell’area dei Pantani d’Inferno (Parco Nazionale del Circeo). Oltre alle questioni economiche: la presenza di un poligono di tiro è compatibile con un ambiente naturale protetto? Continua a leggere
People.com fa sapere che la tappa del Renaissance Tour di Beyoncé a Pittsburgh è stata cancellata per "problemi logistici". Il sindaco non ci sta: "Stiamo cercando di capire cosa è successo, la città era pronta ad accoglierla con una giornata speciale". Continua a leggere
Sembra non esserci pace per il Paris Saint-Germain. Dopo Lionel Messi con il suo addio e Kylian Mbappé con le voci di un passaggio al Real Madrid, a riempire le pagine dei giornali francesi è il presidente Nasser Al Khelaifi. Ma lo fa con una vicenda che non ha nulla a che vedere con il calcio. La polizia francese, infatti, ha fatto irruzione nella casa del milionario numero uno del club parigino a causa di un’indagine su detenzione illegittima e tortura di un uomo in Qatar. A sporgere denuncia, secondo Afp, è stato il franco-algerino Tayeb Benabderrahmane.
La denuncia del 42enne: «Trattenuto per sei mesi»
Secondo la versione di Tayeb Benabderrahmane, il 42enne si è trasferito nel gennaio del 2020 in Qatar per lavorare come lobbista. Ma lì è stato trattenuto per sei mesi e interrogato dalla polizia locale, che gli imputava il possesso di documenti compromettente contro Al Khelaifi. Il franco-algerino è stato poi messo agli arresti domiciliari e soltanto nel novembre 2020 è arrivata l’autorizzazione a lasciare il Paese, dopo aver firmato un accordo di non divulgazione dei documenti. Il presidente del Psg, tramite il proprio portavoce, aveva spiegato il 5 luglio che «il giudice istruttore ha chiesto ulteriori informazioni e l’accesso, che gli sono stati completamente forniti in piena trasparenza e collaborazione con le autorità».
Per l’intelligence francese tra i documenti anche video intimi
La Dgsi, il servizio di intelligence francese, ha diramato una nota in cui si parla di documenti che includerebbero anche video intimi di Al Khelaifi con una donna. Ma ci sarebbero anche diverse conversazioni che il presidente del Psg, ex segretario generale della Fifa, avrebbe avuto con Tamim bin Hamad Al Thani, emiro del Qatar, riguardo alla vicenda dei Mondiali del 2022. Si parla non soltanto dell’assegnazione della manifestazione al Paese qatariota, ma anche della gestione milionaria dei diritti tv. Benadberrahmane è stato inserito in un’indagine separata rispetto alle accuse avanzate nei confronti di Al Khelaifi.
La popstar in declino voleva scattare un selfie con il popolare giocatore dell'NBA, ma ha incontrato la durissima reazione delle guardie del corpo della stella degli Spurs. Non era stata riconosciuta. Immediate le scuse. Continua a leggere
L’agenzia di stampa russa RIA Novosti ha diffuso le foto della casa a San Pietroburgo di Yevgeny Prigozhin acquisite durante le perquisizioni. Al suo interno sono state trovate parrucche per travestimenti, armi, passaporti, ingenti somme di denaro dentro delle cassette e, nel cortile della residenza, un elicottero. Nel programma 60 Minutes sul canale televisivo Rossiya 1, sono stati mostrati i filmati degli interni.
Prigozhin e l’arrivo a San Pietroburgo
L’addetto stampa del presidente della federazione russa Dmitry Peskov aveva dichiarato che Prigozhin sarebbe partito per la Bielorussia e il procedimento penale sarebbe stato archiviato. Nelle scorse ore invece il presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko, in un incontro con giornalisti di media stranieri e bielorussi, secondo quanto riferito dall’agenzia Belta, ha affermato che il capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, non si trova in Bielorussia, ma «è a San Pietroburgo».
L’ascesa di Prigozhin e la ribellione
Prigozhin, nato nel 1961 a San Pietroburgo, trascorse qualche anno in carcere per rapina, riacquistando la libertà nel 1990. Dopo aver cominciato a lavorare come venditore di hot dog, passò in breve tempo alla gestione di una serie di ristoranti di lusso a San Pietroburgo, dove incontrò Putin. A seguito dell’elezione a presidente della Russia, Putin scelse Prigozhin per organizzare le cene di gala a Mosca. L’incarico gli valse la fama di «cuoco di Putin» e «chef del Cremlino». Nel 2014 fondò il gruppo paramilitare Wagner, operante in diverse zone di conflitto nel mondo, e al fianco dell’esercito russo poco dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Il capo dell’esercito privato della Wagner, Yevgeny Prigozhin, il mese scorso ha organizzato una ribellione contro la leadership militare del Cremlino.
Le soluzioni proposte dal prefetto Lamberto Giannini al presidente del Municipio VI, Nicola Franco, per combattere gli sversamenti illeciti di rifiuto nei quartieri delle Torri, periferia Sud Est di Roma. Continua a leggere
Al centro di un'inchiesta della Procura di Brescia ci sarebbe un presunto giro di patenti facili: è finita così sotto i sigilli delle Fiamme Gialle un'autoscuola di Verolanuova. Sotto la lente alcune irregolarità nello svolgimento degli esami. Continua a leggere
La ministra del Turismo Daniela Santanchè è indagata dallo scorso 5 ottobre per bancarotta e falso in bilancio nell’ambito dell’inchiesta milanese con al centro il gruppo editoriale Visibilia. Con lei risultano indagate altre cinque persone, che negli anni hanno avuto diversi ruoli in società. Ci sono Fiorella Garnero e di Dimitri Kuntz D’Asburgo, rispettivamente sorella e compagno della ministra Santanchè, che hanno svolto i ruoli di consigliera e di presidente di Visibilia Editore. Con loro anche due ex consiglieri del cda, Massimo Cipriani e Davide Mantegazza, e l’ex presidente del collegio sindacale Massimo Gabelli. La secretazione del nome della ministra è del giorno successivo all’iscrizione, il 6 ottobre, ed è scaduta tre mesi più tardi, il 6 gennaio.
Santanchè: «Non ho ricevuto nessun avviso di garanzia»
Intercettata dai giornalisti all’uscita dall’evento sul Pnrr organizzato dall’Anci a Roma, Daniela Santanchè ha dichiarato: «Non ho ricevuto ad ora, alle ore 15, nessun avviso di garanzia». Un concetto che ricalca quanto affermato anche nel pomeriggio del 5 luglio durante l’audizione al Senato. Intervenuta per l’informativa sul caso della presunta mala gestione delle società Visibilia e Ki Group, la ministra si è difesa: «Contro di me è in atto una strumentalizzazione politica. Sono qui per il rispetto che deve a questo luogo e ai cittadini che rappresentiamo. Affermo sul mio onore che non sono stata raggiunta da alcun avviso di garanzia e che anzi per escluderlo ho chiesto ai miei avvocati di verificare che non ci fossero dubbi».
Santanchè non ha mai nominato formalmente un legale
A portare avanti l’inchiesta sono il procuratore aggiunto Laura Pedio e i pm Roberto Fontana, ora al Csm, e Maria Gravina. L’iscrizione in procura è rimasta secretata per tre mesi dal 6 ottobre, fino al 6 gennaio. Santanchè poteva venire a conoscenza del procedimento penale con una richiesta di accesso al registro delle notizie di reato al Palazzo di giustizia di Milano presentata dai legali. Ma la ministra non ha mai presentato la nomina formale di un difensore, così come gli altri indagati. L’unico è stato il compagno Dimitri Kuntz D’Asburgo. Questo ha portato a una procedura complicata, che avrebbe impedito agli indagati di avere formale conoscenza dell’apertura del fascicolo a proprio carico.
Miriam Leone è stata in Sicilia lo scorso weekend e sui social continua a condividere le foto della breve vacanza nella terra natale. L'ultima arrivata la mostra in costume e senza trucco. Continua a leggere
L'obiettivo del progetto Any Wear, Anywhere è creare flussi sostenibili di persone e di canali di vendita e distribuzione. Affittando i vestiti per le vacanze si sfrutta l'economia circolare e si riducono le emissioni di anidride carbonica. Continua a leggere
Lorenzo Musetti è stato autore di un punto straordinario nel corso del match di secondo turno con Munar. Una magia vera quella di Musetti che ha realizzato il punto più bello di Wimbledon. Continua a leggere
Dopo quasi 30 anni di servizio il razzo europeo Ariane-5 ha compiuto il suo ultimo volo. Per l'erede Ariane-6 dovremo attendere la fine del 2023 o l'inizio del nuovo anno. Continua a leggere
Lo statunitense della Lidl-Trek, la squadra di Ciccone è stato protagonista di una situazione che ha sfiorato l'assurdo: è caduto due volte all'inizio delle due tappe di montagna. Escoriato e dolorante, malgrado un ritardo in classifica di oltre 1 ora, non ha voluto però ritirarsi. Continua a leggere
La Cina non è vicina, ma nemmeno in un altro pianeta. Così si potrebbe riassumere la posizione del governo Meloni su Pechino che rappresenta una delle maggiori continuità con l’era di Mario Draghi a Palazzo Chigi. L’esecutivo di centrodestra si appresta a formalizzare il via libera all’uscita dalla Via della Seta, visto che certamente non intende presentarsi come il primo amico del Dragone in Europa e manifesta la sua vicinanza a Washington. Ma non vuole fare il passo più lungo della gamba. E se sulla Russia Giorgia Meloni ha assunto una posizione filo-atlantica paragonabile a quella di Paesi come il Regno Unito, nei confronti della Cina non segue l’alleato Rishi Sunak o la Casa Bianca sulle reiterate condanne alle violazioni dei diritti umani di Pechino, sulla causa di Taiwan e sulle nette sanzioni su tecnologie strategiche e microchip con cui l’Anglosfera vuole castrare l’ascesa economica cinese.
I politici in sfilata a Villa Taverna e la missione della Marina
Certo, l’atlantismo promosso e spesso sbandierato dell’esecutivo è stato manifestato nella celebrazione del 27 giugno di Villa Taverna. La festa dell’ambasciata Usa per il 4 luglio ha visto presenziare i fedelissimi di Washington, Giancarlo Giorgetti e Antonio Tajani, mentre la premier telefonava a Joe Biden per preparare il suo sbarco alla Casa Bianca, che spera di concretizzare dopo l’estate. E anche il manager più attenzionato da Pechino, Marco Tronchetti Provera, poco dopo l’attivazione del golden power anti-cinese su Pirelli è arrivato alla Canossa a stelle e strisce. Il giorno stesso a Yokosuka levava l’ancora per la fine della sua crociera giapponese il pattugliatore della Marina italiana “Francesco Morosini”, inviato dal governo a mostrar bandiera nel Mar Cinese Meridionale, fino in Giappone. Due eventi che i ben informati non hanno mancato di collegare.
Berlusconi è stato durissimo con Pechino fino all’ultimo
La grande manifestazione di Villa Taverna ha fatto registrare la presenza massiccia dei membri dell’esecutivo. La missione della Marina in Giappone, invece, è stata per ora meno imponente della prevista idea di inviare la portaerei Cavour. Il governo dunque sostiene con attenzione gli Usa, ma è settoriale nello sposare il contenimento anti-cinese. E c’è un chiaro calcolo politico e strategico delle forze di maggioranza su questo tema. Non è un caso che a oggi il partito che più spesso parla della Cina come una minaccia strategica, in seno alla maggioranza, sia Forza Italia. Il cui fondatore Silvio Berlusconi è stato, nelle ultime settimane di vita, durissimo verso Pechino nel suo intervento da remoto alla convention azzurra su questo tema. Per struttura, storia e inserimento istituzionale, oltre che per base elettorale, Forza Italia sa che il contenimento anti-cinese è nel suo interesse politico. E in passato lo stesso Tajani ha speso per Pechino parole dure.
La Lega è autrice del memorandum del governo Conte I
Diverso è il caso di Lega e Fratelli d’Italia, dove gli umori sono differenti. Tanto che i primi a parlarne il meno possibile sono la capa del governo e il suo vice, Giorgia Meloni e Matteo Salvini, che dopo la vittoria elettorale hanno limitato le esternazioni pubbliche su Pechino. In casa Carroccio, infatti, il timore è che un’abiura netta del rapporto con Pechino spiazzi la Lega. Che è autrice di fatto del memorandum del governo Conte I, siglato dall’allora esecutivo gialloverde e avente come regista il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico Michele Geraci, economista molto noto nella Repubblica Popolare e nominato in quota Lega. Salvini in passato ha avuto uscite, anche molto polemiche, verso Pechino. Ma una “China Policy” leghista per ora non si vede. Esistono sentimenti chiari da tempo, come la preferenza di Giorgetti per Washington, così come esistono convenienze di fatto, vedi gli investimenti di Pechino nelle regioni chiave del governo leghista, tipo Lombardia e Veneto.
Fontana e Centinaio guardano anche agli affari
In passato anche il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha visitato le sedi di aziende come Zte, chiave per la strategia di Pechino sulle telecomunicazioni, mentre più di recente al party di insediamento del neo-ambasciatore cinese a Roma Jia Guide il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio rappresentava il Carroccio muovendosi con disinvoltura tra i convitati, ben accolto. Del resto, pur avendo visitato di recente Taiwan assieme alla senatrice Elena Murelli, Centinaio non ha negato di essere “amico” anche della Cina. La componente anti-cinese del partito, oltre a Giorgetti, ha nel vicepresidente della Commissione Esteri della Camera Paolo Formentini, molto critico in passato delle repressioni in Xinjiang e a Hong Kong, uno dei suoi maggiori portavoce.
In Fratelli d’Italia si consolida il “partito del Pil”
In casa Fratelli d’Italia la posizione della presidente del Consiglio Meloni è di compromesso: avanza un passo sul contenimento anti-cinese, per esempio con il golden power su Pirelli, ma poi ne fa due indietro, ribadendo, come fatto alla Camera, che «si può avere un ottimo rapporto con Pechino senza una partnership strategica». Fumo negli occhi per la componente più radicalmente anti-Dragone del suo partito, rappresentata dai senatori Lucio Malan e Giulio Terzi di Sant’Agata. Ma questa posizione serve a Meloni a consolidarsi nel “partito del Pil” che non tifa per la rottura con la Cina, per mantenere la presa su un elettorato di destra sociale che male ha digerito l’atlantismo spinto del suo governo, e pure per evitare strappi in Europa. Minare il rapporto con la Cina può fornire un assist strumentale a Francia e Germania per spiazzare Roma nel mercato cinese. Per questo Meloni si guarda bene dal pubblicizzare il distacco.
Qual è il vero interesse nazionale dell’Italia verso la Cina?
Insomma si perpetra, anche con Meloni, la difficoltà per l’Italia di avere un rapporto strutturato e completo con la Cina. Dopo la fatua rincorsa al memorandum, è iniziato un gioco di avanzate e dietrofront spesso condizionato da forze esterne. Che tra “ossessione” della sicurezza nazionale e difficoltà a dare priorità precise al rapporto con la Cina su temi come investimenti, ambiente, tutela dei diritti umani e cooperazione in aree di interesse comune tipo l’Africa, ha reso marginale il peso di Roma a Pechino, senza neanche trasformarla in un asset per la strategia Usa. Qual è l’interesse nazionale dell’Italia verso la Cina? Non lo si sapeva con Conte, non lo si è capito con Draghi, non si abbozza nemmeno con Meloni. Grande è la confusione sotto il cielo, ma – parafrasando Mao Zedong – la situazione non è eccellente.
Ilary Blasi ha presentato ricorso contro la decisione del tribunale a proposito della collezione di Rolex di proprietà della ex coppia, del valore di 1 milione di euro. Udienza prevista metà luglio. Continua a leggere
Il testamento di Silvio Berlusconi ha assegnato ai figli la grande maggioranza del suo patrimonio, con donazioni 'esterne' solo per Marta Fascina, il fratello Paolo e l'amico Marcello Dell'Utri. In ogni caso, però, la legge non gli avrebbe permesso una completa libertà: era obbligato a distribuire almeno i due terzi ai cinque figli, in parti uguali. Continua a leggere
L'avvocato di Matteo Di Pietro ribadisce ai microfoni di Fanpage.it che il suo assistito era lucido al momento dell'incidente che ha provocato la morte di un bambino a Casal Palocco. "Sono state scritte e dette molte falsità" Continua a leggere