Banca Generali e Lamborghini a confronto sull’innovazione

Al Politecnico di Milano un incontro per parlare di come la tecnologia influisce sul business dell’industria tradizionale italiana

Tecnologia, innovazione e industria tradizionale, questi i tre temi che hanno tenuto banco all’incontro tenutosi al Politecnico di Milano che ha visto tra i relatori due grandi eccellenze del Made in Italy: Banca Generali che torna al dialogo sull’innovazione portando questa volta tra i banchi dell’Università Lamborghini.

Un confronto nutrito ed interessante che ha scandagliato il mondo della produzione e del business che cambia nell’era del 3.0 nel momento in cui si accosta proprio alla tecnologia. Un parallelo dunque tra due pesi massimi del private banking e delle auto di lusso che ha delineato il ruolo della tecnologia nei rispettivi business, per arrivare poi alle sfide per l’evoluzione dei propri servizi con il tech che accelera la personalizzazione ai clienti nei servizi finanziari e nel made in Italy d’eccellenza.

L’ECOSISTEMA DIGITALE DI BANCA GENERALI

L’Ad di Banca Generali, Gian Maria Mossa, parlando di innovazione si è mostrato a suo agio con il contributo delle start up e delle piattaforme fintech per arricchire il proprio modello di ecosistema digitale aperto. «Banca Generali cresce di circa 5 miliardi di raccolta quest’anno nelle nostre stime raggiungendo nuovi picchi record di masse sopra i 67 miliardi – ha spiegato il numero uno della private bank – la tecnologia aiuta a risolvere tutto ciò che è transazionale, che è considerato ormai una commodity, ma quando si entra nei bisogni personali, nei progetti di vita, e nelle necessità di valutare delle proposte, le competenze e la professionalità di una relazione di fiducia guidano il supporto che ci arriva dal digitale”.

L’INNOVAZIONE NELLA NICCHIA DI LAMBORGHINI

Dal canto suo il numero uno del toro di Sant’Agata Bolognese, Stefano Domenicali, ha spiegato come l’innovazione riesca ad inserirsi anche in un prodotto di nicchia come Lamborghini, ma senza deludere le aspettative e i bisogni dei clienti. «Se la sfida del fintech non sembra scalfire la capacità delle realtà più dinamiche nel private banking di crescere a ritmi sostenuti, anche nel mondo delle auto più sportive la scure dell’innovazione del motore elettrico non sta ancora intaccando la forza della domanda. Quest’anno consegneremo oltre 8 mila vetture, un livello record, con una crescita che è quasi triplicata negli ultimi 5 anni – spiega Domenicali – Siamo in una nicchia di mercato con un prodotto aspirazionale dove la tecnologia gioca un ruolo importante per migliorare la distintività del prodotto e la tensione all’eccellenza».

LE CONSEGUENZE DELLA TECNOLOGIA

Ma qual è l’altra faccia della medaglia dell’impatto della tecnologia nell’industria tradizionale? Lo ha spiegato il professor Alessandro Perego, direttore del dipartimento di Ingegneria gestionale del Politecnico di Milano: «La tecnologia aumenta le complessità e la concorrenza in tutti i settori – ha detto Perego – per fronteggiare queste sfide le aziende devono essere più agili, flessibili, imparare a gestire meglio il rischio, in sostanza a governare la tecnologia e non a subirla».

Su questa linea si muove l’approccio di Banca Generali che ha sviluppato un ecosistema digitale aperto in grado di implementare diverse piattaforme per l’operatività così come di servizi, con il plus di arricchire l’esperienza tra consulente e cliente andando a toccare l’analisi del rischio in tutta la sfera del patrimonio della famiglia o dell’imprenditore.

Più personalizzazione è la strada scelta anche di Lamborghini che resta ancorata ai propri motori a combustione, che si arricchiscono però di tecnologia nell’efficienza e nella ricerca dei materiali  perché come ha spiegato Domenicali  «per il cliente di una “Lambo” l’innovazione ha sì un peso, ma è soprattutto l’emozione di un gioiello del made in Italy che guida le loro scelte».

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