Cosa resta della plastic tax dopo gli emendamenti alla manovra

Il Pd annuncia: «Tassa completamente rivista, con una riduzione di gettito del 70%». Quella riciclata sarà esclusa dall'imposta, assieme a tutti i dispositivi medici.

La plastic tax che verrà sarà molto più leggera rispetto ai progetti iniziali del governo giallorosso, con un gettito ridotto del 70%.

Dario Stefano, vice capogruppo al Senato del Pd e relatore della manovra, ha infatti annunciato che gli emendamenti alla legge di bilancio hanno determinato «modifiche radicali» al provvedimento, consentendo al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri «un ulteriore affinamento».

La tassa «viene completamente rivista, con una riduzione di gettito del 70%. La plastica riciclata viene esclusa dall’imposta, come è sempre stato per quella biodegradabile e compostabile. Esclusi, oltre alle siringhe, anche tutti i dispositivi medici e gli imballaggi di medicinali».

Sarà contento, sempre in casa Pd, il governatore uscente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, in corsa per un nuovo mandato. Il 26 gennaio 2020 si vota e la regione vanta un primato mondiale. Lì infatti si registra la maggiore concentrazione al mondo di industrie per la produzione di macchine per il confezionamento e l’imballaggio, secondo un recente report dell’Ucima, l’associazione che raggruppa i costruttori.

Proprio Bonaccini, non a caso, aveva chiesto al governo di rivedere la plastic tax, avvertendo che in caso contrario l’Emilia-Romagna avrebbe pagato un «prezzo alto».

Leggi tutte le notizie di Lettera43 su Google News oppure sul nostro sito Lettera43.it