Borghi minaccia di portare Conte in Tribunale per il Mes

Secondo il deputato della Lega, il premier avrebbe «approvato un testo definitivo senza informare il parlamento».

Il deputato della Lega Claudio Borghi minaccia di portare il premier Giuseppe Conte in Tribunale per la gestione del dossier Mes, il fondo salva-Stati che i Paesi membri dell’Unione europea si apprestano a riformare.

LEGGI ANCHE: Cos’è il Mes e perché Salvini e Meloni attaccano il governo

Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, nel corso di un’audizione in parlamento ha detto che le preoccupazioni in merito sono «del tutto infondate», precisando che il testo di riforma «non è firmato» e che «le polemiche sono pretestuose». Per l’Italia, a suo giudizio, «non ci sono profili critici, dunque sarebbe bene concentrare l’attenzione sugli altri aspetti del pacchetto in linea con le indicazioni del parlamento».

LEGGI ANCHE: L’insopportabile leggerezza del dibattito sul Mes

Ma secondo Borghi «quanto detto da Gualtieri sul Mes è gravissimo ed evidenzia comportamenti che potrebbero anche configurare eversione. Il premier Conte ha nei fatti approvato un testo definitivo e inemendabile senza informare il parlamento. Una cosa gravissima. È stato scavalcato il parlamento su un trattato internazionale da approvare a scatola chiusa. Questa è infedeltà in affari di Stato. Vogliamo che Conte riferisca subito in parlamento. Se non arriva, lo porteremo in Tribunale. L’avvocato del popolo si cerchi un avvocato».

AL SENATO APPUNTAMENTO FISSATO IL 10 DICEMBRE

L‘appuntamento di Conte con il parlamento, in ogni caso, è già fissato da tempo. Il 10 dicembre, come richiesto dalla Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, il premier riferirà in Senato. E il presidente della Camera, Roberto Fico, ha detto che l’esecutivo riferirà «a brevissimo» anche a Montecitorio.

CONTE SI È GIÀ DIFESO DAGLI ATTACCHI DELLA LEGA

Pochi giorni fa Conte si è difeso pubblicamente dagli attacchi della Lega: «Abbiamo scoperto che c’è un negoziato in corso da un anno. Il delirio collettivo sul Mes è stato suscitato dal leader dell’opposizione (Matteo Salvini, ndr), lo stesso che qualche mese fa partecipava ai tavoli discutendo di questo argomento. Abbiamo avuto vertici di maggioranza con i massimi esponenti della Lega, quattro incontri. E ora c’è chi scopre che era al tavolo a sua insaputa». I cittadini, ha aggiunto Conte, «pretendono dal governo un atteggiamento responsabile e io pretendo un’opposizione seria, credibile, perché difendiamo tutti gli interessi nazionali, altrimenti è un sovranismo da operetta».

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Borghi minaccia di portare Conte in Tribunale per il Mes

Secondo il deputato della Lega, il premier avrebbe «approvato un testo definitivo senza informare il parlamento».

Il deputato della Lega Claudio Borghi minaccia di portare il premier Giuseppe Conte in Tribunale per la gestione del dossier Mes, il fondo salva-Stati che i Paesi membri dell’Unione europea si apprestano a riformare.

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Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, nel corso di un’audizione in parlamento ha detto che le preoccupazioni in merito sono «del tutto infondate», precisando che il testo di riforma «non è firmato» e che «le polemiche sono pretestuose». Per l’Italia, a suo giudizio, «non ci sono profili critici, dunque sarebbe bene concentrare l’attenzione sugli altri aspetti del pacchetto in linea con le indicazioni del parlamento».

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Ma secondo Borghi «quanto detto da Gualtieri sul Mes è gravissimo ed evidenzia comportamenti che potrebbero anche configurare eversione. Il premier Conte ha nei fatti approvato un testo definitivo e inemendabile senza informare il parlamento. Una cosa gravissima. È stato scavalcato il parlamento su un trattato internazionale da approvare a scatola chiusa. Questa è infedeltà in affari di Stato. Vogliamo che Conte riferisca subito in parlamento. Se non arriva, lo porteremo in Tribunale. L’avvocato del popolo si cerchi un avvocato».

AL SENATO APPUNTAMENTO FISSATO IL 10 DICEMBRE

L‘appuntamento di Conte con il parlamento, in ogni caso, è già fissato da tempo. Il 10 dicembre, come richiesto dalla Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, il premier riferirà in Senato. E il presidente della Camera, Roberto Fico, ha detto che l’esecutivo riferirà «a brevissimo» anche a Montecitorio.

CONTE SI È GIÀ DIFESO DAGLI ATTACCHI DELLA LEGA

Pochi giorni fa Conte si è difeso pubblicamente dagli attacchi della Lega: «Abbiamo scoperto che c’è un negoziato in corso da un anno. Il delirio collettivo sul Mes è stato suscitato dal leader dell’opposizione (Matteo Salvini, ndr), lo stesso che qualche mese fa partecipava ai tavoli discutendo di questo argomento. Abbiamo avuto vertici di maggioranza con i massimi esponenti della Lega, quattro incontri. E ora c’è chi scopre che era al tavolo a sua insaputa». I cittadini, ha aggiunto Conte, «pretendono dal governo un atteggiamento responsabile e io pretendo un’opposizione seria, credibile, perché difendiamo tutti gli interessi nazionali, altrimenti è un sovranismo da operetta».

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