Caso ArcelorMittal, blitz dei carabinieri all’Ilva di Taranto

Ispezione dell'Arma nello stabilimento pugliese dopo l'esposto dei commissari. Analisi concentrate nell'area a caldo per verificare lo stato di materie prime e impianti.

Blitz dei carabinieri del Noe di Roma nello stabilimento siderurgico ArcelorMittal di Taranto. L’ispezione, delegata dalla procura, dei militari dell’Arma del Nucleo sulla sicurezza sul lavoro e del Comando provinciale è avvenuta nell’ambito delle indagini avviate dopo l’esposto dei commissari dell’Ilva in As. Le verifiche riguardano le operazioni di bonifica nello stabilimento, la situazione generale della fabbrica, le attività di manutenzione finora eseguite e la sicurezza sul lavoro. A queste indagini collaborerà anche l’Ispra.

ANALISI SU AREA A CALDO

L’attenzione dei carabinieri nell’ispezione si è concentrata su «un attento controllo dell’area a caldo». Lo si apprende da fonti giudiziarie. L’indagine mira ad accertare se c’è stato depauperamento delle materie prime, se sono state eseguite manutenzioni o se gli impianti rappresentano un pericolo per i lavoratori, poi una verifica complessiva di parchi minerali, nastri trasportatori, cokerie, agglomerato, altiforni e acciaierie in generale.

VERIFICA DELL’ESPOSTO DEI COMMISSARI

L’attività investigativa, in cui si ipotizzano i reati di “Distruzione di mezzi di produzione” e “Appropriazione indebita“, lunedì 18 novembre era sfociata in una ispezione della Guardia di finanza (con acquisizione e sequestro di documenti, supporti informatici e cellulari) negli uffici dello stabilimento. L’ispezione dei carabinieri, sotto il coordinamento del Comando provinciale, era già stata programmata dal procuratore Carlo Capristo, dal procuratore aggiunto Maurizio Carbone e dal sostituto procuratore Mariano Buccoliero, che si occupano dell’inchiesta. L’obiettivo, si apprende da fonti giudiziarie, è quello di «fare una fotografia dei luoghi per verificare le condizioni dello stabilimento secondo quello che è emerso dall’esposto dei commissari straordinari».

SCAMBIO DI ATTI TRA LE PROCURE DI TARANTO E MILANO

Nella stessa giornata le Procure di Taranto e Milano hanno dato il via a uno scambio di atti istruttori sulle indagini parallele sul caso ArcelorMittal. Fonti giudiziarie hanno confermato che «c’è pieno coordinamento e piena sintonia tra le due Procure nell’ambito dei rispettivi filoni investigativi. Non c’è alcun conflitto». L’indagine milanese ipotizza i reati di distrazione di beni dal fallimento e di aggiotaggio informativo, oltre ad un fascicolo autonomo per omessa dichiarazione dei redditi su una società lussemburghese di ArcelorMittal. La Procura di Taranto indaga per i reati di distruzione di mezzi di produzione e appropriazione indebita.

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