Allarme Fentanyl: aumentano le morti per overdose anche in Italia

In meno di quatto di mesi registrati 76 decessi a causa della droga sintetica che si sta affacciando da poco al nostro mercato.

Allarme Fentanyl anche in Italia. Il potente sintetico che, secondo le stime, sarà responsabile di 19mila morti per overdose nel 2019 negli Stati Uniti, si sta affacciando anche sul mercato italiano. Dal 1° agosto al 20 novembre, ha spiegato Elisabetta Simeoni, del Dipartimento politiche antidroga, «si sono registrate in Italia 55 overdose ‘fauste’ e 76 con decesso. I casi aumentano». Il direttore centrale per i servizi antidroga del Dipartimento di pubblica sicurezza, Giuseppe Cucchiara, ha sottolineato che «il contrasto a queste nuove sostanze è difficile perché bastano quantità minime che vengono acquistate on line e spedite via posta. In Italia non siamo dell’epidemia come in America, ma il Fentanyl si sta affacciando sul nostro mercato e dobbiamo attrezzarci. È un fenomeno estremamente preoccupante».

Una bottliglietta di Fentanyl,

LA CINA TRA I PRINCIPALI PRODUTTORI

Le nuove sostanze psicoattive, come Fentanyl e affini, sono «un problema emergente ed in costante evoluzione. La Cina è uno dei principali Paesi produttori; da lì vengono spedite in Europa. Queste droghe attirano soprattutto i giovani, il costo è accessibile a tutti, una dose si compra con 10 euro. La repressione non può essere l’unica soluzione, serve il contributo di famiglia e scuola», ha detto il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho, intervenuto al workshop su Droghe sintetiche e nuove sostanze psicoattive, organizzato dal Dipartimento antidroga della presidenza del consiglio e dalla Direzione centrale antidroga del Dipartimento di pubblica sicurezza. Naturalmente, ha proseguito Cafiero De Rato, «anche la criminalità organizzata ha messo gli occhi su queste nuove sostanze che vengono vendute su piattaforme on line e sono reperibili sia sul web di superficie che sul deep web».

Leggi tutte le notizie di Lettera43 su Google News oppure sul nostro sito Lettera43.it