Il sindaco di Biella dice di essere stato un cretino con la Segre

Il leghista Corradino si scusa dopo averle negato la cittadinanza onoraria. Ma aggiunge: «Ha subito quelle sofferenze 70 anni fa, adesso qualcuno se ne approfitta». E intanto anche la Giunta di centrodestra di Sesto San Giovanni dice no al riconoscimento per la senatrice a vita sopravvissuta ai lager.

Il sindaco di Biella Claudio Corradino ci ha pensato su. E sulla vicenda della cittadinanza onoraria negata a Liliana Segre e riconosciuta a Ezio Greggio, che però l’ha rifiutata, ha elaborato questo pensiero autocritico: «Io sono stato un cretino, lo ammetto, e chiedo scusa».

«È STATA FATTA UNA SPECULAZIONE INDEGNA»

Però c’è sempre un però: «Su questa cosa è stata fatta una speculazione indegna da parte di tutti quanti e mi dispiace. Il risultato è stato negativo, ingiustamente. Una grandissima sciocchezza che è diventata una cosa nazionale. La signora Segre non ha bisogno che arrivi il sindaco di Biella a darle la cittadinanza, è un “patrimonio dell’umanità” e le chiedo ancora scusa», ha detto.

LA SENATRICE INVITATA PER LA GIORNATA DELLA MEMORIA

Infine l’invito: «Le ho chiesto di venire a Biella per la Giornata della Memoria e non c’è nulla contro di lei». Intanto Greggio ha annullato la sua di visita, sabato 23 novembre a Biella: era atteso all’Istituto Eugenio Bona, scuola in cui ha conseguito la maturità nel 1973, nel reparto di pediatria dell’ospedale e al Rotary Club, per un incontro benefico.

«SI MINA LA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE»

Il sindaco ha parlato ai microfoni di Stasera Italia – in onda su Retequattro – dopo la polemica scoppiata. Prima però a Radio Capital aveva detto anche altro: «La signora ha subito quelle cose 70 anni fa. Voglio dire che si tira fuori la Segre adesso evidentemente perché c’è un tentativo di minare la libertà espressione. A me fa pensare al peggior maccartismo. C’è gente che vuole approfittare delle sofferenze che la signora ha subito».

Questa vicenda è nata male, per un errore di comunicazione che abbiamo fatto


Il sindaco di Biella

In realtà la “signora” sta subendo minacce anche adesso. E infatti le è stata assegnata la scorta. Il sindaco di Biella ha provato a metterci una pezza dicendo che «questa vicenda è nata male, per un errore di comunicazione che abbiamo fatto» e ribadendo poi di essere dalla parte della Segre.

MA ANCHE SESTO SAN GIOVANNI FA LA STESSA COSA

Fine degli episodi spiacevoli? Non proprio, visto che Sesto San Giovanni, Comune nel Milanese, ha fatto la stessa cosa: niente cittadinanza onoraria per la senatrice a vita internata nei campi di sterminio nazisti. In Consiglio comunale è stata infatti bocciata la “manifestazione di intenti” presentata dal Movimento 5 stelle, accolta da tutta l’opposizione. Il Partito democratico ha spiegato che «le motivazioni del sindaco di centrodestra, Roberto Di Stefano, sono che “Liliana Segre non ha a che fare con la storia della nostra città e darle la cittadinanza sarebbe svilente per lei perché è una strumentalizzazione politica». Ci risiamo, insomma.

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