Renzi apre a Salvini ma solo se «si sposta al centro»

L'ultima dell'ex segretario dem? Per rilanciare Italia viva in calo nei sondaggi apre addirittura a un'alleanza con... la Lega. «Mai dire mai». La sparata a Porta a porta. Ma poco dopo arriva una smentita: «Frase mai detta».

Una boutade, ma forse neanche troppo. È quella che Matteo Renzi ha lanciato rispondendo a Bruno Vespa e Paolo Mieli durante Porta a Porta. «Matteo Salvini cercherà di spostarsi al centro», ha spiegato l’ex segretario del Partito democratico. «Italia viva è una calamita e porterà a una polarizzazione al centro, scommetto che la sfida dei prossimi due-tre anni non sarà degli estremismi, ma al centro». Poi il colpo di teatro: «Un’alleanza con Salvini al centro? Mai dire mai… credo proprio che vedere Vespa con il popcorn vale il prezzo del biglietto».

L’UFFICIO STAMPA PRECISA: «FRASE MAI PRONUNCIATA»

Una mossa che è arrivata in un momento delicato per la nuova creatura dell’ex sindaco di Firenze che nei sondaggi ha perso poco meno di mezzo punto scivolando al 5%. Poco prima della messa in onda della puntata però l’ufficio stampa del leader di Italia viva è corso ai ripari con una nota: «La frase che viene attribuita a Matteo Renzi sull’alleanza con Salvini non è mai stata pronunciata. Basterà vedere la puntata per rendersene conto».

LE SCHERMAGLIE DA VESPA SOLO UN MESE FA

Meno di un mese fa i due si era sfidati sempre a Porta a Porta in un duello molto duro. Lo stesso Renzi aveva apostrofato il capo del Carroccio come uno che «fa una politica di spot da 27 anni e non ha portato a casa nulla» e una banderuola tra euro e Padania. Allo stesso tempo l’ex ministro dell’Interno gli aveva risposto apostrofandolo come un «genio incompreso» e che «gli italiani non se ne sono accorti».

LE STOCCATE AL PD TRA RISULTATI ELETTORALI E IUS SOLI

Nel corso del suo intervento del 19 novembre Renzi ha parlato anche del suo ex partito, non risparmiando stoccate, in particolare sulla delicata questione del ius soli: «Trovo sia ipocrita proporre una legge che non si è avuta la forza di fare quando c’erano i numeri», ha spiegato l’ex rottamatore, che ha poi attaccato in particolare Gianni Cuperlo che lo aveva accusato di aver lasciato i dem al 18%: «Io sono quello che ha portato il Pd al 40%, che non c’era mai stato, al 18% e al 16% c’erano i Ds».

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