Gaza e Israele hanno trovato l’intesa per un nuovo cessate il fuoco

Stop a raid e lanci di razzi dopo la mediazione di Onu ed Egitto. Nella notte nuovo bombardamento di Tel Aviv contro un miliziano della Jihad islamica. E il bilancio delle vittime sale a 34 morti. La situazione.

Pare essere tornata la calma lungo la Striscia. Grazie a una mediazione dell’Egitto è stato infatti raggiunto un accordo per il cessate il fuoco tra Israele e Gaza.

L’intesa è stata confermata anche dalla Jihad islamica. Un suo portavoce, Mussab al-Breim, ha confermato che l’accordo è entrato in vigore nella mattinata del 14 novembre. «L’occupazione (Israele, ndr) ha accettato le condizioni dettate dalla resistenza», ha affermato.

Luce verde alla tregua anche dall’esercito israeliano che ha confermato la fine all’operazione “Cintura nera“, nome in codice con cui le forze armate hanno definito lo scontro di questi giorni. L’esercito ha poi sottolineato di aver raggiunto i suoi obiettivi sferrando «un duro colpo» alla Jihad islamica e alle sue capacità belliche. Ora, ha aggiunto il portavoce militare, citato dai media, il focus sarà rivolto al nord alle minacce degli alleati dell’Iran.

DECISIVA LA MEDIAZIONE DI EGITTO E ONU

L’inviato delle Nazioni Unite nell’area, Nickolay Mladenov ha spiegato che «L’Egitto e l’Onu hanno lavorato duramente per prevenire che la più importante escalation dentro e fuori Gaza arrivasse ad una guerra». Secondo Mladenov «le prossime ore e giorni saranno critiche». «Tutti», ha aggiunto su Twitter, «devono mostrare massimo controllo e fare la loro parte per impedire un bagno di sangue. Il Medio Oriente non ha bisogno di nuove guerre».

TOLTE RESTRIZIONI IN ISRAELE

Tutte le aree di Israele, ad eccezione delle aree attorno alla Striscia, possono tornare alla vita normale e sono ritirate le restrizioni sulle scuole, sugli assembramenti e sulle zone di lavoro. Lo ha annunciato il Fronte del Comando interno di Israele dopo il cessate il fuoco raggiunto tra le parti.

ULTIMI RAID NELLA NOTTE: UCCISE SEI PERSONE

Nella notte un nuovo raid aereo israeliano ha ucciso sei componenti di una famiglia nel centro della Striscia. La radio al-Aqsa di Hamas ha riferito che le vittime includono genitori e figli. Testimoni nella città di Deir al-Balah affermano di aver sentito due esplosioni, seguite dal suono delle sirene delle ambulanze. Secondo la radio militare israeliana, Ramsi Abu Malhus, il capo della famiglia rimasto ucciso a Deir el-Balah, era il comandante dei lanciatori di razzi della Jihad islamica nel settore centrale della Striscia di Gaza. «Negli ultimi giorni, come in passato, aveva partecipato attivamente ai lanci di razzi verso Israele«, ha aggiunto l’emittente.

34 MORTI DALL’INIZIO DEI RAID

Sale così a 34 il numero di palestinesi uccisi nell’escalation della violenza tra Israele e Gaza iniziata con l’uccisione di un comandante della Jihad islamica palestinese con un raid aereo martedì 12 novembre. Tra i morti ci sono 16 miliziani e almeno una donna e tre minori. Secondo il ministero della sanità di Gaza citato dall’agenzia Wafa, il numero dei feriti è di 113.

SIRIENE D’ALLARME LUNGO LA STRISCIA

Nel corso della mattinata le sirene di allarme sono risuonate in Israele, in una località vicina a Gaza. Nonostante il cessate il fuoco annunciato, cinque razzi sono stati lanciati verso le zone sud di Israele dove poco prima sono risuonate le sirene di allarme. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui due dei razzi sono stati intercettati dall’Iron Dome.

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