Ex Ilva, stop agli emendamenti per reintrodurre lo scudo penale

Bocciate le proposte di modifica presentate da Italia viva e Forza Italia. Scatta il conto alla rovescia per il ricorso dei commissari.

Per Luigi Di Maio il caso dell’ex Ilva rischiava di mettere a repentaglio la tenuta del governo. Era stato chiaro il capo politico del Movimento 5 stelle nel ribadire, ancora una volta, che un emendamento a favore di ArcelorMittal «sarebbe stato un problema enorme per la maggioranza».

RESPINTI IN COMMISSIONE FINANZA GLI EMENDAMENTI DI IV E FI

Un primo punto a suo favore lo ha giocato la Commissione Finanze della Camera, che ha giudicato inammissibili proprio gli emendamenti presentati da Italia viva e Forza Italia per reintrodurre lo scudo penale. In base a quanto si è appreso la motivazione sarebbe l’estraneità di materia. Gli emendamenti erano stati presentati al dl Fisco. Le forze politiche ora possono fare ricorso: l’esito dovrebbe arrivare in giornata. Sia l’emendamento di Fi che quello di Iv chiedevano la reintroduzione dell’esonero «da responsabilità penale e amministrativa per le condotte di attuazione del piano ambientale di Ilva».

CONTO ALLA ROVESCIA PER IL RICORSO DEI COMMISSARI

È scattato, intanto, il conto alla rovescia per il deposito del ricorso cautelare e d’urgenza da parte dei legali dei commissari dell’ex Ilva per sostenere la mancanza delle condizioni giuridiche per il recesso del contratto di affitto, preliminare all’acquisto, del polo siderurgico con base a Taranto, chiesto da Arcelor Mittal con l’atto di citazione depositato in tribunale a Milano. Gli avvocati dei commissari stanno infatti limando il ricorso che dovrebbe essere presentato tra il 14 e il 15 novembre. «Non ho cercato di piazzare l’Ilva ai cinesi perché credo ci sia ancora che ci sia un interlocutore che è Arcelor Mittal», ha detto Di Maioai microfoni di Radio 24, spiegando di non voler sentir parlare di «piano B sull’Ilva di Taranto».

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