Con la crisi climatica Venezia e altri 20 porti italiani rischiano di finire sott’acqua

L'Enea stima un innalzamento del mare di un metro al 2100 che può arrivare a 2 metri con onde e vento. Dopo la città lagunare, le più colpite sono Napoli e Cagliari.

In 80 anni il livello del mare che tocca i porti italiani è destinato a crescere di circa un metro: significa che con la crisi climatica Venezia e altri venti porti del nostro Paese finiranno sommersi dall’acqua. Si stima un metro di innalzamento dell’acqua al 2100, con picchi superiori proprio a Venezia (più 1,064 metri), a Napoli (più 1,040 metri), a Cagliari (più 1,033 metri), a Palermo e a Brindisi.

CON VENTO E ONDE SI ARRIVA A UN AUMENTO ANCHE DI DUE METRI

La previsione è il frutto delle proiezioni dell’Enea presentate di recente in un focus dedicato al Mediterraneo. L’innalzamento stimato dall’Enea riguarda 21 porti italiani e prende in considerazione anche l’effetto dello ‘storm surge’, cioè la coesistenza di bassa pressione, onde e vento che in particolari condizioni determina un aumento del livello del mare rispetto al litorale di circa 1 metro. L’innalzamento al 2100 viene stimato ad Ancona di un metro, fino a due con l’effetto ‘storm surge’; ad Augusta 1,028 (fino a 2,028), a Bari 1,025 (fino a 2,025), a Brindisi 1,0282,028, a Cagliari 1,033 (2,033), a Catania 0,952 (1,952), a Civitavecchia 1,015 (2,015), a Genova 0,922 (1,922), a Gioia Tauro 0,956 (1,956), a La Spezia 0,994 (1,994), a Livorno 1,008 (2,008), a Massa 0,999 (1,999), a Messina 0,956 (1,956), a Napoli 1,040 (2,040), a Olbia 1,025 (2,025), a Palermo 1,028 (2,028), a Salerno 1,020 (2,020), a Savona 0,922 (1,922), a Taranto 1,024 (2,024), a Trieste 0,980 (1,980), a Venezia 1,064 (2,064).

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