Fabrizio Corona in carcere per altri nove mesi

Per i giudici del Tribunale di Sorveglianza, l'ex fotografo deve scontare nuovamente dietro le sbarre il periodo trascorso in affidamento terapeutico. La difesa: «Siamo basiti, faremo ricorso».

Nessuno sconto per Fabrizio Corona, che ha ricevuto un’altra brutta notizia dal Tribunale di Sorveglianza di Milano. I giudici hanno infatti annullato i nove mesi che l’ex fotografo aveva passato in affidamento tra febbraio e novembre 2018, stabilendo che dovrà di nuovo scontarli e stavolta in carcere. Corona è tornato in galera a marzo e il suo fine pena, inizialmente previsto per l’autunno del 2022, si allunga ancora. Il suo avvocato, Ivano Chiesa, ha commentato così la decisione del Tribunale di Sorveglianza: «Sono basito, senza parole. Faremo ricorso».

L’AFFIDAMENTO TERAPEUTICO REVOCATO ALLA FINE DI APRILE

Alla fine di aprile i giudici hanno revocato l’affidamento terapeutico concesso a Corona per curarsi dalla dipendenza dalla cocaina, a causa di una serie di violazioni. Scontare la pena dietro le sbarre del carcere di San Vittore, per il Tribunale di Sorveglianza, è la soluzione più «adeguata», visto che l’ex fotografo si è dimostrato incapace di seguire le prescrizioni del programma di cura. I giudici avevano tuttavia “salvato” il periodo febbraio-novembre 2018, ritenendolo valido. Dopo un ricorso della procura generale, la Cassazione ha annullato con rinvio e il 12 novembre è arrivato il verdetto bis, che ha accolto la tesi dell’accusa.

I REDDITI INCASSATI TRAMITE LA SOCIETÀ ATHENA

Corona, in quel periodo del 2018, sebbene fosse sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale non avrebbe comunicato, come previsto dalle norme, variazioni sul patrimonio e redditi incassati. Tesi contestata dalla difesa, che ha ricordato come per la vicenda dei soldi nascosti nel controsoffitto l’ex fotografo sia stato assolto nel merito e condannato a sei mesi solo per un diverso illecito fiscale. I proventi derivanti dagli interventi televisivi, tuttavia, per la Cassazione rappresentano reddito d’impresa e Corona li avrebbe occultati facendoli fatturare dalla società Athena.

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