Cristiano Ronaldo e lo spauracchio squalifica per la fuga in Juventus-Milan

Il portoghese, andandosene prima dei compagni, avrebbe violato il regolamento antidoping per il quale poteva essere uno dei sorteggiati chiamati a sottoporsi ai controlli. Sulla carta rischia fino a due anni. Ma non esistono precedenti.

Nessuna multa dalla Juventus, che pare aver fatto buon viso a cattivo gioco alle intemperanze seguite al cambio con Paulo Dybala, al 55esimo minuto del match col Milan. Ma per Cristiano Ronaldo qualche guaio potrebbe comunque arrivare. La pulce nell’orecchio l’ha messa Antonio Cassano che, ospite di Tiki Taka, ha ipotizzato possibili sanzioni per il portoghese, reo di essersi allontanato dall’Allianz Stadium prima dei compagni, eludendo di fatto il possibile controllo antidoping a sorpresa per il quale poteva essere sorteggiato.

PER CHI NON SI PRESENTA LA SANZIONE VA DA UNO A DUE ANNI

Secondo le norme applicate dalla Figc in ossequio al regolamento della Wada, infatti, «per la violazione dell’articolo 2.4 (mancata reperibilità), il periodo di squalifica sarà di due anni, con possibilità di riduzione a un periodo minimo di un anno a seconda del grado di colpa dell’atleta. La flessibilità di comminare una squalifica di due o un anno prevista dal presente articolo non è estesa agli atleti il cui comportamento sia caratterizzato da cambiamenti all’ultimo momento relativi alla loro reperibilità, ovvero la cui condotta induca a sospettare fortemente che l’atleta stesse cercando di evitare di rendersi disponibile per lo svolgimento dei controlli». Dal regolamento Uefa, tuttavia, si evince come i club siano informati almeno 15 minuti prima del triplice fischio dei giocatori destinati al controllo.

NESSUN COMMENTO DA NADO, E CONI

Dalla Nado (l’agenzia antidoping nazionale, diretta derivazione della Wada) e dal Coni filtra assoluto riserbo sull’eventualità. E ancor più sulle tempistiche di un possibile intervento per censurare il comportamento di Cristiano. Di certo, a parte il caso confessato dallo stesso Cassano, che in un derby tra Roma e Lazio fu richiamato in fretta e furia dopo essersene andato stizzito, non si ricordano casi analoghi in tempi recenti nel campionato italiano.

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