Imbrattato a Milano il Giardino dei Giusti

Scritte e vernice rossa contro lo spazio che celebra coloro che hanno lottato in difesa dei diritti umani e contro i genocidi e i totalitarismi. Era stato inaugurato da Liliana Segre.

Scritte e vernice rossa contro il Giardino dei Giusti a Milano, il luogo simbolo nato per celebrare gli uomini e le donne che hanno lottato in difesa dei diritti umani e contro i genocidi e i totalitarismi, che è stato inaugurato a ottobre 2019 dalla senatrice a vita e testimone della Shoah Liliana Segre, sotto scorta per le minacce e gli insulti ricevuti via social. I vandali hanno imbrattato l’illuminazione dell’anfiteatro e scritto sulla segnaletica «Via le ruspe dal Monte Stella». A denunciare l’accaduto è stato, la mattina del 9 novembre 2019, il presidente del Municipio 8, Simone Zambelli, annunciando un esposto contro ignoti.

FRANCESCHINI: «ATTACCO ALLA REPUBBLICA ITALIANA»

Non è la prima volta che nella zona compaiono scritte simili, dato che l’ampliamento del Giardino è stato sempre contestato da una parte dei cittadini del quartiere, ma per Gabriele Nassim, il presidente di Gariwo, l’associazione che lo gestisce, «non è un caso che questa provocazione sia avvenuta il giorno dopo la decisione del Prefetto di affidare una scorta alla senatrice», per mano di «quanti cercano di creare un clima d’odio nel Paese». Di «tempistica sospetta» ha parlato anche il Pd milanese, mentre l’assessore comunale all’Urbanistica Pierfrancesco Maran ha paragonato l’accaduto a un atto di fascismo. Dura anche la reazione del ministro della Cultura Dario Franceschini, secondo cui «ogni violenza, minaccia o atto vandalico contro persone e luoghi che rappresentano la diversità culturale e religiosa nel nostro Paese è un attacco alla Repubblica Italiana e non può essere sottovalutato».

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