Conte sull’ex Ilva: «Troveremo una soluzione»

Dopo la visita a Taranto del presidente del Consiglio, il governo potrebbe trattare sugli esuberi secondo quanto riportato dall'HuffingtonPost.

È terminata dopo l’una della notte tra l’8 e il 9 novembre la visita a Taranto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il premier che ha incontrato prima cittadini e portavoce di comitati e movimenti, poi ha avuto un confronto con lavoratori e sindacati nel consiglio di fabbrica dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal, quindi si è recato in prefettura e dopo un punto stampa ha incontrato il procuratore, Carlo Maria Capristo, i sindaci dell’area tarantina e gli ambientalisti. Infine, si è recato al rione Tamburi, il più esposto alle emissioni del Siderurgico. Le associazioni hanno consegnato al premier copia del ‘Piano Taranto‘, una piattaforma di rivendicazioni che chiede la chiusura delle fonti inquinanti e la bonifica del territorio con il reimpiego degli stessi operai e lo sviluppo di una economia alternativa.

«Ho visto lavoratori che lavorano ma allo stesso tempo pensano di fare qualcosa di sbagliato e vivono con disagio nella comunità dei parenti che li attacca perché contribuiscono a tener vivo uno stabilimento che altri in famiglia vorrebbero chiudere. Si deve aprire un cantiere e tutti dobbiamo lavorare per portare contenuti», ha detto il presidente del Consiglio. Quando ha terminato la sua visita Conte ha scritto un post su Facebook precisando di aver deciso di incontrare lavoratori e cittadini per rendersi conto personalmente della situazione che vive la comunità tarantina.

Sono venuto a Taranto per rendermi conto personalmente e vedere con i miei occhi. Ho visitato lo stabilimento, ho ascoltato gli operai, i cittadini, gli esponenti di associazioni e di comitati, gli amministratori locali. Ho voluto questo confronto per capire meglio, per ascoltare le ragioni di tutti. Mi sono confrontato con il dolore di chi piange la perdita dei familiari, con l’angoscia di chi sente di vivere in un ambiente insalubre, con la sfiducia di chi ha perso un lavoro, con l’incertezza di chi ha il lavoro ma non è certo di conservarlo domani. Non sono venuto con una soluzione pronta in tasca, non ho la bacchetta magica, non sono un supereroe. Quello che posso dirvi è che il Governo c’è e con l’aiuto e la collaborazione di tutti, dell’intero “sistema-Paese”, farà di tutto per trovare una soluzione. Di tutto.Sto rientrando adesso a Roma. Ma tornerò presto a Taranto.

Posted by Giuseppe Conte on Friday, November 8, 2019

«Ho visitato lo stabilimento, ho ascoltato gli operai, i cittadini, gli esponenti di associazioni e di comitati, gli amministratori locali. Ho voluto questo confronto per capire meglio, per ascoltare le ragioni di tutti. Mi sono confrontato con il dolore di chi piange la perdita dei familiari, con l’angoscia di chi sente di vivere in un ambiente insalubre, con la sfiducia di chi ha perso un lavoro, con l’incertezza di chi ha il lavoro ma non è certo di conservarlo domani. Non sono venuto con una soluzione pronta in tasca, non ho la bacchetta magica, non sono un supereroe», si legge nel post. «Quello che posso dirvi è che il Governo c’è e con l’aiuto e la collaborazione di tutti, dell’intero ‘sistema-Paese’, farà di tutto per trovare una soluzione. Di tutto». Per poi assicurare: «Tornerò presto a Taranto».

IL GOVERNO PRONTO A TRATTARE SUGLI ESUBERI

Qualche ora dopo, nella mattinata del 9 novembre, una fonte di governo di primo livello avrebbe detto all’HuffingtonPost: «Stiamo lavorando, non c’è ancora una proposta definitiva, ma è evidente che la strada che abbiamo deciso di intraprendere è quella di trattare anche sugli esuberi». Un segnale che potrebbe sbloccare la trattativa con ArcelorMittal dopo che l’ultimatum di 48 ore lanciato il 6 novembre da Giuseppe Conte al colosso franco-indiano dell’acciaio è caduto nel vuoto. 

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