Francia, quote per i migranti economici e nuovi limiti per l’accesso alle cure

Previsti 33mila visti di lavoro l'anno con gli stranieri"professionali" reclutati «in base alle necessità». Il 6 novembre l'annuncio della riforma che include anche restrizioni per ottenere le cure mediche di basei.

Le riforme che il governo di Parigi è pronto ad annunciare il 6 novembre faranno discutere e potrebbero far piovere su monsieur le président Emmanuel Macron nuove critiche. Un sistema di quote per facilitare l’immigrazione economica e regole più severe per l’accesso degli stranieri all‘assistenza sanitaria gratuita: questi i nuovi imminenti provvedimenti della Francia, mentre parte la corsa per le elezioni comunali di primavera con il solito testa a testa tra il partito En Marche dell’attuale presidente e il Rassemblement National di Marine Le Pen.

MIGRANTI RECLUTATI «IN BASE ALLE NECESSITÀ»

In attesa di conoscere i dettagli delle nuove disposizioni, che verranno annunciate il 6 novembre dal premier Edouard Philippe, la ministra del Lavoro, Muriel Pénicaud, ha confermato l’introduzione di un sistema annuale di “quote“, anticipato il 5 novembre dai media. Un dispositivo che dovrebbe entrare in vigore già dall’estate, per assumere a seconda dei bisogni di manodopera. «Sarà la Francia a reclutare rispetto alle sue necessità. È un nuovo approccio, un po’ come in Canada e in Australia», ha dichiarato la fedelissima di Macron, aggiungendo che «l’idea è avere numeri precisi, oppure delle quote».

PREVISTI CIRCA 33 MILA VISTI DI LAVORO L’ANNO

Pénicaud ha aggiunto che questa sorta di immigrazione à la carte sarà «abbastanza modesta nei numeri», circa 33 mila persone all’anno. L’immigrato «professionale» disporrà di un «visto di lavoro per una durata determinata e un lavoro determinato», ha precisato.

CRITICHE DA SINISTRA

La sinistra però attacca, accusando il presidente di sfruttare elettoralmente il dramma migratorio, mentre la destra si trova spiazzata da quello che sarebbe potuto diventare un suo cavallo di battaglia. Nella cosiddetta ‘patrie des droits de l’Homme‘ le quote sui migranti suscitano critiche, anche impietose, da parte della società civile. Per la prima pagina di Le Monde il vignettista Plantu ha disegnato una nave battente bandiera francese che accosta un’imbarcazione di fortuna carica di migranti. Un funzionario si sporge dal parapetto rivolgendosi allo sfortunato equipaggio di esiliati: «Abbiamo bisogno di due idraulici e di tre addetti alle macchine fresatrici. Per gli altri ripassate domani…».

RESTRIZIONI PER L’ACCESSO ALLA SANITÀ PUBBLICA

Insieme con le regole per «adattarsi in tempo reale ai bisogni delle nostre imprese» facilitando l’immigrazione economica, saranno messe a punto e migliorate le norme per la concessione dei visti, con l’istituzione di una commissione incaricata di migliorare le relazioni fra consolati e prefetture. Nella ventina di provvedimenti che verranno annunciati il 6 novembre dopo il consiglio dei ministri c’è anche l’inasprimento di alcune regole e controlli per l’accesso di richiedenti asilo e immigrati irregolari alle cure della sanità pubblica. Philippe ha insistito sulla «necessità di lottare contro frodi ed abusi», come auspicato da Macron.

TRE MESI DI ATTESA PER LA PROTEZIONE MEDICA DI BASE

Il capo dello Stato si è detto determinato a «risolvere rapidamente» la questione di «coloro che vengono con un visto turistico, restano tre mesi e poi hanno diritto all’Ame» (l’aiuto medico di Stato, accordato agli stranieri in situazione irregolare, ndr). Nonostante le proteste delle correnti più a sinistra del partito di maggioranza – La République en Marche – e di molte associazioni, il governo instaurerà un trimestre di attesa per l’accesso alla Protezione universale malattia, l’assistenza di base destinata «a tutti coloro che lavorano o risiedono in Francia in modo stabile e regolare». Finora, il diritto scattava appena depositata la richiesta.

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