Il 26 gennaio possibile election day in Calabria e Emilia Romagna

Il presidente Mario Oliverio propone il 26 gennaio come data per il voto. Ma è rebus sulle candidature.

Calabria al voto per eleggere il nuovo presidente e rinnovare il Consiglio regionale in concomitanza con l’Emilia Romagna? É la data di domenica 26 gennaio quella che pare ormai delinearsi – sebbene in materia di candidature e schieramenti la situazione rimanga ancora piuttosto incerta – per le prossime regionali in Calabria. A rompere gli indugi è stato il presidente uscente della Regione, Mario Oliverio, sempre più determinato a riproporre la propria candidatura – malgrado i reiterati “niet” di Roma e del commissario regionale dem Stefano Graziano – contando sul sostegno di circoli, sindaci e amministratori del partito.

LE POLEMICHE SULLA DATA PER SFRUTTARE IL VANTAGGIO

«In questi giorni, tra domani e dopodomani – ha detto Oliverio parlando con i giornalisti a margine della conferenza programmatica della sua coalizione ribattezzata la “Leopolda calabrese” – chiederò un incontro ai presidenti di Corte d’Appello e mi determinerò. Presumo che proporrò la data del 26 gennaio perché ritengo che sia necessario dare il giusto tempo». Oliverio, tra un passaggio e l’altro ai tavoli tematici per la costruzione del programma di governo della coalizione, ha respinto con forza l’accusa di voler modulare la decisione sulla data del voto in base alle proprie convenienze. «Non sono per utilizzare il mio vantaggio – ha aggiunto – come se si trattasse di giocare una partita a scacchi. Qui stiamo parlando della Calabria. Non appartiene alla mia cultura il gioco tattico sulla pelle di un territorio». Se sulla data del ritorno alle urne, dunque, pare aprirsi uno squarcio, la confusione e l’incertezza continuano invece a farla da padrone per quanto riguarda tutto il resto. E non solo per il Pd e per il centrosinistra, ma anche per gli altri possibili schieramenti in campo.

IL VETO DELLA LEGA SUL SINDACO DI COSENZA E L’INCERTEZZA 5s

In ambasce, infatti, è anche il centrodestra, che ancora è alle prese con gli effetti del veto opposto alla candidatura a presidente del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, anche lui da tempo in campagna elettorale, da parte di Matteo Salvini e della Lega. In queste ore, si fanno strada, a questo proposito, altri possibili nomi e tra questi quello del sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo. Niente di deciso, inoltre, nemmeno nel campo dei Cinquestelle, stretti tra la tentazione del disimpegno e il tramonto dell’ipotesi di quel patto con i democrat, sul modello dell’accordo di governo nazionale, le cui quotazioni sono precipitate dopo i risultati dell’Umbria. A giorni è previsto un nuovo vertice romano con Luigi Di Maio.

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