Manda foto inopportune in chat ad una donna, escluso dal Tour de France: lei ha pubblicato tutto


La deplorevole vicenda si è consumata tra i messaggi privati di WhatsApp lo scorso maggio. La donna - rimasta anonima - ha deciso di pubblicarli via social e la bolla è scoppiata coinvolgendo Allan Davis, ds della Lotto-Dstny escluso dal Tour in attesa che le autorità facciano luce sui fatti: "Per non mischiare questioni personali con questioni di squadra".
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Miccichè: “Ho fatto uso di cocaina anni fa, ora non più, sarei in imbarazzo solo se avessi rubato”


"A 70 anni, se sniffassi, sarei già nella tomba. Quando sono stato intercettato, ero senatore. Si potevano fare? Si possono pubblicare oggi? È una cosa da Paese civile? È stato uno sputtanamento che sta facendo soffrire mia moglie e le mie figlie” ha dichiarato Miccichè tirato in ballo nell’inchiesta che ha portato agli arresti Mario Di Ferro, lo chef dei vip.
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Alberto Angela ha capito che la divulgazione in Tv deve essere un evento


Alberto Angela ha capito in che direzione stesse andando la Tv, costruendo i suoi programmi sull'idea di una riconciliazione del pubblico con la conoscenza, una resistenza del sapere. Un modello che è servito anche per la retorica della cultura che sfida Maria De Filippi al sabato sera e che trova in Noos, il programma con cui raccoglie definitivamente l'eredità del padre Piero, il tassello finale di un processo iniziato anni fa.
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Washington, latitante arrestato vicino alla casa di Obama: nel suo furgone armi ed esplosivo

A Washington, nei pressi dell’abitazione dell’ex presidente americano Barack Obama, è finito in manette un uomo che aveva partecipato all’assalto del Campidoglio del gennaio 2020 e che da allora era latitante. Taylor Taranto, 37 anni, è stato trovato in possesso di «diverse armi» e «materiale per fabbricare bombe», fa sapere la polizia. Originario di Seattle, era già raggiunto da un mandato di arresto in relazione ai fatti di Capitol Hill e aveva minacciato in precedenza un altro personaggio pubblico, di cui però non è stata rivelata l’identità.

Washington, latitante arrestato vicino alla casa di Barack Obama: nel suo furgone armi e materiale esplosivo.
Taylor Taranto.

Da tempo il latitante viveva in un furgone vicino al carcere di Washington

Gli agenti dei servizi segreti si sono messi all’inseguimento di Taranto, descritto dalla stampa Usa come «un sostenitore di Donald Trump dalla mentalità cospirativa», dopo averlo individuato a pochi isolati dalla casa degli Obama. Come riportano i media statunitensi, da tempo Taranto viveva in un furgone vicino al carcere di Washington, dove sono detenute diverse persone arrestate a seguito dell’assalto al Campidoglio. Il van, con armi e materiale esplosivo all’interno, è stato trovato vicino al luogo dell’arresto.

Taranto al Campidoglio avrebbe malmenato un agente, che poi si è suicidato

Per quanto riguarda i fatti di Capitol Hill, Taranto avrebbe picchiato quel giorno l’agente Jeffrey Smith, utilizzando un’asta metallica. Il poliziotto, che aveva riportato una commozione cerebrale, dopo otto giorni era stato richiamato in servizio, anche se aveva iniziato ad accusare repentini sbalzi di umore e sintomi depressivi: si è poi ucciso in auto mentre si recava sul posto di lavoro. Al Campidoglio, inoltre, Taranto sarebbe stato visto insieme ad Ashli Babbitt, l’attivista QAnon uccisa da un agente durante l’assalto.

Washington, latitante arrestato vicino alla casa di Barack Obama: nel suo furgone armi e materiale esplosivo.
Barack Obama (Getty Images).

Non ci sarebbe alcuna indicazione di una minaccia diretta agli Obama

La polizia del Campidoglio degli Stati Uniti «ha assistito nelle indagini a causa della preoccupazione per la sicurezza pubblica e del potenziale di violenza contro i membri del Congresso», ha affermato in una nota Jason Bell, assistente capo ad interim per le operazioni di protezione e intelligence. La Joint Terrorism Task Forces dell’Fbi sta continuando a investigare sulle azioni di Taranto. Al momento non esiste alcuna indicazione che ci fosse una minaccia diretta agli Obama, ha riferito la polizia alla Cnn.

Terza notte di scontri in Francia: 667 le persone fermate

Sale il numero delle persone fermate in Francia durante gli scontri giunti ormai alla terza notte. Secondo il quotidiano Le Monde sarebbero ben 667 e 249 gli agenti feriti. La città maggiormente colpita è Nanterre, la stessa dove, nella giornata di martedì 27 giugno, il giovane Nahel M. è stato ucciso da un agente di polizia durante una normale operazione di controllo stradale. Altri disordini sono stati registrati a Roubaix, Marsiglia, Reunion, Saint-Denis, Port e Saint-André.

Non si fermano gli scontri in Francia, giunti alla terza notte consecutiva. Gli arresti salgono a 667. Registrati 249 agenti feriti.
Francia, scontri tra polizia e cittadini (Getty Images).

Scontri in Francia: interrotto il traffico tranviario

Secondo quanto riportato dal quotidiano francese, sono state schierate 40 mila forze di polizia in tutto il territorio, di cui 5 mila a Parigi, per fronteggiare quanto sta accadendo. Si parla di auto e rifiuti incendiati, autobus «presi a sassate», e saccheggi in diversi negozi, tra cui Nike e Zara. Su richiesta della prefettura della polizia di Parigi, il traffico tranviario è stato interrotto per precauzione in alcune zone. A Pantin, riporta Le Monde, dodici autobus fermi in un centro di stoccaggio sono stati incendiati.

Macron, riunione per valutare lo stato di emergenza

A metà giornata Emmanuel Macron presidierà una nuova riunione della cellula di crisi, che discuterà se proclamare o meno lo stato di emergenza. Il capo dello Stato francese, che si trova a Bruxelles per il Consiglio europeo, potrebbe rientrare anticipatamente. Intanto, il poliziotto che ha sparato a Nahel M. ha chiesto «perdono alla famiglia». Il suo legale ha dichiarato alla BFM-TV: «Non si alza dal letto per uccidere le persone, non voleva uccidere», annunciando il ricorso contro l’arresto del suo assistito accusato di omicidio volontario.

Marracash torna a parlare della relazione con Elodie: «Mai più una storia così»

Una storia d’amore che ha fatto sognare quella tra Marracash ed Elodie, due fra gli artisti più amati della musica italiana, belli e di talento. Agli occhi dei fan erano la coppia perfetta, tanto che dopo due anni dalla loro rottura sono ancora nell’immaginario collettivo. Un peso mediatico che Marracash ha ammesso di non sopportare.

Marracash torna a parlare della relazione con Elodie

Il rapper è stato ospite da Gianluca Gazzoli nel podcast sul canale TikTok, Basement_BSMT, dove è stato invitato per parlare del suo nuovo singolo. Tra i vari argomenti trattati anche la relazione con Elodie. A tirare in ballo la vecchia storia d’amore con la cantante romana è stato proprio lui, che ha voluto sottolineare che la storia è stata esposta mediaticamente in maniera eccessiva, un peso che ancora si fa sentire. L’artista ha ribadito: «E’ un bel ca**o anche quello, anche quella è una bella cosa che non rifarò mai più. Perché poi anche lì non ti sganci mai più. Ancora c’è gente che scrive…Sono passati due anni da quando è finita la mia ultima storia e c’è ancora gente…Immagino anche a lei». Troppo clamore per il rapper, un peso che non riesce a gestire ed ammette: «È stata anche una storia che ha colpito tantissimo l’immaginario italiano, quindi lo capisco. Però, ecco, non fa per me tutto questo tam tam mediatico».

Marracash torna a parlare della sua storia con Elodie. Una relazione dal peso mediatico insopportabile.
Elodie (Getty Images).

Marracash si è detto insofferente a tutta questa attenzione e per questo in futuro, ha confidato, non vuole più storie così: «Il fatto che si parli continuamente di cosa fa uno, di cosa fa l’altro…Boh, a me è un po’ successo per caso. C’è gente che fantastica e anche che esige, che vuole, che critica, che rompe…Capisci? Cioè diventa veramente una storia in cui la gente dice la sua».

Il bando Cdp per la pubblicità, Galateri di Genola nel cda di Polifin e le altre pillole del giorno

Come bando è di quelli da urlo: in palio ci sono 4,2 milioni di euro. È quello di Cdp per «l’affidamento dei servizi di pianificazione, acquisto e monitoraggio di spazi pubblicitari». Termine per il ricevimento delle offerte il prossimo 10 luglio. Forse Dario Scannapieco ha capito che è meglio non avere il braccino corto oppure tutto sarà appannaggio di qualche amico? Ah, saperlo.

Un cda per Galateri

Chi ha detto che Gabriele Galateri di Genola, classe 1947, già presidente di Generali, andava in pensione? L’assemblea degli azionisti di Polifin ha nominato il nuovo consiglio d’amministrazione, ratificando l’ingresso di Galateri. Il gruppo controlla Gewiss, società italiana del settore elettrotecnico che opera nella produzione di soluzioni e prodotti per la domotica, l’energia e l’illuminotecnica per i settori residenziale, terziario e industriale, oltre a Costim e Chorus Life. E pensare che Galateri ha la stessa età di Mario Draghi

Il bando Cdp per la pubblicità, Galateri di Genola nel cda di Polifin e le altre pillole del giorno
Gabriele Galateri di Genola (Imagoeconomica).

Tassa per Velardi

All’estero gli italiani si fanno sempre riconoscere. Un esempio? Il comunicatore, e molto altro ancora, Claudio Velardi confessa di aver fatto un viaggio a Lipsia «alcuni giorni fa», e dopo un elogio del sistema tedesco dove «nessuno mi ha mai chiesto un documento d’identità», ammette di aver alloggiato in un albergo Best Western. Anche lì la permanenza di Velardi è passata liscia, «salvo inviarmi qualche giorno dopo una mail per chiedermi gentilmente il versamento della tassa di soggiorno che non avevo pagato».

Il bando Cdp per la pubblicità, Galateri di Genola nel cda di Polifin e le altre pillole del giorno
Claudio Velardi (Imagoeconomica).

Giubileo, addio a Maurizio Pucci

Se n’è andato Maurizio Pucci, storico dirigente delle aziende comunali romane, amico di Francesco Rutelli e Goffredo Bettini, oltre che dell’attuale sindaco di Roma Roberto Gualtieri che lo aveva incaricato di seguire il prossimo Giubileo del 2025 in qualità di “coordinatore funzionale per i servizi di accoglienza legati all’Anno Santo”. Vecchi scatti avevano ripreso il trio formato da Pucci, Bettini e Rutelli nel cantiere dell’Auditorium Parco della Musica. Pucci era un amante dell’arte, e fino a qualche tempo fa lo si poteva incontrare nelle gallerie nei dintorni di via dei Coronari, intento a comprare quadri. E pensare che sono passati pochi giorni fa dalla firma del “protocollo di legalità per il Giubileo 2025”, con le sigle del prefetto Lamberto Giannini e del primo cittadino Gualtieri.

Portavoce o portasilenzi?

Fuga di comunicatori dal governo, e Mario Sechi non sarà l’ultimo. Si parla di altri due professionisti pronti a fare le valigie, per la difficoltà di “rapportarsi” con il ministro di turno. Si registra intanto l’addio, riportato da Il Foglio, della portavoce di Daniela Santanchè Nicoletta Santucci, ufficialmente per ragioni personali. Per alcuni ministri, in effetti, più di che di portavoce ci sarebbe bisogno di portasilenzi.

Radio Italia Live – Il concerto stasera su Tv8: cantanti, conduttori e a che ora inizia

Stasera 30 giugno 2023 andrà in onda su Tv8, a partire dalle ore 20.40, il concerto Radio Italia Live. L’evento, che si terrà al Foro Italico di Palermo, è gratuito ed è tra i più grandi in Italia in campo musicale.

Radio Italia Live, i cantanti che si esibiranno sul palco stasera 30 giugno 2023

Per Radio Italia Live sono stati scelti alcuni tra i migliori cantanti del momento. L’annuncio dei partecipanti al concerto gratuito di Palermo è stato fatto dal presidente di Radio Italia solomusicaitaliana Mario Volanti. Si tratta di ben 14 cantanti che si esibiranno con i loro migliori successi. Nel dettaglio si tratta di Blanco, Boomdabash, Diodato, Emma, Irama, Levante, Ligabue, Marracash, Mr. Rain, Paola & Chiara, Max Pezzali, Rkomi, Rocco Hunt e Sangiovanni. Tutti gli artisti si esibiranno dal vivo con l’accompagnamento della Radio Italia Live Orchestra diretta dal Maestro Bruno Santori.

Radio Italia Live è un grande concerto gratuito che si terrà a Palermo e che vedrà la partecipazione di tanti ospiti.
Emma Marrone, tra gli artisti che si esibiranno sul palco (Getty Images).

Radio Italia Live, chi sono i conduttori del concerto

La conduzione di Radio Italia Live è stata affidata ai noti Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, mentre Manola Moslehi sarà nel backstage a raccogliere le emozioni e le sensazioni degli artisti. Completa il cast dei conduttori Daniela Cappelletti che sarà sotto palco per raccontare l’entusiasmo del pubblico. Inoltre, durante il pre show, è previsto un momento di esibizione di Luca Ravenna, lo stand-up comedian dei record che si occuperà di far divertire il pubblico in attesa che gli artisti si esibiscano con i loro più grandi successi.

Radio Italia Live è un grande concerto gratuito che si terrà a Palermo e che vedrà la partecipazione di tanti ospiti.
I conduttori del concerto Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu (Getty Images).

Radio Italia Live, come guardare e a che ora inizia il concerto

L’appuntamento con Radio Italia Live è programmato per stasera venerdì 30 giugno a partire dalle 20.30. Ci sono diversi modi per guardare l’evento in tv in diretta, oltre che su Tv8. Per esempio sintonizzandosi su Radio Italia solomusicaitaliana o Radio Italia Tv, canale 70 e 570 DTT, canale 725 di Sky e canale 35 di TivùSat. Si può guardare il concerto anche via satellite su «Hot Bird» 13° Est. Per coloro che sono residenti in Svizzera è necessario sintonizzarsi su Video Italia HD e in streaming audio/video su radioitalia.it. Sarà inoltre visibile sulle app ufficiali Radio Italia per iOS, Android, Huawei e su tutti i dispositivi Echo, lo smart speaker di Amazon. Inoltre, la diretta sarà trasmessa in contemporanea su Sky Uno e in streaming sulla piattaforma NOW.

Radio Italia Live, le parole di Alessandro e Mario Volanti

Il presidente di Radio Italia solomusicaitaliana Mario Volanti ha voluto fare una promessa agli spettatori che assisteranno al concerto: «Il cast che siamo riusciti a creare per l’evento è sicuramente di altissimo livello e anche in questo caso proveremo ad accontentare tutte le generazioni di nostri ascoltatori che affolleranno il prossimo 30 giugno il Foro Italico. Abbiamo iniziato il conto alla rovescia che ci porterà (…) a vivere una serata di grande musica e partecipazione». Gli ha fatto eco Alessandro Volanti, direttore Marketing e Commerciale Radio Italia, che ha affermato: «Nel 2019 gli eventi di Milano e Palermo hanno raggiunto una total audience di 14 milioni di persone (fonte: GroupM). In questi cinque anni non abbiamo mai smesso di crescere e quindi ci aspettiamo di fare ancora meglio!».

Uk, Sunak attaccato dalle opposizioni per aver usato una penna cancellabile

Una penna cancellabile per firmare i documenti ufficiali. Questa è la nuova accusa mossa da Labour e Lib-Dem al premier britannico Rishi Sunak, prendendo spunto da un articolo del Guardian. Il primo ministro utilizza una Pilot V, una penna stilografica molto diffusa in tutta la Gran Bretagna, dal costo di 5 sterline. Il problema è l’inchiostro cancellabile. E così il quotidiano inglese ha sottolineato la caratteristica e ha avanzato dubbi sul suo utilizzo. Sunak è ritratto con la penna in mano in molte foto, sia durante i consigli dei ministri a Downing Street sia recentemente, quando a Windsor si è incontrato con Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, per annunciare l’accordo tra Regno Unito e Unione Europea sull’Irlanda del Nord.

Il premier Sunak usa una penna cancellabile per i documenti ufficiali: le opposizioni lo attaccano
Rishi Sunak lascia Downing Street (Getty).

Sunak ha firmato molti documenti ufficiali con la penna Pilot V

Così il Guardian ha riesumato foto e video relativi agli ultimi anni, scoprendo che Sunak ha utilizzato la Pilot V anche da cancelliere dello Scacchiere, cioè da ministro delle Finanze, durante l’ultimo governo Boris Johnson. Andando a ritroso si scopre che il premier ha firmato molti documenti ufficiali di Downing Street con questo tipo di penna cancellabile e, sembrerebbe, anche tanti altri da ministro. Tra gli esempi citati dal quotidiano, c’è la firma sull’accordo bilaterale raggiunto dal Regno Unito con la Svizzera, ormai due anni fa.

Dall’opposizione accuse e sarcasmo. Downing Street: «Mai cancellato nulla»

Intanto le opposizioni insorgono. A protestare sono Labour e Lib-Dem, tra chi accusa il premier sottolineando la possibilità di cancellare le firme e chi lo attacca con sarcasmo. C’è chi scrive, ad esempio, che «neanche con la Pilot V Sunak riuscirà a cancellare i disastri fatti dal governo suo e di 13 anni di esecutivi conservatori». Dall’altra parte, il governo reagisce. La portavoce di Sunak da Downing Street risponde: «Questa penna è comunissima, è usata da milioni di britannici e anche a Whitehall è molto diffusa. Inoltre, il primo ministro non ha mai cancellato nulla delle sue note e dei suoi appunti sui documenti ufficiali».

Il premier Sunak usa una penna cancellabile per i documenti ufficiali: le opposizioni lo attaccano
Il primo ministro Rishi Sunak (Getty).

Primavalle, chi è il 17enne arrestato per l’omicidio di Michelle Causo

Il 17enne fermato mercoledì 28 giugno sera per il femminicidio di Michelle Maria Causo, a Primavalle, è stato arrestato. Il ragazzo, coetaneo della vittima, è stato interrogato per tutta la notte in questura dal pm. L’accusa è di aver accoltellato la giovane per poi tentare di disfarsi del corpo chiudendolo all’interno di un grosso sacco di plastica nero e trasportandolo su un carrello del supermercato fino ai cassonetti di via Stefano Borgia. Un testimone, allarmato dalla scia di sangue lasciata lungo la strada, ha allertato le forze dell’ordine. Gli inquirenti hanno smentito l’ipotesi di un legame sentimentale tra i due e che Michelle fosse incinta.

Il 17enne fermato per l'omicidio di Michelle Causo è stato arrestato
Un’auto della polizia (Imagoeconomica).

Chi è il 17enne arrestato per l’omicidio

Il 17enne è nato in Italia da genitori dello Sri Lanka. Sui suoi profili social, pubblici e aperti a tutti, come scrive Repubblica, il ragazzo invitava i suoi follower a contattarlo per acquistare cannabis e hashish che lui stesso, scorrendo le foto, fumava a casa e in giro per Roma. Tutto documentato su Facebook e Instagram, con riferimenti al gruppo di amici che frequentava, foto e video delle notti passate a ballare in discoteca. Post accompagnati spesso da emoticon con gocce di sangue. Su TikTok, invece, il giovane parla di un amore finito e si rivolge a una ragazza che chiama Gaia, scrivendo frasi come «ti ho dato un amore nessun altro ti poteva dare», oppure «io so di aver commesso sbagli».

I profili del 17enne invasi da insulti e minacce

Dopo il fermo e l’arresto, i profili del ragazzo sono stati presi di mira da utenti, coetanei e non, con insulti e minacce. Una ragazza, probabilmente un’amica di Michelle, scrive: «Mi hai portato via una delle persone più belle che la vita mi avesse mai dato, vergognati». Altri commentano: «Non meriti di vivere», «è meglio che ti guardi le spalle», «devi marcire in galera». In tanti utilizzano la parola «vergogna».

Il 17enne fermato per l'omicidio di Michelle Causo è stato arrestato
Agenti della polizia scientifica durante dei rilievi (Getty).

Voto Maturità 2023, chi può ottenere i cinque punti bonus?

Sono oltre 500 mila gli studenti italiani impegnati con l’esame di maturità 2023. Dopo le due prove scritte, del 21 e 22 giugno scorso, è tempo degli orali che seguono un ordine diverso in ogni scuola del Paese. L’attenzione dei maturandi è, naturalmente, al superamento dell’esame così come al voto finale che potrà essere maggiorato con cinque punti bonus che vengono concessi agli studenti più meritevoli al verificarsi di determinate condizioni.

A chi spettano i punti bonus nel voto di maturità

Così come stabilito dal ministero dell’Istruzione, il punteggio bonus potrà essere concesso solo ai maturandi in possesso di requisiti ben definiti. Entrando più nel dettaglio, il voto complessivo massimo resta sempre 100/100 (con possibilità di lode) diviso in 60 punti ottenibili in sede di esame (20 punti massimi per il primo scritto, 20 punti per il secondo scritto e 20 punti per la prova orale) e 40 punti derivati dal credito scolastico (quanto ottenuto con i voti dagli studenti nel triennio precedente). Il bonus di cinque punti incide proprio su quest’ultimo aspetto del voto, quello del credito scolastico, come forma di maggiorazione. Per poter aggiudicarsi questo benefit, gli studenti dovranno dimostrarsi meritevoli e, dunque, aver ottenuto un credito scolastico di almeno 30 punti su 40 e un risultato complessivo nelle prove di esame pari a 50 punti su 60.

La commissione d’esame

A giudicare gli studenti che sostengono la maturità 2023 c’è una commissione che, dopo alcuni anni di stop dovuti alla pandemia, torna ad essere mista con tre docenti interni e tre docenti esterni, con l’aggiunta di un presidente di commissione (anch’esso esterno). All’esame orale, dunque, gli studenti avranno di fronte quattro professori sconosciuti su sette e, in quell’occasione, verrà valutato il loro livello di preparazione interdisciplinare. Ai candidati viene richiesta la capacità di effettuare dei collegamenti tra le varie conoscenze acquisite sotto il profilo educativo, culturale e professionale.

Bonus bollette, c’è la proroga a settembre: tutto quello che c’è da sapere

Il forte caro prezzi degli ultimi tempi sta avendo un impatto deciso sull’economia delle famiglie italiane, sempre più attente ai consumi e alle possibili soluzioni di risparmio. I governi che si sono susseguiti a Palazzo Chigi hanno cercato di fornire assistenza ai cittadini attraverso la concessione di bonus e agevolazioni sulle bollette. È in quest’ottica che l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha deciso di prorogare la scadenza del bonus bollette a settembre e, a sostegno della misura, sono stati stanziati 800 milioni di euro.

La proroga del bonus bollette

Stando a quanto deciso dal Consiglio dei ministri, nel terzo trimestre del 2023 sono state confermate molte misure a sostegno delle famiglie e delle aziende in difficoltà con il caro energia. Ecco dunque che rimane l’azzeramento degli oneri di sistema per il settore del gas e l’aliquota Iva ridotta al 5 per cento per il teleriscaldamento e per l’energia prodotta con il gas metano, così come è arrivata la proroga del bonus bollette fino al 30 settembre 2023. Si tratta, tuttavia, di un intervento che resta limitato a un fascia di popolazione ben definita, ovvero coloro che hanno un Isee uguale o inferiore a 15 mila euro. L’unica eccezione a questa regola generale è rappresentata dalle famiglie che hanno più di quattro figli: in questo caso, infatti, il valore Isee massimo per sfruttare il bonus bollette è di 30 mila euro.

I prezzi delle prossime bollette

Gli interventi del governo, almeno nelle intenzioni, dovrebbero servire a tenere a bada l’inflazione e il conseguente innalzamento dei prezzi nelle bollette di luce e gas. Sul tema Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, si è detto ottimista, con le bollette della luce sul mercato che dovrebbero rimanere pressoché uguali ad adesso (variazione tra -0,5 per cento e +1 per cento). Migliori, invece, le previsioni fornite per la bolletta del gas che potrebbe scendere del 2 per cento già ai primi di luglio.

Palermo, arrestato per spaccio lo chef dei vip Di Ferro: tra i clienti ci sarebbe anche Miccichè

Mario Di Ferro, gestore del ristorante palermitano Villa Zito frequentato da professionisti, vip e politici, è stato arrestato con l’accusa di spaccio di droga. L’ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal gip Antonella Consiglio su richiesta del procuratore Maurizio de Lucia e dell’aggiunto Paolo Guido. Nel provvedimento si legge che Di Ferro avrebbe procurato e ceduto cocaina, tra gli altri, all’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè (che al momento non è indagato).

Di Ferro accusato di spacciare cocaina nel suo ristorante

Il procedimento nasce da un’intercettazione disposta nell’ambito di un’altra indagine che ha rivelato come il ristoratore portasse avanti, nel suo locale, un’intensa attività di spaccio di stupefacenti a una selezionata clientela. Secondo quanto emerso, i “fornitori” sarebbero Gioacchino e Salvatore Salamone, già condannati per spaccio in un processo sui traffici dei clan mafiosi palermitani. Di Ferro avrebbe anche usato tre suoi dipendenti come pusher. La magistratura ha iscritto nel registro degli indagati sia i Salomone che i tre lavoratori, disponendo per i primi la custodia cautelare in carcere e per i secondi l’obbligo di firma. A Di Ferro sono invece stati dati i domiciliari.

Miccichè tra i presunti clienti: «Sono onesto, ho la coscienza a posto»

Dall’indagine che ha condotto all’arresto del ristoratore è emerso, tra i clienti, il nome di Gianfranco Miccichè, ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana. L’ex leader azzurro in Sicilia sarebbe andato ad acquistare la cocaina con l’auto blu della Regione, con tanto di lampeggiante acceso. Un fatto che l’esponente di Forza Sud ha «escluso in maniera categorica»: «Non mi muovo mai in macchina con lampeggiante acceso. È un errore che ho fatto nella vita di cui sono pentito. Considero molto più importante essere stato onesto, non avere mai fatto male a nessuno, non avere mai rubato un centesimo. Poi ognuno di noi qualche errore nella vita lo ha fatto. L’importante è essere a posto con la propria coscienza, e io lo sono». Senza aggiungere ulteriori dettagli – vuole prima capire i contenuti dell’inchiesta, ha ribadito -, ha poi espresso dispiacere per Di Ferro: «È un caro amico che conosco e frequento da moltissimi anni. Andavo alla sue feste che erano sempre molto divertenti, frequentate da tantissima gente e dove non ho mai visto della droga».

Le intercettazioni con le parole in codice per ordinare la droga

A poche ore dalla notizia dell’arresto di Di Ferro, il Corriere della Sera ha diffuso alcune intercettazioni tra il politico e il ristoratore che, secondo gli inquirenti, conterrebbero delle parole in codice per l’ordine e il ritiro degli stupefacenti. Il 18 novembre 2022, per esempio, l’ex senatore chiamò il pusher per fargli sapere che l’indomani sarebbe partito per cinque giorni alla volta di Milano. Una frase in codice che, per chi indaga, indicherebbe le dosi di cocaina che Miccichè avrebbe voluto acquistare. Sempre secondo l’accusa, Di Ferro avrebbe colto al volo il riferimento, si è informato sull’orario del volo e gli ha dato un appuntamento telefonico per il mattino successivo. Poco dopo ha contattato Salamone, il suo fornitore: «All’una meno un quarto puntuale, da me al bar, va bene?». Alle 13.55 dell’indomani, l’ex presidente dell’Ars è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza mentre arrivava a Villa Zito. È sceso lasciando il suo autista in attesa, è entrato e poi uscito alle 15.20. Per gli investigatori, il copione si sarebbe ripetuto una trentina di volte in due mesi tra novembre e dicembre del 2022.

Ululati contro Soumahoro, la denuncia: «Insulti razzisti riportati come commenti»

Come allo stadio, con la differenza che i fatti in questione, già di per sé gravi al di là del contesto in cui si possono verificare, non sono avvenuti davanti a una partita di calcio, ma in Parlamento. A «ululare» a ogni intervento dell’on. Aboubakar Soumahoro sarebbe stata la «curva» del centrodestra: l’episodio si è verificato nella giornata di ieri, mercoledì 28 giugno, proprio quando Soumahoro ha preso la parola. Immediata la reazione del parlamentare  Davide Faraone, Italia Viva: «Non è tollerabile che tutte le volte che interviene il collega Soumahoro ci sono ululati e cori che allo stadio vengono giudicati messaggi razzisti, non è accettabile: il collega non può intervenire che ogni volta da banchi della maggioranza ci sono ululati e brusii intollerabili». Ma la destra non ci sta, e rimanda la responsabilità all’atteggiamento provocatorio di Soumahoro.

Nella seduta di ieri alla Camera, l'intervento dell'on. Aboubakar Soumahoro è stato interrotto da «ululati» e insulti razzisti.
Aboubakar Soumahoro, deputato del Gruppo Misto (Imagoeconomica).

La denuncia di Soumahoro dopo gli insulti in Parlamento

Dopo quanto accaduto nella giornata di ieri alla Camera, il deputato del Gruppo Misto Aboubakar Soumahoro ha denunciato di aver subito «insulti razzisti» durante il suo intervento nel corso dell’esame del dl lavoro, più volte interrotto proprio dalle urla dei parlamentari del centrodestra. Soumahoro ha richiesto che «nel resoconto stenografico della seduta di ieri della Camera siano riportati gli insulti razzisti rivolti dai banchi della maggioranza, dopo un intervento nel corso dell’esame del decreto legge lavoro» specificando che «dalle voci, dalle urla che provenivano dai banchi della maggioranza, nel resoconto stenografico c’è menzionato commenti. […] Non si può scimmiottare, ululare in quest’aula, non si può continuare a vedere ciò che avviene negli stadi all’indirizzo di chi viene stigmatizzato in quanto diverso per il colore della pelle. Sentire in quest’aula le stesse urla, gli stessi atteggiamenti, penso che sia una violenza non alla mia persona ma alla nostra Carta costituzionale».

Il leghista Ziello: Soumahoro «istiga le reazioni»

La replica della destra non si è fatta attendere. Il leghista Edoardo Ziello ha giustificato  tali comportamenti  adducendo al fatto che: «Soumahoro ogni volta che interviene si rivolge con le dita e le braccia verso la maggioranza anziché, come prevede il regolamento, verso la presidenza, e questo provoca e istiga le reazioni». Anche Salvatore Caiata (FdI) si è espresso in merito alla questione sollevata alla Camera: «Voler strumentalizzare un atteggiamento di dissenso per insinuare altre cose non è sintomo di maturità. Qui non c’è nessun razzismo, ma c’è rispetto e siamo nella culla della democrazia e si può esprimere dissenso». Tra chi ha torto o ragione, non resta che invocarsi alle parole pronunciate proprio ieri alla Camera dal ministro dell’Istruzione e del merito Valditara che ha parlato della necessità di mettere al centro la «cultura del rispetto»

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