Washington, latitante arrestato vicino alla casa di Obama: nel suo furgone armi ed esplosivo

A Washington, nei pressi dell’abitazione dell’ex presidente americano Barack Obama, è finito in manette un uomo che aveva partecipato all’assalto del Campidoglio del gennaio 2020 e che da allora era latitante. Taylor Taranto, 37 anni, è stato trovato in possesso di «diverse armi» e «materiale per fabbricare bombe», fa sapere la polizia. Originario di Seattle, era già raggiunto da un mandato di arresto in relazione ai fatti di Capitol Hill e aveva minacciato in precedenza un altro personaggio pubblico, di cui però non è stata rivelata l’identità.

Washington, latitante arrestato vicino alla casa di Barack Obama: nel suo furgone armi e materiale esplosivo.
Taylor Taranto.

Da tempo il latitante viveva in un furgone vicino al carcere di Washington

Gli agenti dei servizi segreti si sono messi all’inseguimento di Taranto, descritto dalla stampa Usa come «un sostenitore di Donald Trump dalla mentalità cospirativa», dopo averlo individuato a pochi isolati dalla casa degli Obama. Come riportano i media statunitensi, da tempo Taranto viveva in un furgone vicino al carcere di Washington, dove sono detenute diverse persone arrestate a seguito dell’assalto al Campidoglio. Il van, con armi e materiale esplosivo all’interno, è stato trovato vicino al luogo dell’arresto.

Taranto al Campidoglio avrebbe malmenato un agente, che poi si è suicidato

Per quanto riguarda i fatti di Capitol Hill, Taranto avrebbe picchiato quel giorno l’agente Jeffrey Smith, utilizzando un’asta metallica. Il poliziotto, che aveva riportato una commozione cerebrale, dopo otto giorni era stato richiamato in servizio, anche se aveva iniziato ad accusare repentini sbalzi di umore e sintomi depressivi: si è poi ucciso in auto mentre si recava sul posto di lavoro. Al Campidoglio, inoltre, Taranto sarebbe stato visto insieme ad Ashli Babbitt, l’attivista QAnon uccisa da un agente durante l’assalto.

Washington, latitante arrestato vicino alla casa di Barack Obama: nel suo furgone armi e materiale esplosivo.
Barack Obama (Getty Images).

Non ci sarebbe alcuna indicazione di una minaccia diretta agli Obama

La polizia del Campidoglio degli Stati Uniti «ha assistito nelle indagini a causa della preoccupazione per la sicurezza pubblica e del potenziale di violenza contro i membri del Congresso», ha affermato in una nota Jason Bell, assistente capo ad interim per le operazioni di protezione e intelligence. La Joint Terrorism Task Forces dell’Fbi sta continuando a investigare sulle azioni di Taranto. Al momento non esiste alcuna indicazione che ci fosse una minaccia diretta agli Obama, ha riferito la polizia alla Cnn.