Il Belvedere di Palazzo Lombardia sarà intitolato a Silvio Berlusconi: sì della Giunta

Dopo l’iniziativa del Comune di Apricena, che ha dedicato una via a Silvio Berlusconi, scomparso il 12 giugno, arriva il Sì della Regione Lombardia per dedicare all’ex premier il Belvedere di Palazzo Lombardia, al 39esimo piano. Attilio Fontana  ha parlato di «Una decisione unanime per ricordare, con un segno indelebile, l’uomo, il rappresentante istituzionale e l’imprenditore che ha sempre avuto nella Lombardia il suo punto di riferimento principale». La decisione è stata accolta favorevolmente dalla famiglia e nei prossimi giorni si conosceranno i dettagli pratici dell’iniziativa.

Il Belvedere di Palazzo Lombardia, al 39simo piano, sarà intitolato a Silvio Berlusconi, scomparso il 12 giugno.
Funerali Silvio Berlusconi (Getty Images).

Il belvedere  di Palazzo Lombardia dedicato a Berlusconi

I rappresentanti di Forza Italia hanno definito la scelta come la «migliore per onorare il suo straordinario contributo alla vita economica, politica, sportiva e televisiva di questo Paese», anche perché il Belvedere, hanno aggiunto, «è un luogo unico che offre una vista mozzafiato sulla città, e che domina tutto il territorio lombardo che il presidente ha sempre portato con grande affetto nel cuore. Un simbolo di ascesa, un modo per ricordare la visione che Silvio Berlusconi ha sempre avuto: l’andare oltre, il superare i confini. Ringraziamo il presidente Fontana per la sensibilità che ha mostrato. È stata la scelta giusta. Buon viaggio presidente, buon viaggio Silvio».

La reazione del Movimento 5 Stelle

Una decisione non del tutto unanime, quella del presidente regionale Attilio Fontana e della giunta di intitolare il Belvedere di Palazzo Lombardia al Cavaliere, almeno secondo le parole Paola Pollini (M5s): «Non può trovarci d’accordo. Una decisione presa d’imperio dalla maggioranza neanche all’unanimità, dal momento che nemmeno gli Assessori di Fratelli d’Italia erano presenti al momento del voto in giunta. Una scelta che divide e continuerà a dividere, mentre le istituzioni e i loro luoghi dovrebbero unire. Come M5S preferiremmo che la memoria di questo Paese si cementasse intorno a figure, che hanno saputo attribuire al proprio ruolo di servitori dello Stato valori decisamente più alti». Intanto, l’ex governatore lombardo Roberto Formigoni, come riportato da Il Giorno, rilancia e propone di intitolare all’ex premier l’aeroporto di Malpensa o lo stadio di San Siro, mentre il capogruppo di FI Alessandro De Chirico è favorevole all’idea di Linate.

 

 

Madame confessa: «Frequentavo i neocatecumenali, fino a 15 anni mi odiavano tutti a Vicenza»

Una intervista-confessione, nata durante il podcast Tintoria con Daniele Tinti e Stefano Rapone, di cui Madame è stata ospite, e durante la quale la cantante ha parlato del suo passato nel gruppo cattolico dei neocatecumenali: «Ho frequentato per qualche anno una comunità neocatecumenale, c’erano belle canzoni, il fondatore è spagnolo e ha riarrangiato tutti i salmi con ritmi latini… Sono dei canti incredibili, voglio sposare qualcuno, stonato, che me li canti mentre vado all’altare».

La cantante Madame, durante un poadcast, ha raccontato la frequentazione religiosa e le difficoltà dei suoi quindici anni.
Madame, Festival di Sanremo (Getty Images)

Madame e la frequentazione dei neocatecumenali

Quando parla della sua esperienza con i neocatecumenali, Madame afferma: «È un genere di ambiente difficile, in cui devi avere consapevolezza di quello che stai facendo». L’intervista prosegue toccando altri aspetti della vita dell’artista, come i social, in particolare Twitter, «C’è chi mi ama, chi mi odia, e chi mi difende da chi mi odia. È un mondo che non mi vuole. Qualsiasi cosa io dica, su Twitter c’è qualcuno che sottolinea quanto io sia una persona di merda… è un social in cui o ti amano, come succede a Tananai ed Elodie, o ti odiano, tipo me. Infatti invidio Tananai, tutti ne parlano bene, beato lui che si è preso il popolo di Twitter. Io ora mi faccio problemi anche a pubblicare la data di uscita del mio nuovo singolo». Del suo passato, Madame racconta gli anni in cui socializzare non è stato facile: «Sono sempre stata abbastanza odiata a Vicenza, dai 15-16 anni ho cominciato a farmi degli amici, prima era abbastanza difficile. Anche perché diventare un rapper del tuo paese è un po’ come fare le elezioni comunali: per farlo devi proprio piacere alla tua zona».

Cosa sono i neocatecumenali

Il Cammino neocatecumenale è un itinerario di formazione cattolica di iniziazione cristiana. Diffuso in Spagna nei primi anni sessanta, è nato per volere del pittore Kiko Argüello e di Carmen Hernández. Secondo i suoi fondatori, «non è un movimento o un’associazione, ma uno strumento nelle parrocchie al servizio dei Vescovi per riportare alla fede tanta gente che l’ha abbandonata». Per Statuto è rivolto principalmente a coloro che: pur battezzati si sono allontanati dalla Chiesa; non sono stati sufficientemente evangelizzati e catechizzati; desiderano approfondire e maturare la loro fede; non sono battezzati e desiderano diventare cristiani; provengono da confessioni cristiane non in piena comunione con la Chiesa cattolica. Gli aderenti hanno il compito di «rendere visibile un nuovo modo di vivere il Vangelo, tenendo presenti le esigenze degli uomini contemporanei», senza distruggere niente, ma rispettando tutto e «presentando il frutto di una Chiesa che si rinnova».

Umberto Bossi, le sue poesie in dialetto sbarcano sui social

Sul blog di Nicoletta Maggi, le poesie del Senatur riportano come data di pubblicazione dicembre 2016, ma in realtà sono state scritte diversi anni prima, tra gli anni Settanta e Ottanta. I versi in lumbard di Umberto Bossi mostrano un lato più nascosto rispetto a quello a cui siamo stati abituati durante gli anni di impegno politico. Protagonista e ispiratrice di un giovane Bossi è lei, la Padania, ma non solo: amore, ambiente e impegno sociale si alternano per dare vita a poesie come Na Mameta o Sciura Maria, e ancora Sciopero in dul Baset o UI Lach Mort.

Sul blog di Nicoletta Maggi si possono leggere le poesie in lumbard di Umberto Bossi, con la traduzione in italiano.
Umberto Bossi (Getty Images)

Le poesie nel cassetto di Umberto Bossi

A ben rileggere la biografia del fondatore della Lega nord, non c’è tuttavia da restare stupiti per questa recente scoperta: negli anni ’60 infatti, Bossi era stato un cantautore con il nome d’arte di Donato. I suoi testi poetici parlano di giustizia per l’ambiente, come quando scrive «Pien da toll, da strasc, da smacc d’oli, da ratt/Pieno di barattoli, di stracci, di macchie d’olio, di topi, il lago è morto» e ancora «Hanno ucciso il lago/la nostra acqua […] Ho visto le sirene/degli stabilimenti/diventare siringhe» e «i seni delle ragazze/diventare mazzi di tumori». In alcuni versi emerge una vena anticapitalista: «Domani vado a casa e appena posso/Vado in stabilimento a licenziarmi» in Duman Vo Ca’.

Guerini dà voce alla minoranza Pd: “Schlein inutilmente polemica, su Ucraina non si può seguire il M5s”


Lorenzo Guerini, ex ministro della Difesa, è intervenuto alla direzione nazionale del Pd criticando la relazione della segretaria Elly Schlein: andare alla manifestazione del M5s "porta con sé un dibattito", e avere opinioni diverse "non è lesa maestà". Per questo, il discorso di Schlein è stato "inutilmente polemico" per Guerini.
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