La nuova musica di Morgan e le troppe distrazioni che reprimono l’artista

Partiamo da una non-notizia e da una notizia, a voi scegliere l’abbinamento: Morgan è stato licenziato da X Factor, Morgan è tornato a pubblicare musica inedita slegata a altri progetti editoriali, come pura e semplice musica, a 16 anni dall’uscita del suo ultimo album di inediti, Da A ad A. La faccenda del licenziamento dell’artista brianzolo da X Factor è più che nota, per giorni è stata trend topic sui social. La mattina di lunedì 20 novembre è stata annunciata la cacciata, per atteggiamenti incompatibili con le policy della rete e per delle dichiarazioni fatte durante alcune interviste. Durante la puntata del quarto Morgan aveva reagito in maniera piuttosto veemente, prima litigando con Dargen, cui ha dato a più riprese del venduto e dell’incompetente, poi in una sola frase, con Ambra, Francesca Michielin e Fedez, finendo per beccarsi i fischi della platea. Inalberato per questioni di brani e coreografie, ha affondato Ambra parlando di «retorica delle lacrime», la Michielin invitandola a andare nei camerini da Ivan Graziani – ricorderete tutti che nel terzo live la presentatrice aveva preso una gaffe clamorosa a riguardo -, andando poi anche a dare una stoccatina ad Annalisa, per altro super ospite della puntata, finendo per chiudere la polemica dando del depresso a Fedez, fatto che per molti è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Lo scontro di Morgan con la lobby che ruota attorno a Fedez

Tutte le polemiche di questo X Factor sono in qualche modo ruotate intorno a Morgan – senza che gli ascolti ne traessero beneficio – e a lui è stata contrapposta una sorta di lobby che ruota intorno a Fedez. Prima Davide Simonetta, autore del brano Bellissima di Annalisa, che Morgan ha bollato come banale e armonicamente inesistente. Poi la Michielin, che ha provato a dimostrare l’impossibile dal palco dell’Arca, in compagnia di Ambra, quando ha mostrato a beneficio di smartphone come il brano di Annalisa poggiasse su un giro che dal Fa passa al Re. Poi, ancora, Dargen, cui ha rinfacciato di essersi venduto al sistema, e poi di non capire nulla di musica, quando a un certo punto ha detto «possiamo dire che i Duran Duran fossero gli Annalisa degli Anni 80».

La nuova musica di Morgan e le troppe distrazioni che reprimono l'artista
Fedez (Getty).

Infine Fedez e ancora la Michielin. Tutti legati da stretti rapporti di lavoro, è noto. Davide Simonetta, della scuderia Eclectic di Clessi, scrive anche per Fedez, come del resto anche lo stesso Dargen, non a caso poi andato come ospite alla prima puntata del podcast che il figliol prodigo Fedez sta facendo per la Siae. La Michielin deve i suoi pochi successi a Fedez, Annalisa, per cui Simonetta scrive, è a sua volta dentro Eclectic, come Fedez seguita artisticamente da Clessi. Insomma, una sorta di Confraternita dei Preraffaelliti, in assenza totale di arte e anche di parte. Morgan no, lui gioca un campionato a parte, infatti è stato mandato via. Curioso registrare come gli unici superstiti della sua squadra, gli Astromare, piazzati in squadra con Ambra, si siano salvati, mandando al ballottaggio gli altri due artisti del team della sola donna sul banco dei giudici, con Matteo Alieno a lasciare infine il programma. Come stanno le cose tra voci e illazioni? Ai posteri, verrebbe da chiosare, l’ardua sentenza.

Ormai è lungo l’elenco dei posti da cui è stato cacciato

Ma questa era la non-notizia, sveliamo il segreto di pulcinella. Perché Morgan è già stato allontanato da X Factor in passato, questo ce lo ha detto Fedez tramite Striscia la notizia (noi pensavamo se ne fosse andato), per via di cose successe con «le lavoratrici di Sky»: non vediamo l’ora del processo per capire come Sky ci racconterà tutte queste storie. Poi è stato cacciato da Amici di Maria De Filippi, quando litigò con Mike Bird, il povero Michele Merlo poi morto per incuria sanitaria, reo ai tempi di non sapere chi fossero i Pink Floyd, poi è stato squalificato dal Festival di Sanremo, per aver cambiato il testo ai tempi della querelle ormai mitologica con Bugo, a seguire da Sanremo Giovani, per aver insultato Amadeus via Whatsapp proprio per aver invitato nuovamente Bugo al Festival, a Ballando con le stelle non parliamone, e ora questo, via da X Factor, dopo aver rischiato di neanche arrivarci per via dello scazzo condito da insulti omofobi con un paio di fan a Selinunte, durante un concerto estivo dedicato a Battiato, scazzo che gli sarebbe comunque costato metà ingaggio.

La nuova musica di Morgan e le troppe distrazioni che reprimono l'artista
Morgan.

Il nuovo album scritto nientemeno che con Pasquale Panella

Ora, che grazie ai social sia passato in cavalleria questo orrore di chiedere costantemente che qualcuno venga licenziato credo sia lo zeitgeist più lampante: di fatto Morgan è probabilmente l’artista più licenziato della storia dello spettacolo italiano, altro che Leopoldo Mastelloni, forse non solo dello spettacolo, e anche per questo gli si dovrebbe tutti volere un po’ di bene. Ma il vero motivo per cui gli si deve volere bene è la notizia contenuta in questo articolo, l’uscita nella notte tra mercoledì 22 e giovedì 23 novembre di Sì, certo l’amore, primo singolo estratto dal nuovo album del nostro – E quindi, insomma, ossia – che vede Morgan affiancato ai testi da nientemeno che Pasquale Panella, autore di tutte le liriche del Battisti cosiddetto bianco, gli ultimi cinque lavori di studio del cantautore di Poggio Bustone, oltre che di una quantità impressionante di poesie e di canzoni regalate a artisti anche abbastanza improbabili, su tutte Vattene amore di Amedeo Minghi e Mietta e Per amore di Gianni Morandi e Barbara Cola.

Brano uscito mercoledì notte, una scelta suicida ma da artista

Una canzone della durata di quasi sette minuti, con un testo altissimo che la musica, un concentrato di rimandi colti, dal prog a Frank Zappa, segue alla lettera, sfociando in una vera gemma preziosa quanto complicata, decisamente fuori da ogni logica commerciale. Qualcuno avrà notato che ho sottolineato che il brano è uscito nella notte tra il mercoledì e il giovedì, come se fosse cosa strana. Bene, da tempo gli artisti si sono genuflessi al mercato, lasciando che le classifiche o il desiderio di finirci dettassero loro le agende. Così tutti, ma proprio tutti tutti, anche quelli che in classifica non ci finiranno mai, escono nella notte tra il giovedì e il venerdì, così da poter avere una settimana piena di ascolti – ormai si parla solo di stream – nei rilevamenti della settimana successiva. Uscire di giovedì equivale a vedersela con brani con sei giorni in più di ascolti alle spalle, e scivolare la settimana successiva tra i brani con due settimane alle spalle. Una scelta suicida, se si punta solo alla classifica, una scelta da artista, se è la musica quella cui si guarda.

Altrove è indicata come la più bella canzone italiana di sempre

Sapere che Panella, nel mentre, avrebbe ambito addirittura a che il brano, a più riprese annunciato e fino a oggi circolato solo in alcune delle tante chat di Whatsapp che hanno visto e vedono Morgan protagonista, non uscisse affatto, rimanendo con quell’aura di “attesa” rende il tutto ancora più affascinante. Quanto invece dovremo aspettare per poter ascoltare tutto l’album non è dato saperlo. Certo, Morgan, spesso additato come uno che non fa niente da vent’anni a questa parte – tanti ne sono passati dal mitico Le canzoni dell’appartamento, album che contiene quella Altrove indicata come la più bella canzone italiana di sempre dalla stampa specializzata – nei fatti è un’anima perennemente in movimento, tra concerti, spettacoli, programmi tivù, collaborazioni strampalate, libri, dischi di cover, passaggi per i talent inclusi. Quando però lo si sente nel suo mondo di appartenenza, la musica cantata e suonata, la sensazione che un po’ meno distrazioni ci potrebbe portare ad ascoltare musica di valore si fa forte, perché, sempre per dirla con parole che Panella ha regalato a suo tempo a una giovanissima Mietta, con musica sempre di Minghi, «quello che capita nelle canzoni non può succedere in nessun posto del mondo, tu ricordati di noi».