Ucraina, ucciso il consigliere del capo delle forze armate: l’ordigno nascosto tra i regali

Uno stretto consigliere di Valery Zaluzhny, il comandante in capo delle forze armate di Kyiv, è stato ucciso lunedì 6 novembre in un’esplosione avvenuta nel giorno del suo compleanno. Lo ha annunciato lo stesso Zaluzhny su Telegram. Ferito anche il figlio 13enne.

L’ordigno nascostro tra i regali

«In circostanze tragiche, il mio assistente e amico intimo, il maggiore Gennady Chastyakov, è stato ucciso (…) nel giorno del suo compleanno», ha scritto Zaluzhny. «Un ordigno sconosciuto è esploso in uno dei suoi regali» ha dichiarato, annunciando l’apertura di “un’indagine preliminare”.

Donald Trump in tribunale: botta e risposta con il giudice di New York

In tribunale per i presunti asset gonfiati per ottenere condizioni più vantaggiose da banche e assicurazioni, Donald Trump, primo ex presidente Usa a sedersi sul banco degli accusati sotto giuramento in oltre un secolo, ha trasformato il suo interrogatorio in una sorta di show. “Una guerra politica”, una “interferenza elettorale”, un “processo vergognoso” da “Paese del terzo mondo o repubblica delle banane”, portato avanti da un giudice “fazioso e squilibrato” e da una procuratrice (afroamericana, ndr) “razzista e corrotta” al soldo dei dem e di Soros, sono state alcune delle sue dichiarazioni.

LEGGI ANCHE: Le menzogne di Trump e i rischi per l’Europa

Il giudice: «Risponda solo alle domande»

Trump, durante l’interrogatorio nella causa civile a New York, si è trovato tuttavia di fronte un giudice che gli ha tenuto testa e che lo ha addirittura minacciato di privarlo della deposizione. «Signor Trump, lei può attaccarmi, può fare quello che vuole, ma per favore risponda semplicemente alle domande, niente discorsi», ha affermato il presidente del tribunale Arthur Engoron per frenare le sue divagazioni. Il giudice ha poi alzato la voce chiedendo ai suoi difensori di stare seduti e di “controllare” il loro assistito. «Questo non è un comizio politico, è un’aula di tribunale», ha ammonito.

La strategia della difesa

La linea difensiva adottata dall’ex presidente è stata quella di scaricare sui contabili eventuali errori, come hanno già fatto nei giorni scorsi i figli Donald Jr ed Eric, anche loro sotto accusa. Ivanka sarà invece sentita mercoledì 8 novembre, ma solo come testimone. Trump ha ricordato che le dichiarazioni finanziarie avevano una clausola di esclusione della responsabilità e che comunque banche e assicurazioni non hanno perso un dollaro. Nonostante le provocazioni, il giudice, come pure l’accusa, hanno mantenuto la calma, limitandosi a cercare di contenere l’ex presidente, già multato due volte in passato per aver violato il suo divieto di non criticare lo staff del tribunale.

Caro voli: l’Ue indaga sull’aumento delle tariffe aeree in Europa

Bruxelles indaga sull’aumento delle tariffe aeree in tutta Europa, salite fino al 30 per cento nel corso dell’estate con profitti eccezionali per le compagnie. Ad annunciarlo è stata la commissaria Ue ai Trasporti, Adina Valean, in un’intervista al Financial Times.

Urso: «L’Ue si muove nella rotta indicata dall’Italia»

«Stiamo indagando» per avere «una spiegazione completa e dettagliata», ha spiegato Valean, precisando che Bruxelles non intende intervenire su un mercato “funzionante”. Il commento del ministro Adolfo Urso: «L’Ue si muove sulla rotta indicata dall’Italia a tutela degli utenti e contro il caro voli. Avanti, insieme, per un servizio migliore, in trasparenza e nel rispetto delle regole».

Airbnb: sequestrati oltre 779 milioni di euro, l’inchiesta della procura di Milano

Un sequestro preventivo di oltre 779 milioni di euro: è l’esito di una maxi operazione della procura di Milano nei confronti di Airbnb. Il provvedimento è stato eseguito, nella giornata di lunedì 6 novembre, da parte della Guardia di finanza. Dal comunicato si apprende che vi sono anche tre indagati «che hanno rivestito cariche di amministrazione all’interno della medesima impresa estera, negli anni dal 2017 al 2021».

Le indagini e l’accusa

L’esecuzione del provvedimento giunge alla fine delle indagini condotte dal secondo dipartimento, guidato dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano. Il nucleo di polizia economico finanziaria di Milano si è occupato delle verifiche fiscali  svolte nei confronti della società. L’accusa è quella secondo la quale Airbnb si sarebbe «sottratta alla dichiarazione e al versamento di ritenute di ammontare pari all’entità del sequestro ottenuto dal Gip», calcolate in misura del 21 per cento sui canoni di locazione breve corrisposti dagli ospiti delle strutture ricettive.

L’imponibile calcolato tra il 2017 e il 2021

Si tratta, nel dettaglio, del 21 per cento calcolato su una base imponibile di 3,7 miliardi di euro corrisposti nel periodo 2017-2021 dagli affittuari, «importi successivamente retrocessi ai proprietari degli immobili (host) al netto della commissione addebitata per l’utilizzo della relativa infrastruttura digitale». La procura, all’interno del comunicato, ha specificato come gli obblighi nei confronti della società rispetto ai tributi da versare sono confermati dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea (sentenza 22 dicembre 2022) e dal Consiglio di Stato. Quest’ultimo si è espresso il 24 ottobre 2023 confermando «l’obbligo di applicazione della ritenuta alla fonte nei confronti della società irlandese».

Il danno “agli altri operatori del settore”

Il “delitto di omessa dichiarazione fiscale” sarebbe stato commesso dal 30 gennaio 2019 al 30 gennaio 2023. La misura cautelare disposta «è motivata sia in funzione della successiva confisca obbligatoria (…) che per il ritenuto pericolo di protrazione ed aggravamento delle conseguenze del reato, anche con riferimento al danno economico che dall’omesso versamento dell’imposta dovuta deriva agli altri operatori del settore»

Il governo Meloni vuole cambiare la prescrizione dei reati: cosa dice la riforma e che effetto avrebbe


La riforma della prescrizione dei reati voluta dal governo Meloni è arrivata in Parlamento. Con il testo si cancellerebbe la riforma Cartabia e si tornerebbe alla prescrizione sostanziale, simile a quella proposta dal ministro Orlando nel 2017. Si oppongono i dem e il Movimento 5 stelle, il cui ministro Bonafede nel 2019 aveva varato la 'Spazzacorrotti'.
Continua a leggere

Evade 500 mila euro, ma chiede il reddito di cittadinanza: condannato 38enne

Condanna definitiva per un 38enne residente in provincia di Bergamo. Il reato è quello di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. L’uomo, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, ha cercato di portare in Svizzera oro e contanti per evitare che fossero «aggredibili» dall’erario italiano, ma non solo, ha anche cercato di ottenere il reddito di cittadinanza, come scoperto durante l’inchiesta da parte dei finanzieri.

Il debito con il fisco

Il primo fermo risale a maggio 2020, nei mesi del lockdown, quando i finanzieri di Como hanno fermato la Mercedes con a bordo il 38enne diretto verso la Svizzera. L’uomo, che aveva con sé un lingotto d’oro di cento grammi e 5 mila euro in contanti, è poi risultato debitore al fisco di 363 mila euro (saliti a quasi 500 mila euro alla fine del processo). Nei diversi gradi di giudizio è stato condannato a un anno di reclusione. I giudici hanno sottolineato come «l’assenza di altri beni aggredibili in Italia» intestati o riconducibili all’imputato «consente ragionevolmente di ritenere che il trasferimento all’estero di valuta e oro fosse finalizzato a rendere inefficace la procedura di riscossione» da parte dell’erario.

1 2 3 8