Pucci e l’Ambrogino d’oro, l’assurda premiazione del politicamente scorretto e lo sbandamento di Sala

Sono uscite le liste dei personaggi che il 7 dicembre, festa di Sant’Ambrogio, verranno insigniti dal sindaco di Milano Beppe Sala del prestigioso encomio meneghino, l’Ambrogino d’oro. A leggere la lista ci è scappata una risata, e cosa ancor più strana, ci è scappata una risata leggendo il nome di un personaggio che, fino a oggi, di risate non ce ne aveva strappata mai una, neanche per sbaglio: quello di Andrea Pucci. Il comico – così recita Wikipedia – milanese, lanciato a suo tempo da Simona Ventura e da tempo immemore onnipresente dentro le nostre televisioni (almeno quelle televisioni che non subiscono una qualche forma di selezione da parte dei loro possessori), viene quindi considerato, inspiegabilmente, un milanese che abbia fatto qualcosa di abbastanza meritevole per venir insignito di quella che è la massima benemerenza da parte dell’amministrazione pubblica locale.

Sala è passato dai calzini arcobaleno a premiare Pucci

Ora, è chiaro che negli ultimi tempi Sala stia sbandando, viste le tante, troppe scelte fatte in ambito di urbanistica, una svolta green in forte odor di svendita del capoluogo a fondi di investimento e immobiliaristi, un presenzialismo ormai solo di facciata – si pensi alla promo fatta in video per il ritorno dei Club Dogo, passati dall’essere antieroi lì a rappare di bamba, fighe e pistole all’essere omaggiati dal primo cittadino milanese -, ma che ora il tutto converga nella premiazione simbolo di un chiaro caso di comico politicamente scorretto sembra davvero troppo. Specie da chi si è fregiato a lungo di essere inclusivo e open mind: lo testimoniano l’incontro coi rapper di Seven 7oo a Piazza Selinunte, tutti di seconda generazione, e i famosi calzini arcobaleno esibiti a favore di camera per dare sostegno alla comunità Lgbtq+ su tutto.

Battute contro le minoranze e non sul potere, sia mai che Pucci faccia satira

Infatti, neanche il tempo di metabolizzare la notizia – non che l’Ambrogino d’oro sia poi così centrale nella nostra vita, di italiani e anche di milanesi – che sui social è montata la polemica. Ovunque sono apparse tante battute e meme che Pucci ha diffuso negli ultimi mesi, tutte scorrette e anche poco divertenti, tutte per altro rivolte contro quelle minoranze che già di loro vengono discriminate, mai contro il potere, sia mai che Pucci intenda fare satira. Ecco quelle in cui il nostro eroe si chiede se Tommaso Zorzi sia uso fare il tampone non dal naso ma dal retto, per altro al termine di un “pezzo” che intendeva criminalizzare l’atto del fare tamponi: più volte durante il periodo Covid Pucci si è dimostrato intollerante alle restrizioni, con tesi non troppo distanti dai no vax.

Pucci e l'Ambrogino d'oro, l'assurda premiazione del politicamente scorretto e lo sbandamento di Sala
La battuta di Pucci su Tommaso Zorzi.

Repertorio di omofobia, sessismo e body shaming

Ecco quelle in cui si paragona Elly Schlein di volta in volta a Pippo Franco o Alvaro Vitali, suggerendole interventi di chirurgia estetica per correggere dentatura e orecchie a sventola. Insomma, un giusto mix di omofobia, sessismo e body shaming, ma tutto per comicità, ci mancherebbe pur altro. Un pensiero che sembra essere il medesimo di quello contenuto nel libro del generale Vannacci, Il mondo al contrario: mai prendersela con chi è parte della maggioranza, solo con chi è già di suo tenuto a bordo campo. Le voci su un suo passato da picchiatore allo stadio e anche quelli su certi suoi precedenti penali, voci appunto, hanno ripreso a circolare vorticosamente, come già era accaduto in passato, quando il nome di Pucci era cominciato a essere una costante dei programmi del servizio pubblico.

Pucci e l'Ambrogino d'oro, l'assurda premiazione del politicamente scorretto e lo sbandamento di Sala
Le stories di Pucci su Elly Schelin.

Il fatto è che Beppe Sala sembra oggi come oggi incarnare alla perfezione un certo pensiero ricorrente, da bravo politico sempre sul pezzo. Cioè da una parte sembra essere in costante necessità di praticare di volta in volta green washing come rainbow washing, con tutta una serie di iniziative di facciata che poco riscontro trovano poi nella vita di tutti i giorni; dall’altra sembra costantemente interessato a dare alla maggioranza quel che la maggioranza vuole, cioè pane e circo, appunto. Così un premio a un comico dal repertorio assai discutibile appare perfettamente coerente con una modalità d’azione che negli ultimi tempi sembra aver davvero poca aderenza col comune sentire dei suoi cittadini.

Becere sparate da bar e da caserma elevate a comicità

Però, questo dicono sui social coloro che stanno alzando barricate in difesa di Pucci e del suo prossimo Ambrogino d’oro, la maggior parte della gente ride di quelle battute bieche e triviali, si riconosce in chi attacca gay e pratica il body shaming, in chi ostenta un modo di vivere da Milanese Imbruttito, senza però avere in quel caso ambizioni comiche, e in chi, più che altro, cerca il plauso della pancia della gente, elevando a comicità, o presunta tale, le battute da bar, da caserma, insomma, quelle che solitamente nessuno avrebbe provato a portare in televisione perché troppo becere, oltre che poco divertenti.

Dalla stessa parte Pio e Amedeo, Maurizio Battista, Pino Insegno…

E se da una parte Pio e Amedeo, che potrebbero essere additati come i capostipiti di questa genia di non-comici, sembrano avere una marcia in più, visto che in loro il rovesciamento delle istanze del politicamente corretto ha un filo conduttore preciso, come per Checco Zalone, sbattendoci in faccia i nostri peggiori vizi e i nostri più evidenti tic, dall’altra ci sono poi figure come appunto Pucci, Maurizio Battista, gente che ride alle proprie battute, come per necessità di imboccare il pubblico, ma anche lo stesso Pino Insegno, ormai capace di farci ridere solo quando non è in onda, a metà mattina, nel momento in cui escono impietosi i dati Auditel che dimostrano come neanche il pubblico immobile di mamma Rai lo apprezzi più.

Ambrogino d’oro negato a chi lo meritava davvero, cioè Marracash

Un florilegio di comici triviali, pronti a mettersi dalla parte del vincitore, che il 7 dicembre vedranno un loro rappresentante celebrato dal sindaco Sala a Palazzo Marino, con un Ambrogino d’oro che, per la cronaca, è stato negato a quel Marracash che giusto qualche settimana fa ha portato per la prima volta in zona Ippodromo oltre 80 mila persone a un concerto interamente dedicato al rap, Marragheddon, dimostrandosi King di una scena che comunque domina il mercato musicale ormai da parecchi anni. Ma sia mai che a Palazzo Marino ci finisca qualcuno di davvero meritevole.

Pucci fa ridere quelli che rigettavano i tamponi e le mascherine

L’idea che il politicamente corretto sia un capestro imposto da non si sa bene chi – immagino intellettualoni e radical chic -, qualcosa che in fondo è lontano dal mondo reale, in concreto abitato da una pletora di analfabeti funzionali incapaci di distinguere una battuta da una offesa gratuita, l’assenza di sensibilità rivendicata neanche fosse un vanto si sta diffondendo come un virus. Normale che i primi a prenderselo siano quelli come Pucci, che rigettavano i tamponi e le mascherine e ne facevano oggetto di battute, incuranti delle emergenze.

Proposta di candidatura arrivata da Silvia Sardone della Lega

Resta l’imbarazzo di sapere che, stando a quanto ha deliberato Sala, che ha diritto di veto sulle indicazioni ricevute dalla giunta comunale, non abbia fatto nulla per impedire questo scempio, indicando come Milano si senta rappresentata da chi ha costruito la sua carriera di comico su battute su gay e donne, così come dal rap in stile gangsta dei Club Dogo. Sappiamo che a caldeggiare il nome di Pucci è stata Silvia Sardone della Lega, forse in assenza di degni rappresentanti da che per ovvie ragioni non ci sono più i Fichi d’India. Ci manca solo di vedere un post si Sala con l’hashtag #FreeShiva, il medesimo che molti trapper e rapper stanno usando, discutibilmente, per chiedere la scarcerazione, appunto, di Shiva, agli arresti per aver sparato a due suoi presunti aggressori, e sarà compiuto il salto da uomo eletto dal centrosinistra a prossimo rappresentante di quel neoliberismo accelerazionista che già nel decennio scorso faceva tremare intellettuali e filosofi, Mark Fisher in testa.

La strada del salto della quaglia, con un ritorno a destra, nel suo caso decisamente più repentino, è stato già indicato da Letizia Moratti. Mica è un caso che proprio Sala fosse al suo fianco ai tempi di Expo. In questa Milano che nel video di lancio dei Club Dogo viene descritta come novella Gotham City – percezione piuttosto diffusa tra i milanesi – non ci sarebbe da stupirsi se il primo cittadino decidesse di seguire le orme di colei che un tempo è stata la mamma di Batman.

Pucci e l'Ambrogino d'oro, l'assurda premiazione del politicamente scorretto e lo sbandamento di Sala
Silvia Sardone e Matteo Salvini (Imagoeconomica).